Il 40% dei lavoratori italiani pronto a cambiare azienda entro l’anno
- Postato il 16 aprile 2025
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- Di Forbes Italia
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Lo studio
Con il 40% dei lavoratori intenzionati a cambiare impiego entro l’anno, l’Italia guida – in negativo – la classifica europea sulla fidelizzazione dei dipendenti. La media UE si ferma al 31%. Seguono Francia e Polonia (38%), Portogallo (37%), Irlanda (35%), mentre Regno Unito, Grecia e Cipro si attestano al 33%.
Tra i Paesi con maggiore stabilità lavorativa spiccano Norvegia (25%), Paesi Bassi e Germania (23%), e Austria, fanalino di coda con solo il 21%.
A livello generazionale, è la Gen Z (18-24 anni) a registrare il tasso più alto di mobilità (40%), complice la maggiore attenzione verso leadership e coerenza manageriale. La propensione a cambiare diminuisce con l’età: 36% tra i 25-34 anni, 30% tra i 35-44, 28% tra i 45-54, fino al 25% tra gli over 55.
La fidelizzazione dei dipendenti
La fidelizzazione dei dipendenti è una sfida concreta per le organizzazioni europee. Secondo Gartner, l’87% dei responsabili HR indica il miglioramento della retention come priorità assoluta per il 2025. Sebbene gli investimenti in questo ambito non diano risultati immediati, generano benefici duraturi, riducendo i costi legati al turnover.
Una simulazione di Great Place to Work Italia mostra che un’azienda con 100 dipendenti e un tasso di turnover del 10% – nella media del Nord Italia – può arrivare a sostenere fino a 200mila euro l’anno in costi indiretti. “I costi nascosti del turnover sono difficili da individuare, ma impattano direttamente sull’efficienza – spiega Beniamino Bedusa, Presidente di Great Place to Work Italia –. Una strategia efficace di employer branding, basata sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento, rafforza il senso di appartenenza e riduce sia il turnover sia i costi di assunzione, soprattutto tra le nuove generazioni”.
Il lavoro ibrido
Le strategie
L’articolo Il 40% dei lavoratori italiani pronto a cambiare azienda entro l’anno è tratto da Forbes Italia.