Il bancomat è sparito (e quelli privati ci stanno spennando)

  • Postato il 6 agosto 2025
  • Di Panorama
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Il problema si pone soprattutto d’estate. Sei in una località di vacanza, hai bisogno urgentemente di liquidità, ti guardi attorno e ti accorgi che gli sportelli bancari sono spariti. Qualcuno può obiettare: ma come, in piena era digitale ancora cerchi la moneta? Sì, d’accordo, ma il pareo in spiaggia venduto dall’ambulante mica lo posso pagare con la Visa e stessa cosa per il souvenir sulla bancarella del mercatino, o il cappuccino e il cicchetto nella baita di montagna.

Poi ti viene un sussulto di ribellione: posso ancora o no pagare come voglio quello che compro? Così aguzzi la vista ed ecco spuntare un Atm non bancario. Tanto uno vale l’altro, pensi, basta risolvere il problema. Peccato, poi, scoprire che soddisfare la tua esigenza ti è costato molto caro: in commissioni salatissime.

Bancomat scomparsi, Atm privati in espansione

E la questione non riguarda soltanto amene località di vacanza: recentemente questi Atm (l’acronimo di Automated Teller Machine: teller sta per cassiere), dilagano anche in città.

Da quando il sistema bancario ha avviato un drastico ridimensionamento delle filiali per abbattere i costi, tagliando il personale, gli sportelli sono diminuiti sensibilmente e numerose operazioni sono ora possibili solo digitalmente. È la modernità, si dice, meno file, tutto più veloce, sono gli slogan, ma poi quando ci si scontra con i problemi di tutti i giorni non basta un clic.

La resistenza del contante (e i costi delle carte)

Il contante resiste e con esso la necessità di prelevare. Solo che i bancomat sono spariti come gli sportelli e sono spuntati come funghi gli Atm non bancari. Un sondaggio della Bce rivela che la maggioranza delle persone intervistate nell’eurozona (62 per cento) ritiene importante avere i contanti come opzione di pagamento.

Una resistenza al digitale che spesso non è solo legata all’abitudine. I canoni delle carte di credito, di debito e prepagate, stanno crescendo. Secondo l’indagine annuale condotta dall’Osservatorio SOStariffe.it, su 74 carte analizzate, il costo del canone è aumentato e non di poco. Per tutte le carte con conto abbinato, il canone medio vede nel 2024 addirittura un +58 per cento rispetto al 2023.

Sportelli in calo, desertificazione finanziaria

Il problema però è che tutto cospira contro la liquidità. Un report del Centro studi di Unimpresa segnala, infatti, che il numero degli sportelli bancari attivi in Italia è calato sotto la soglia delle 20 mila unità. La riduzione da 20.160 sportelli a fine 2023 a 19.655 al 31 dicembre 2024 rappresenta un dato storico.

Il vicepresidente Giuseppe Spadafora commenta: «Dietro questa razionalizzazione, che viene spesso giustificata con la digitalizzazione e l’efficienza dei servizi si nasconde una progressiva desertificazione finanziaria che penalizza in modo drammatico le aree interne».

Crescono gli sportelli alternativi, ma chi li controlla?

Gli Atm bancari sono passati da 37.844 a 36.324, con una contrazione di 1.520 unità, cioè il 4 per cento in meno. Questo vuoto è stato riempito dagli sportelli bancomat indipendenti (sul loro numero a oggi non esistono dati ufficiali), controllati da società private, talvolta con sede all’estero, che operano in Italia in regime di libera prestazione di servizi, come previsto dalla normativa europea.

In apparenza, offrono le stesse funzioni di un bancomat tradizionale: prelievo di contanti, saldo conto, talvolta persino operazioni con le criptovalute. Ma la sostanza cambia. Il nodo è che non essendo istituti di credito, questi operatori non sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia o dell’Unità di informazione finanziaria (Uif). E ciò aumenta i rischi sia per i clienti sia per l’intero sistema finanziario.

Un rischio per la sicurezza (e per il portafoglio)

Il fenomeno ha sollevato l’attenzione di Bankitalia, guidata da Fabio Panetta, e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, preoccupati per i rischi legati al riciclaggio di denaro e all’utilizzo illecito del contante.

In un report del Mef, redatto con la collaborazione della Uif, viene evidenziato che gli Atm indipendenti «possono essere utilizzati da soggetti criminali per riciclare denaro di provenienza illecita».

Le criticità principali segnalate sono:

  • assenza di controlli sull’origine dei fondi
  • difficoltà di monitoraggio dei flussi di denaro
  • rischio di collusione tra gestori e criminalità organizzata

La presenza di questi Atm è cresciuta soprattutto in zone turistiche, dove i clienti spesso non si pongono il problema di chi gestisca realmente lo sportello da cui stanno prelevando.

Occhio alle commissioni: «Truffatori!»

Il rischio per l’utente è doppio: da un lato, si può diventare inconsapevolmente parte di operazioni sospette, dall’altro si rischia di non essere tutelati in caso di problemi, come transazioni errate, banconote false o conti bloccati.

Alcuni Atm indipendenti, soprattutto quelli installati da operatori fintech, permettono anche l’acquisto diretto di Bitcoin o altre criptovalute. Questa caratteristica, in apparenza innovativa, aumenta il rischio di utilizzo per scopi illeciti, come il trasferimento di fondi fuori dai canali bancari ufficiali, aggirando i controlli antiriciclaggio.

E poi c’è il tema delle commissioni. Su Trustpilot, la piattaforma di recensioni, si trovano commenti impietosi:

«Nessuna ricevuta, **commissioni non chiaramente visibili»
«All’aeroporto di Torino, commissioni da ladri patentati: **15 per cento al cambio»
«Truffatori: 100 euro di prelievo e **4,5 euro di commissioni»
«20 mila fiorini ungheresi e mi hanno **applicato il 12,75 per cento»

I diritti (e i doveri) del contante

Anna Vizzari, coordinatore Public Affairs director di Altroconsumo, spiega che «le commissioni sono più alte degli Atm bancari perché questi sono sottoposti alla normativa Antitrust che li obbliga ad avere una commissione interbancaria massima di 49 centesimi, a cui la banca può aggiungere altre commissioni».

Poi osserva che «in molti paesi e località turistiche è ancora difficile usare il digitale e al tempo stesso le possibilità di accedere al contante si sono ridotte».

Il taglio degli sportelli avrebbe dovuto essere più soft e comunque, avverte Vizzari, «andrebbe tutelato il diritto all’accesso al contante nel modo più facile possibile».

E aggiungiamo: in sicurezza e senza essere spennati.

Autore
Panorama

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