Il caso del Frecciargento Roma-Genova partito in anticipo “per non arrivare in ritardo”
- Postato il 11 novembre 2024
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- Di Genova24
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Genova. Una situazione kafkiana, con un treno partito in anticipo per evitare di arrivare in ritardo, e i passeggeri lasciati in stazione arrivati ugualmente in ritardo a destinazione, ma decisamente più infuriati. È successo venerdì 8 novembre a un Frecciargento Roma-Genova, partito 50 minuti in anticipo dalla stazione Termini lasciando a piedi decine di passeggeri.
Lo racconta sulla Stampa Salvatore Settis, anch’egli protagonista della disavventura. Il treno era programmato in partenza per le ore 16,20. Ma alle 16 – si legge – “l’agognato Frecciargento” è sparito dal tabellone delle partenze. Il motivo? Il convoglio era partito alle 15,30: “Per essere puntuale non c’era altra soluzione“, la spiegazione imbarazzata del personale di Trenitalia.
Il suddetto treno non poteva, infatti, percorrere Roma-Firenze sulla linea ad alta velocità. Impraticabile, scrive Settis, per impellenti lavori in corso. E dovendo esser dirottato sulla vecchia linea, sarebbe arrivato in ritardo. Tradotto: per farlo arrivare a Genova non c’era altra soluzione che farlo partire in anticipo. Ma coi vagoni vuoti. Anche perché i viaggiatori non sono stati avvertiti del cambio di orario. Le uniche informazioni sarebbero giunte via WhatsApp. Ma anche questo – stando all’articolo – resta un mistero. L’unica cosa che sembra certa a oggi è che ai passeggeri tra lo sbalordito e l’infuriato è stato offerto un rimborso del biglietto e una soluzione alternativa successiva, che ovviamente a poco è servita a chi aveva appuntamenti fissati.
Paita (IV): “Assurdo, presenterò un’interrogazione parlamentare”
L’episodio, oltre a sollevare una valanga di proteste, ha suscitato reazioni anche a livello politico. La senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva, ha parlato di “assurdo: un treno che parte prima per non arrivare in ritardo. Una vergogna. Un livello di incapacità imbarazzante, per la quale il ministro Salvini e l’amministratore delegato di Trenitalia Corradi dovrebbero chiedere scusa. Presenterò subito una interrogazione parlamentare“.
“Siamo di fronte a un fatto gravissimo. Il Frecciargento Roma-Genova parte 50 minuti prima, rigorosamente senza avvertire i passeggeri, per evitare di arrivare in ritardo. Nel magico mondo del ministero dei Trasporti a trazione leghista, questo è, evidentemente, l’unico modo per far arrivare un treno in orario. In estate – ricorda Paita – c’era stato il bluff delle tempistiche modificate per tenere conto dei ritardi e poter sbandierare la puntualità, ma qui siamo oltre. Immagino la rabbia di chi si è ritrovato a piedi. Salvini e Corradi sono ancora al loro posto?”.