“Il cognome non lo cambio”: padre violento non accetta che la figlia si dichiari lesbica. Lei lo fa arrestare
- Postato il 9 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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“Voleva che io cambiassi cognome. Non lo cambio. Voglio che il suo cognome con me adesso cambi completamente la mia generazione. È solo una vittoria tenerlo ancora con me e crescere i miei futuri figli in una famiglia come si deve”. Intervistata dalla Tgr Campania della Rai, parla la ragazza vittime delle minacce del padre che le ha intimato di cambiare cognome non condividendo il suo orientamento sessuale.
“Voleva che io cambiassi cognome. Non lo cambio”
Si era presentato al bar di Santa Chiara, in pieno centro storico a Napoli, dove la figlia lavora: aveva iniziato a provocarla dicendole che doveva cambiare cognome, una furia perché rifiutava di accettare la sua omosessualità.

L’uomo si è poi allontanato, ripresentandosi in serata all’esterno della porta di casa dove la figlia vive con la madre. Ha iniziato a bussare con pugni e colpi alla porta con una serie di minacce se non lo avessero fatto entrare in casa. I carabinieri della compagnia Centro impegnati nelle strade del centro storico sono stati allertati dalla centrale operativa e sono intervenuti sul posto.
L’uomo, un 51enne, proprio in quel momento stava tentando di sfondare la porta di ingresso dell’abitazione della figlia 24enne che si era barricata in casa. I militari hanno accertato che non era la prima volta che accadeva e il 51enne, anche davanti ai carabinieri, ha continuato a minacciare di morte la ragazza. L’uomo è stato arrestato e trasferito in carcere. Dovrà rispondere di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
“Andava avanti da tanti, tanti anni”
L’arresto una liberazione. “Non vedevo l’ora che tutto questo inferno finisse. Sono anni – aggiunge – che va avanti così e finalmente la forza è arrivata, è arrivata tanta forza e adesso posso dire di stare tanto tranquilla e di stare in pace sia con me stessa e sia con tutto quello che mi circonda”.
La giovane spiega che la vicenda “andava avanti da tanti, tanti anni. E’ stato tragico. Ho combattuto con mia madre per cercare di farle capire che tante cose non erano normali, che eravamo una famiglia molto disfunzionale. Mia madre dopo tanti ha aperto gli occhi e ha combattuto insieme a me e sono contenta molto contenta di questo”.
Il suo è un messaggio anche agli altri. “Vorrei che tutti prendessero la forza di denunciare, affrontare e non mollare mai la presa. Nessuno è sbagliato a prescindere dal colore della pelle e delle preferenze sessuali”.
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