Il caso Vlahovic: come distruggere un attaccante, svalutare il tuo asset (e non avere sostituti in futuro)
- Postato il 27 gennaio 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Hai un attaccante, forte, checché se ne dica ultimamente. Lo hai pagato tanto, 75 milioni di euro, forse troppo, sicuramente eccessivo è lo stipendio che gli hai garantito (ormai ha raggiunto i 12 milioni l’anno). A maggior ragione soldi preziosi, che lo rendono il tuo asset più importante, da tutelare ad ogni costo. E tu che fai? Lo spremi facendolo giocare per sei mesi senza un cambio per rifiatare, nelle peggiori condizioni possibili. E poi lo scarichi, escludendolo, e andando a prendere sul mercato di gennaio un’altra punta che rischia di fargli ombra e che non è nemmeno tua. Il caso Vlahovic, perché ormai questo è diventato alla Juventus, è il simbolo della confusione tecnico, tattica e societaria che regna in casa bianconera. Per la Juve della premiata coppia Thiago Motta-Giuntoli è arrivata anche la prima sconfitta in campionato. L’imbattibilità stagionale era l’ultimo feticcio per salvare una stagione fin qui fallimentare da ogni punto di vista. Ma dopo un buon primo tempo, chiuso anche meritatamente in vantaggio, il Napoli di Conte si è letteralmente mangiato gli avversari. L’unica nota positiva sarebbe l’esordio del nuovo arrivato Kolo Muani, che oltre al gol ha restituito finalmente un po’ di vitalità all’attacco bianconero. Sembra una buona notizia, è un problema pure questo.
L’acquisto di Kolo Muani, che va di pari passo alla gestione di Vlahovic, è un’operazione davvero inspiegabile. Innanzitutto perché acquisto non è: si tratta di un semplice prestito secco, onerosissimo (si parla di quasi 6 milioni di euro complessivi per soli sei mesi), senza alcun tipo di opzione per il riscatto. Si dirà che la Juventus aveva terribilmente bisogno di un rinforzo davanti. Vero, lo sapevano tutti almeno da agosto scorso, con sei mesi di ritardo se sono accorti pure in dirigenza. E che con le casse vuote, già prosciugate dalla faraonica campagna di Giuntoli, era impossibile trovare di meglio. Assolutamente. In prospettiva però quali saranno le conseguenze? Sicuramente ne avrà sul titolare di cattedra. Sembra quasi che la Juve stia cercando in tutti i modi di mettere all’angolo Vlahovic e forzare una cessione che in estate sarà inevitabile. Per carità, l’attaccante serbo con le sue prestazioni non si è aiutato: si è salvato, parzialmente, solo l’anno scorso (16 reti), non è mai stato davvero all’altezza delle aspettative, anche al di là dei numeri. Dopo quattro anni si può concludere che il suo acquisto è stato un fallimento. Nondimeno, il club ci ha investito complessivamente quasi 130 milioni di euro, tra cartellino e ingaggio. Non lo si può aspettare in eterno, anzi forse è arrivato il momento di voltare pagina, ma bisogna farlo comunque in maniera intelligente, perché anche dalla partenza di Vlahovic (e da quanto frutterà) dipenderà il prossimo ciclo bianconero.
Non è mistero che la Juve lo avrebbe venduto volentieri due anni fa, e poi di nuovo l’estate scorsa, se solo ci fosse stata l’occasione. Non è arrivata e allora il discorso è solo rimandato a giugno, dopo il mondiale per club, quando Giuntoli dovrà per forza monetizzare per finanziare il mercato su cui ha già impegnato 80 milioni soltanto per onorare i riscatti. L’addio è scritto. Ma a che condizioni, col contratto in scadenza nel 2026 e una stagione che rischia di finire ai margini, ora che è arrivato Kolo Muani? Perciò l’acquisto dell’attaccante francese, con questa formula, davvero sembra un controsenso. Se farà male, la Juve avrà buttato altri 6 milioni dalla finestra. Se invece funzionerà, ed è quello che i tifosi devono augurarsi per centrare la qualificazione alla prossima Champions League, lo avrà valorizzato per altri, cioè il Paris Saint-Germain, che rimane proprietaria del cartellino. Certo, il giocatore magari si sarà trovato bene e potrà spingere per rimanere ma andrà pagato e chissà quanto. Nel frattempo, Vlahovic si sarà ulteriormente svalutato e venderlo bene in estate sarà quasi impossibile. Così alla fine la Juve si ritroverà senza più Vlahovic, ma nemmeno col sostituto. Con non uno, ma due attaccanti da comprare, e pochi spiccioli in cassa.
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