Il caso Solomon: i tifosi del Villarreal contro l’acquisto dell’attaccante israeliano

  • Postato il 6 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nella fiera dei sogni del calciomercato c’è sempre qualcuno a cui tocca in dote un piccolo incubo. Stavolta è toccato al Villarreal, la squadra del tempio della ceramica che per celebrare il ritorno in Champions ha passato l’estate a rifarsi il trucco. Così, dopo aver speso oltre cento milioni in cartellini, il Sottomarino Giallo ha deciso che serviva un altro giocatore offensivo oltre a Georges Mikautadze, prelevato per trenta milioni dal Lione. La pista Dovbyk è tramontata praticamente subito. Meglio puntare su qualcuno dal costo contenuto e dal potenziale interessante. Il casting si è protratto più del previsto. Tanto che alle 23.58 di lunedì, ossia a un minuto dalla chiusura del mercato, il Villarreal ha depositato in tutta fretta il contratto di Manor Solomon.

A ventisei anni l’attaccante esterno è un profilo perfetto per una squadra ambiziosa. Ha giocato con Shakhtar, Fulham e Tottenham. Ma, soprattutto, con dieci gol e dodici assist in campionato è stato uno dei protagonisti assoluti della promozione del Leeds in Premier League. Tutto perfetto. Almeno in apparenza. Perché i tifosi spagnoli non sono stati particolarmente entusiasti dell’ingaggio di Solomon. Il campo c’entra poco. Anzi, niente. Il talento arrivato in prestito dal Tottenham è israeliano. E negli ultimi tempi ha appoggiato pubblicamente il suo Paese. Dopo l’attacco di Hamas e l’invasione di Gaza da parte di Israele, infatti, il calciatore ha pubblicato una serie di messaggi piuttosto espliciti sui social. Cose tipo: “L’esplosione dell’ospedale di Gaza è senza dubbio colpa del lancio fallito di un razzo da parte della Jihad islamica. Uccidono il loro stesso popolo e danno la colpa a Israele”. Oppure: “Dove erano puntati i vostri occhi il 7 ottobre?”.

Fatto sta che quando il Villarreal ha annunciato l’acquisto di Solomon, i social del club sono stati inondati da bandiere palestinesi. E anche da qualche emoticon con la faccia di un pagliaccio. I messaggi erano quasi tutti uguali: “Palestina libera” o “Un assassino di bambini nel mio club del cuore” o ancora “Passerà il giorno peggiore della sua vita quando metterà piede in campo”. Non esattamente il più caloroso dei benvenuto. In realtà il rapporto di Solomon con i social è sempre stato piuttosto complesso. Subito dopo il 7 ottobre 2023 il calciatore ha pubblicato un messaggio su Instagram: “Negli ultimi due giorni il mio Paese, la mia famiglia, i miei amici e il mio amato popolo hanno vissuto un inferno. Oltre 800 israeliani sono stati uccisi (…) Migliaia di missili e razzi sono stati lanciati contro civili innocenti! Hamas non sta facendo [e non ha mai fatto] nulla a favore del popolo palestinese. Hamas è un’organizzazione terroristica con un’unica missione: spazzare via gli ebrei dal pianeta. Sostenerli significa sostenere il terrorismo, proprio come sostenere Al-Qaeda, l’Isis e gli attacchi dell’11 settembre. Israele ha il diritto di difendersi! Pregate per Israele”.

Poco dopo Solomon è stato autorizzato dal Tottenham a tornare a casa per risolvere dei non meglio specificati problemi familiari e, durante la sua assenza, Meta ha sospeso il suo profilo Instagram. Il giocatore e gli Spurs hanno immediatamente chiesto spiegazioni alla piattaforma, che ha prontamente riattivato il suo account. “Il profilo di Solomon è stato rimosso per errore e subito riattivato – ha spiegato allora un portavoce di Meta – I contenuti postati non c’entrano niente con la sospensione”. La Federcalcio israeliana si è lanciata subito in una ripartenza, postando una foto del numero dieci della Nazionale con lo scotch sulla bocca accompagnata da un invito a boicottare il social network. Un membro dell’entourage dell’esterno si è sfogato con il Telegraph: “È ridicolo. Non ha pubblicato alcun post contro la Palestina, ma solo di sostegno al proprio Paese – ha detto – È ridicolo. Instagram è ridicolo”.

A dicembre del 2024, durante una partita di Championship contro lo Stoke City, Solomon è stato accompagnato da una lunga serie di cori discriminatori. Qualche mese più tardi, quando si è sposato con Dana Voshina, gli auguri del Tottenham sono stati accompagnati da una lunga serie di commenti ostili come “genocida” o “persona non più gradita”. Adesso la storia si sta ripetendo di nuovo. Solomon è passato in fretta da acquisto mirato a calciatore che nessuno vuole. “Dove risuonano le armi scompare la parola”, ha scritto qualche tempo fa Dacia Maraini. I social sono riusciti a smentire anche questo aforisma. E ora il Villarreal e Solomon sperano che sia solo il campo a parlare. Una volta per tutte.

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Il Fatto Quotidiano

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