Il cardinale Battaglia tra la sua gente
- Postato il 1 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
Il cardinale Battaglia tra la sua gente
L’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, per la prima volta nella sua città, Catanzaro, da porporato
CATANZARO – L’abbraccio commosso della comunità che l’ha accolto, giovane pastore. Uomini e donne che lo sentono figlio e fratello, che ha ascoltato e consolato; amico di tutti senza gerarchie ecclesiastiche. Per la Catanzaro stipata nella Basilica dell’Immacolata, il cardinale Battaglia, arcivescovo di Napoli, resterà sempre don Mimmo. Quello vissuto ieri pomeriggio, venerdì 28 febbraio 2025, nel Capoluogo è stato un momento di forte emozione e di rinnovamento spirituale, una celebrazione che ha unito il passato e il presente, il ricordo e la speranza per il futuro.
La visita del cardinale, che a Catanzaro ha mosso i primi passi nel suo cammino pastorale, ha confermato la consapevolezza di un legame che non è mai stato interrotto, nonostante la distanza e gli anni trascorsi.
L’ABBRACCIO DELLA SUA GENTE A “DON MIMMO”
«Un abbraccio che ricambio con tutto il cuore, perché è bellissimo essere qui dopo tanto tempo», ha esordito don Mimmo che a queste latitudini ha seminato speranza e vicinanza, e che oggi continua a portare con sé quei semi, ora maturati nella sua missione a Napoli, ma sempre con il cuore ancorato alla Calabria.
Accompagnato dall’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Claudio Maniago, il cardinale Battaglia ha presieduto la celebrazione eucaristica, un momento di raccoglimento e preghiera non solo per la comunità locale, ma anche per il Papa Francesco, al quale il cardinale ha dedicato un pensiero affettuoso e riconoscente.
«Preghiamo per la salute del Santo Padre Francesco e ringraziamo il Signore per la sua scelta, che è un dono per tutta la Chiesa, e in particolare per la nostra comunità calabrese», ha sottolineato monsignor Maniago.
L’OMELIA DEL CARDINALE BATTAGLIA
L’omelia di don Mimmo, come sempre profonda e toccante, ha registrato un richiamo potente alla bellezza dell’amore, della comunità e dell’unità. Con parole di grande forza e dolcezza, il cardinale ha ripercorso il cammino della fede, invitando tutti a rinnovare l’impegno di costruire una Chiesa che non separa, ma che unisce.
«Il nostro Dio, il Dio che Gesù ci ha raccontato con la sua vita e la sua Pasqua, è un Dio fedele, ostinato nell’amore, infinitamente generoso di misericordia», ha dichiarato. Un amore che, ha spiegato, non si misura con i diritti e i doveri, ma con l’accoglienza, con la capacità di vedere l’altro come dono e non come oggetto da temere o da scartare.
Il cardinale ha esortato la comunità a custodire l’unità, che è il più grande segno dell’amore cristiano. Un amore che è «accoglienza», che «non separa, non esclude, ma unisce, riporta, riallaccia». L’unità, ha detto, è il porto più bello dell’amore. Un amore che la Chiesa è chiamata a vivere in ogni sua parte, non solo a parole, ma nei fatti quotidiani, nella vicinanza ai più fragili, nella misericordia e nell’umiltà di camminare insieme, senza mai voltarsi dall’altra parte.
«LA CHIESA È UNA COMUNITÀ VIVA»
Il cardinale ha poi sottolineato che la Chiesa non è un insieme di regole, ma una comunità viva, fatta di storie, di persone che cercano Dio, che trovano conforto e forza nell’amore reciproco.
L’affetto di don Mimmo per Catanzaro è evidente in ogni sua parola. «Grazie, grazie per avermi accolto, per avermi fatto crescere nella fede. Dentro di me resto sempre parte di questa terra». Ha dichiarato, ricordando con affetto tutte le persone che ha incontrato durante il suo ministero qui: i giovani, i presbiteri, le famiglie che ha servito e che hanno contribuito a formare la sua identità di pastore.
«Oggi voglio restituire almeno una parola: amore», ha continuato, ricordando come l’amore che oggi offre alla sua Chiesa sia lo stesso che ha ricevuto da quella comunità che lo ha accolto quando era ancora un giovane prete.
LA COMMOZIONE DEL CARDINALE BATTAGLIA
Molti i catanzaresi che si sono avvicinati a don Mimmo, chiedendo una parola di conforto, un gesto di vicinanza, che è stato puntualmente ricambiato con un sorriso e parole di affetto. «Ringrazio davvero il fratello vescovo Claudio per essere qui, l’emozione è grande», ha commentato il cardinale, visibilmente commosso dall’affetto della sua gente. Un’affermazione che racchiude tutto l’amore per una terra che ha dato tanto alla sua vocazione.
L’arcivescovo Maniago ha parlato con affetto del suo confratello, definendo la sua presenza un grande stimolo per la diocesi di Catanzaro: «È bello riportare un fratello che ho conosciuto tanti anni fa, nella sua Chiesa di origini. Qui sono le sue radici, qui ha vissuto e lavorato. La sua umanità, prima ancora che la sua fede, è un tratto distintivo, ed è prezioso per me e per questa diocesi. È un figlio di questa terra, ed è un esempio per noi».
La sua visita è stata un invito a tutti a «camminare insieme», senza paura, senza divisioni, uniti nella fede, nella speranza e nell’amore che è il cuore della Chiesa. Un amore che non ha confini, che unisce e che continua a fiorire, come i semi piantati tanti anni fa, ancora oggi.
Il Quotidiano del Sud.
Il cardinale Battaglia tra la sua gente