Il caldo record non molla, bollino rosso anche venerdì. E si moltiplicano i black-out
- Postato il 2 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. La Liguria ancora stretta nella morsa del caldo, con il resto d’Italia, e a Genova è bollino rosso sino a venerdì 4 luglio.
Caldo, a Genova bollino rosso anche venerdì 4 luglio
Il nuovo bollettino del ministero della Salute conferma l’allerta massima per caldo sino a venerdì, dato che porta il capoluogo ligure a ben cinque giorni di fila da bollino rosso, preceduti tra l’altro da due giornate da bollino arancione.
Il livello 3, come è ormai noto, indica condizioni di emergenza per caldo con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive, e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute.
I rischi legati al caldo e il colpo di calore
I più comuni rischi derivanti dall’ondata di calore sono le congestioni, causate dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, e poi disidratazione, abbassamento di pressione, e ancora nausea, mal di testa, tachicardia, debolezza.
Il rischio massimo è quello del colpo di calore, che deve essere subito trattato da un medico.
Sempre più black-out per sovraccarico delle reti elettriche
Proprio per far fronte alle temperature da record – a Pontedecimo, sono stati superati i 35 gradi – chi ha a disposizione condizionatori e ventilatori li tiene accesi per gran parte della giornata, con pesante sovraccarico della rete elettrica. Conseguenze dirette, in molti quartieri genovesi si sono registrati black-out: da Oregina a Marassi passando per San Fruttuoso e Pontedecimo, appunto, le segnalazioni aumentano.
Nella stragrande maggioranza dei casi, come detto, la ragione è il sovraccarico e il surriscaldamento della rete elettrica. Tra condizionatori, ventilatori e altri dispositivi accesi la corrente spesso salta, e i residenti sono costretti a restare al buio (e senza i necessari condizionatori) per tempi che vanno da pochi minuti a mezz’ora.
Un problema che riguarda anche le attività commerciali, soprattutto quelle che contano su refrigeratori e altri macchinari necessari per conservare o cucinare prodotti alimentari.