Il caso del liceo genovese a “lezione di manganello”, critiche dai sindacati e collettivi di studenti

  • Postato il 1 novembre 2024
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manganelli

Genova. E’ polemica sull’episodio, emerso attraverso i social, e raccontato per primo dal quotidiano Domani, che ha visto una classe del liceo Fermi, di Genova Sampierdarena, assistere durante un’esperienza di alternanza scuola lavoro (Pcto) a quella che è stata definita “lezione di manganello”.

I ragazzi e le ragazze si trovavano con gli insegnanti all’Expo Training di Milano e si sono trovati a seguire una dimostrazione presso lo stand della Polizia di Stato in cui un agente mostrava come venivano utilizzati alcuni degli strumenti destinati alla gestione dell’ordine pubblico, tra cui manganelli e taser.

Uno degli studenti del Fermi ha ripreso la “lezione” con uno smartphone e lo ha poi mostrato alla madre la quale ha deciso di chiedere chiarimenti al dirigente scolastico. Nel video si vede come un ragazzino venga coinvolto nella dimostrazione: l’agente gli fa reggere uno dei cuscini protettivi utilizzati dalle squadre antisommossa per mostrare, in un colpo solo, l’utilità del manganello e quella del cuscino.

Sull’episodio forti le critiche del collettivo studentesco Osa che attaccano soprattutto il sistema del Pcto: “Nei vari stand delle forze dell’ordine si parlava agli studenti dell’uso gratificante del taser e si facevano battute sessiste sull’utilizzo delle manette, un ragazzo ha cominciato a filmare e un agente è stato ripreso mentre insegnava ad uno studente come utilizzare il manganello. A pochi giorni della notizia delle molestie subite durante uno stage da una ragazza di Ravenna, ecco qua l’ennesimo esempio di questo sistema marcio e criminale che è l’alternanza scuola lavoro”.

“Sfruttamento e abitudine allo sfruttamento; molestie e normalizzazione di queste nei luoghi di lavoro; indottrinamento ideologico mascherato e uno strumento sempre più spesso messo nelle mani delle forze dell’ordine e dell’esercito: l’alternanza si rivela ancora la punta di diamante di questo modello di scuola gabbia in cui si manifestano in modo più esplicito le sue contraddizioni”, proseguono da Osa che ricorda come proprio nei giorni scorsi si sia concluso con tre condanne il processo per la morte di Lorenzo Perelli, il primo studente ucciso in alternanza all’età di 18 anni.

“Il ministro Valditara nella sua nuova riforma prepara un aumento enorme delle ore di Pcto per gli studenti di tecnici e professionali. Il governo Meloni è complice di tutto questo e di trent’anni di smantellamento dell’ex scuola pubblica”, conclude Osa annunciando una manifestazione il prossimo 15 novembre.

Sull’accaduto anche le parole della segretaria generale Flc Cgil di Genova, Elena Bruzzese: “Il ricorso alla violenza promosso attraverso la militarizzazione della scuola e delle attività didattiche connesse è quanto di più lontano sia previsto dai piani dell’offerta formativa e dalle finalità stesse dell’educazione alla pace e alla convivenza democratica”.

“Quanto ci hanno riportato alcuni genitori circa l’accaduto all’Expo Training 2024 di Milano, se confermato, è molto grave – afferma – i percorsi nati dall’esperienza scuola lavoro, come tutte le esperienze didattico educative all’interno della scuola pubblica, devono educare alla pace, ancor più oggi in un contesto globale di guerre e tensioni internazionali”.

E ancora il leader di Avs e Sinistra Italiana Nicola Fratoianni interviene sul caso: “Siamo davvero curiosi di sapere quale sia la missione educativa di tale iniziativa e di tali gesti. Credo che i ministri dell’Interno e dell’Istruzione ci dovranno dare delle spiegazioni in Parlamento, oltre naturalmente al capo della Polizia e all’ufficio scolastico regionale della Liguria”.

“Fra tutte le cose che i ragazzi e le ragazze italiani dovrebbero imparare – prosegue Fratoianni – non credo proprio che ci debba essere l’uso del manganello condito da battutacce da greve avanspettacolo o da caserma del secolo scorso, la scuola deve formare cittadini consapevoli, educare al dialogo e alla pace, oltre che alla convivenza civile”.

Autore
Genova24

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