Il centrodestra lombardo in pezzi per il vaccino anti virus sinciziale. Forza Italia: “Lega e Fratelli d’Italia aderenti ai no vax”
- Postato il 16 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Siamo rimasti stupiti e in certi punti anche esterrefatti dalla posizione dei nostri alleati che hanno deciso, anche per una serie di aderenze legate al mondo no-vax, di prendere una posizione diversa”. Sono parole durissime quelle rivolte a Fratelli d’Italia e Lega da Jonathan Lobati, consigliere regionale lombardo di Forza Italia e presidente della commissione Territorio. Ma cosa è successo? Lobati è il primo firmatario di una mozione in Consiglio regionale che chiedeva di sostenere l’estensione nazionale dell’obbligo di vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale, pericolosissimo per la salute dei neonati. Su questa proposta, tuttavia, il centrodestra si è spaccato, con Lega e FdI astenuti, provocando di fatto il la bocciatura del provvedimento. “La posizione di Forza Italia è sempre stata a sostegno delle mamme e dei neonati – ha detto Lobati -. Quello che ha fatto la Regione Lombardia con la campagna di immunizzazione promossa lo scorso anno è stato particolarmente buono e abbiamo chiesto che venisse estesa in modo armonico a livello nazionale“.
Nella fattispecie, il testo iniziale chiedeva al ministero della Salute di garantire l’immunizzazione a tutti i neonati, nella loro prima stagione epidemica, introducendo l’obbligo vaccinale per combattere le bronchioliti causate dal virus. Ed è sulla questione dell’obbligo che sono emersi i distinguo nel centrodestra: Lega e Fratelli d’Italia hanno chiesto di eliminare il riferimento all’obbligo e di puntare più sulla sensibilizzazione e sulla libertà di scelta. Riformulazione che non è stata accettata da Forza Italia, che invece ha accolto un passaggio ulteriore proposto dalla giunta per far ricomprendere l’immunizzazione nei Lea. Lega e FdI, quindi, hanno deciso di astenersi, con la mozione che è stata votata per punti separati. A nulla è valso l’appello del capogruppo di Forza Italia Fabrizio Figini, che ha chiesto ai colleghi “di non votare in base al partito, ma secondo scienza e coscienza“.
Gli azzurri hanno votato favorevolmente insieme al Pd e al Patto Civico – i tre consiglieri del M5s non hanno partecipato al voto -, ma il punto riguardante l’obbligo non ha raggiunto la maggioranza (31 voti a favore e 31 astenuti) e quindi non è stato approvato. Approvati invece gli altri due punti, uno che sollecita il ministero della Salute ad armonizzare i criteri di somministrazione a livello nazionale, e un altro che chiede che il vaccino proteico ricombinante bivalente anti-Vrs venga offerto alle donne in gravidanza tra la 32esima e la 36esima settimana con parto previsto nella stagione endemica con l’obiettivo di proteggere “sia le gestanti sia i neonati nei primi mesi di vita”. Il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, prima della votazione, aveva auspicato “un percorso in audizione dove fare le valutazioni del caso”. Stessa cosa di FdI, che tramite il capogruppo Christian Garavaglia ha parlato di una mozione “pasticciata”.
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