Il buco nero “mangia stelle”

  • Postato il 12 ottobre 2024
  • Di Focus.it
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Un gigantesco buco nero ha fatto a pezzi una stella e ora sta utilizzando quel che rimane di questo astro per colpire ripetutamente un altro oggetto che potrebbe essere un buco nero più piccolo o un'altra stella. La scoperta è stata realizzata grazie al telescopio spaziale a raggi X Chandra della NASA, che ha lavorato in parallelo con il telescopio spaziale Hubble e altri telescopi terrestri. La storia di questa scoperta inizia nel 2019, quando un gruppo di ricercatori aveva osservato segnali di una stella che si stava avvicinando molto pericolosamente a un buco nero, fino al momento in cui le forze gravitazionali di quest'ultimo la distrussero completamente. Il fenomeno portò a far sì che la stella si sminuzzò in tantissimi resti a formare quel che sembra un cimitero stellare.. Scontri ripetuti. Nel giro di qualche anno il disco di reperti stellari è andato espandendosi verso l'esterno fino a trovarsi sul percorso di un'altra stella o forse di un buco nero con una massa simile a una stella, un oggetto che fino a qualche anno fa ruotava attorno al buco nero principale a una distanza sicura. Ora invece, questo oggetto si scontra ripetutamente con i detriti dell'oggetto distrutto e questo avviene una volta ogni 48 ore circa. Quando si ha una collisione vi è una forte emissione di raggi X che gli astronomi hanno potuto osservare con il telescopio Chandra.. Come un salto in piscina. Ecco come spiega questo fenomeno Matt Nicholas della Queen's University di Belfast che ha pubblicato la ricerca su Nature: «Immaginate una persona che si tuffa ripetutamente in una piscina e crea uno schizzo ogni volta che entra in acqua. L'oggetto in questione, che sia una stella o un buco nero, nel mio esempio è come la persona che si tuffa in acqua e il disco di detriti è la piscina. Ogni volta che la stella colpisce la superficie crea un enorme schizzo di gas e raggi X. Mentre la stella orbita attorno a quell'oggetto il fenomeno si ripete più e più volte». Distruzione mareale. Questo non è l'unico caso osservato dagli astronomi dove un buco nero distrugge un oggetto che gli si avvicina troppo. Questo fenomeno è chiamato dagli astronomi "evento di distruzione mareale". Spiega Andrew Mummery dell'Università di Oxford: «Si tratta di una scoperta molto importante per la comprensione dell'origine di emissioni regolari di raggi X che si osservano nello Spazio, di cui è difficile individuare la provenienza. Grazie a questo studio abbiamo capito che bisogna aspettare qualche anno prima che una stella fatta a pezzi da un buco nero possa entrare in collisione con un'altra stella, perché è necessario che il disco di materiale relitto si accresca con il tempo»..
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Focus.it

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