Il borgo sospeso tra le nuvole, un’oasi di pace tra storia e silenzi: perfetto per una fuga autunnale

  • Postato il 20 settembre 2025
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L’autunno nel Lazio regala scenari incantevoli e tra i borghi da non perdere emerge c’é, una vera e propria gemma sospesa nel tempo.

Situata nel cuore della Tuscia viterbese, questa frazione del comune di Bagnoregio, conosciuta anche come “la città che muore”, offre ai visitatori un’esperienza unica di contemplazione e immersione nella storia e nella natura.

Civita di Bagnoregio sorge su un fragile sperone di tufo, incastonato tra la valle dei calanchi, e vi si accede esclusivamente attraverso un ponte pedonale che collega il borgo al resto del mondo. Questa peculiarità evidenzia il suo isolamento e la sua vulnerabilità, dovuta a un processo erosivo che da secoli minaccia la sua stessa esistenza. Oggi abitata da circa undici residenti, Civita è un piccolo scrigno di architettura medievale e rinascimentale, con un impianto urbanistico di origine etrusca, che si riflette nelle sue stradine lastricate e nelle antiche case in tufo.

Con l’arrivo dell’autunno, il borgo si veste di colori caldi e dorati, mentre la nebbia tipica della Valle dei Calanchi avvolge le sue mura, creando un’atmosfera quasi onirica. Il silenzio è rotto solo dal passo dei visitatori che attraversano il ponte e si immergono in un paesaggio che sembra sospeso tra mito e realtà.

Cosa vedere a Civita di Bagnoregio in autunno

L’ingresso al borgo avviene attraverso la Porta Santa Maria, unico accesso rimasto dell’antico sistema di cinque porte. Da qui si apre un itinerario tra scorci suggestivi, piazze raccolte e monumenti che raccontano secoli di storia. Tra i luoghi imperdibili spiccano la Chiesa di San Donato, con il suo prezioso crocifisso ligneo, e il Museo Geologico e delle Frane, che illustra la complessa natura del territorio e il fenomeno erosivo che caratterizza l’area.

Durante la stagione autunnale, Civita si anima con eventi culturali, mostre e degustazioni che celebrano le tradizioni contadine e la riscoperta dei ritmi lenti, in sintonia con il paesaggio e la stagione. Per gli appassionati di trekking, i sentieri che attraversano i calanchi offrono panorami mozzafiato sulla vallata e sulle mura del borgo, immersi in una natura che si prepara al riposo invernale.

Civita di Bagnoreggio
Sapori autentici della Tuscia: la cucina di Civita in autunno- Blitzquotidiano.it

Dopo la visita, il richiamo della tavola è irresistibile. Le trattorie locali, spesso ricavate direttamente nelle rocce, propongono piatti tipici della tradizione etrusca e contadina. Tra le specialità da non perdere ci sono l’acquacotta, una zuppa rustica con pane raffermo e uovo, gli gnocchi al sugo di cinghiale, i famosi fagioli del Purgatorio e le dolci ciambelline al vino. Questi sapori si accompagnano perfettamente ai vini locali, come l’Aleatico e il Grechetto, dal carattere intenso e avvolgente, ideali per riscaldare le serate autunnali.

Civita di Bagnoregio, con la sua combinazione di storia millenaria, paesaggi spettacolari e atmosfera raccolta, rappresenta una delle mete più affascinanti del Lazio per un viaggio in autunno. L’accesso al borgo è regolato da un biglietto giornaliero, che permette di preservare questa perla di autenticità e tranquillità.

Eventi e tradizioni da non perdere

Tra gli appuntamenti più attesi spiccano il Palio della Tonna, una gara secolare che si svolge la prima domenica di giugno e la seconda di settembre, dove le contrade si sfidano a dorso di asini tra tifo e festeggiamenti. In autunno, invece, si tiene la tradizionale Festa della Castagna, che celebra questo prodotto tipico con mercatini, caldarroste e momenti di convivialità tra le vie del borgo. Durante il periodo natalizio, la magia del Presepe Vivente trasforma Civita in una piccola Betlemme medievale, tra pastori, artigiani e la suggestiva rappresentazione della natività.

Questi eventi, insieme alla musica e alle rassegne culturali estive come il Tuscia in Jazz Festival, contribuiscono a mantenere viva la comunità e a far scoprire al pubblico le ricchezze culturali e umane di questa “città che muore”.

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Blitz

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