Il barone rampante torna a commuovere al Piccolo

  • Postato il 30 settembre 2024
  • Di Tgcom24
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Il barone rampante torna a commuovere al Piccolo

 

Fedelissimo al romanzo, Frati ha affidato la voce narrante della storia a Leonardo De Colle (che veste i panni di Biagio, amato fratello di Cosimo): è lui - esattamente come nel libro - ad aprire e a chiudere il racconto di una storia commovente, delicata, lieve come il peso etereo di questo adolescente che invecchia saltellando da un ramo all'altro, da un giardino all'altro, da un Paese all'altro, alla scoperta del mondo, dell'amore e della morte.

 

Il barone rampante del Piccolo (che vede salire sul palco anche Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Michele Dell'Utri, Diana Manea, Marina Occhionero: tutti bravissimi) è lo stesso che commuove nel romanzo di Calvino, forse un po' meno efficacemente nella prima parte, quando il regista è obbligato a far correre gli eventi per ambientare, introdurre e sviluppare la storia. Nella seconda parte dell'opera teatrale, invece, la forza emotiva delle parole e delle scelte sceniche trasforma il Piccolo in una specie di nido in cui si schiudono (e chiudono) passioni, sogni, paure, vite.

 

Il baronetto Cosimo Piovasco di Rondò, adolescente rampollo di una famiglia nobile dell'immaginaria cittadina ligure di Ombrosa, porta sul palcoscenico le sue idee rivoluzionarie, giacobino dei sentimenti e dell'anima, irriducibile simbolo di coerenza, di libertà e di amore per il prossimo, personaggio dall'intensa (oggi più che mai) impronta ecologista. Il quale - come recita il suo epitaffio, citato nel toccante finale dal fratello Biagio (che lo ha appena visto appendersi all'ancora di una mongolfiera e volar via verso il mare) - “Visse sugli alberi, amò sempre la terra, salì in cielo”.

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Autore
Tgcom24

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