Il borgo della Ciociaria che pochi conoscono, ma che ti farà innamorare
- Postato il 3 luglio 2025
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- Di Blitz
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A meno di un’ora da Roma, in provincia di Frosinone, si trova uno dei centri storici più interessanti della Ciociaria. Nonostante sia poco conosciuto rispetto ad altre mete del Lazio, questo borgo offre un patrimonio architettonico di rilievo, aree naturalistiche protette e un calendario ricco di eventi culturali e folkloristici.
Il suo nome è Paliano: un piccolo comune arroccato tra i monti Prenestini ed Ernici, che conserva ancora oggi le tracce della dominazione della potente famiglia Colonna, artefice di gran parte del suo sviluppo urbanistico tra Cinquecento e Seicento.
Paliano, borgo storico tra i monti della Ciociaria
Paliano si trova in una posizione strategica, su un’altura che domina la valle del Sacco, nel territorio del Lazio meridionale. La sua storia affonda le radici in epoche antiche, ma è nel Seicento che il borgo vive il suo massimo sviluppo grazie alla presenza della famiglia Colonna. Il centro storico è oggi un vero e proprio museo a cielo aperto, dove l’architettura rinascimentale si fonde con un paesaggio naturale ancora incontaminato.
Cosa vedere a Paliano: tra mura storiche e musei diffusi
Il borgo è circondato da una cinta muraria medievale ben conservata, lunga circa 2,5 chilometri. L’accesso al centro avviene attraverso tre porte storiche. All’interno, si sviluppa un itinerario turistico che accompagna i visitatori alla scoperta di palazzi nobiliari, chiese, musei e installazioni permanenti legate alla storia del territorio.
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Tra i luoghi di maggiore interesse spicca Palazzo Colonna, noto anche come Palazzo Ducale, costruito a partire dal 1620 per volontà di Filippo I Colonna. L’edificio, ristrutturato e ampliato nel corso dei decenni, ospita oggi affreschi, arredi e opere d’arte risalenti al XVII e XVIII secolo. Particolarmente rilevante è la Sala delle Armi, che raccoglie trofei di guerra e ritratti storici. Nelle sale principali si trovano dipinti attribuiti a Gaspard Dughet, Andrea Locatelli e Scipione Pulzone.
La Selva di Paliano: patrimonio naturale e punto di riferimento ambientale
A pochi minuti dal centro abitato si estende il Monumento Naturale “Selva di Paliano e Mola di Piscoli”, un’area protetta di circa 400 ettari. Nata da un progetto del principe Antonello Ruffo di Calabria, l’oasi rappresenta un caso virtuoso di gestione ambientale e di valorizzazione della biodiversità.
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All’interno del parco vivono oltre 200 specie di uccelli, alcune delle quali rare o minacciate. L’area è attraversata da sentieri percorribili a piedi o in bicicletta, dispone di aree picnic, punti ristoro, percorsi educativi e zone dedicate a eventi culturali. La presenza di piccoli laghi artificiali, ottenuti grazie a un sistema di canalizzazione a cielo aperto, contribuisce a rendere il paesaggio particolarmente suggestivo.
Il Bosco di Paliano e la pista ciclabile Fiuggi
Parte integrante della Selva è il Bosco di Paliano, un’area di circa 30 ettari con querce secolari e cinque chilometri di percorsi ciclabili. Questo spazio è pensato per attività didattiche, escursionistiche e ricreative, ed è molto frequentato nei mesi estivi.
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Da Paliano parte anche una delle piste ciclabili panoramiche più apprezzate del Lazio: il percorso Paliano-Fiuggi, lungo circa 25 chilometri, che segue l’antico tracciato ferroviario attraversando borghi come Serrone, Piglio e Acuto. Il tracciato è adatto sia agli sportivi che alle famiglie e offre punti di sosta panoramici immersi nella natura.
Nel periodo estivo, la Selva di Paliano si trasforma anche in uno spazio culturale. Uno degli appuntamenti più interessanti è quello del Teatro Rurale, una rassegna teatrale all’aperto ospitata in un’area delimitata da balle di fieno. Ogni anno, ad agosto, artisti locali e nazionali si esibiscono in spettacoli accessibili a un pubblico ampio, con ingresso gratuito o a contributo libero.
Tra gli eventi più attesi del 2025, si segnala il ritorno del Carosello Festival, in programma dal 18 al 20 luglio. La manifestazione prevede concerti, spettacoli circensi contemporanei, esibizioni di street band e performance acrobatiche lungo le vie del borgo.
Cosa mangiare
Paliano conserva una forte identità gastronomica legata alla tradizione contadina. Tra i piatti più rappresentativi c’è la pataccaccia, una pasta fatta a mano con acqua e farina, simile ai maltagliati. Tipici anche lo gnocco lungo, detto localmente co’ra de soreca, e piatti robusti come l’abbacchio al forno, il pancotto, il farro con le cotiche e la pizza gialla con erbe spontanee.
I dolci locali includono ciambelle sciroppate, panpepato natalizio e mostarde a base di miele. L’olio extravergine d’oliva prodotto nella zona, in particolare quello di cultivar Rosciola, è considerato di alta qualità e utilizzato nella cucina locale e nella vendita diretta.
Il Palio dell’Assunta e la Giostra del Turco
A metà agosto, Paliano ospita una delle manifestazioni storiche più sentite della Ciociaria: il Palio dell’Assunta. Per le vie del centro si svolgono sfilate, giochi, cortei in costume e gare tra le contrade. Il momento più atteso è la Giostra del Turco, rievocazione in chiave spettacolare che richiama l’antico spirito cavalleresco.
La manifestazione coinvolge ogni anno centinaia di figuranti e attrae turisti e visitatori da tutta la regione.
Paliano e il cinema: la scena cult di Troisi e Benigni
Una curiosità per gli appassionati di cinema: proprio all’interno del Monumento Naturale è stata girata una delle scene più iconiche del film “Non ci resta che piangere” con Massimo Troisi e Roberto Benigni. La battuta del “fiorino”, pronunciata alla dogana, è stata immortalata nei boschi della Selva, conferendo al luogo un valore simbolico anche per il pubblico cinematografico.
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