Il 2025 della Ferrari è già partito. Manca solo Hamilton
- Postato il 19 dicembre 2024
- Di Il Foglio
- 2 Visualizzazioni
Il 2025 della Ferrari è già partito. Manca solo Hamilton
Lewis non c’è, ma è come se ci fosse. L’avventura di Hamilton in Ferrari comincerà solo a gennaio, ma al pranzo di Natale della Scuderia lui è presente almeno quanto i panettoni. Si aggira come un fantasma tra i tavoli dove il suo nome continua a popolare ogni discorso. C'è traccia persino sui menù dove per ogni piatto è presentata un'alternativa vegana... Povero Leclerc, se avesse avuto orecchie all’interno della sala, avrebbe già cominciato ad essere geloso. Nulla di strano. Nulla di inaspettato. Arriva il pilota più vincente della storia della Formula 1 ed è normale che il futuro rubi la scena al presente e al passato. Anche se il presente è meglio del passato, anche se il 2024 della Ferrari è stato migliore in tutti i “parametri vitali” rispetto all’anno precedente. Più vittorie (+ 400%), più punti (+60,59%), più punti per gara (+ 44,91%), più podi (+ 175%), minor gap dal vincitore (da 454 a 14 punti). Solo nelle pole position la Scuderia è peggiorata (-42,86%). Ma, come dice Vasseur, le gare si vincono alla domenica. ”Se guardo alla stagione passata ho un mixed feeling, un sentimento contrastante. Abbiamo fatto un buon passo avanti rispetto al 2023, sotto ogni singolo aspetto. Tutti gli indicatori di performance sono positivi a parte quello delle pole, ma abbiamo concluso la stagione con 14 punti in meno della McLaren. Non abbiamo perso il campionato ad Abu Dhabi, ma probabilmente in Canada dove siamo usciti con un doppio zero o in estate in Spagna, Inghilterra e Austria quando in quatto gare abbiamo perso 80/90 punti sulla McLaren… Questo per dire che alla fine ad Abu Dhabi un po’ di frustrazione per aver perso di soli 14 punti c’era…”.
E comunque anche la sconfitta all’ultima gara è stata una lezione: “La reazione del team anche nel momento peggiore in luglio è stata una reazione di squadra. Abbiamo lavorato insieme per trovare la soluzione, non ci siamo mai colpevolizzati a vicenda. Sono cose facili da dire, ma non da mettere in pratica quando sei sotto pressione. Sono molto orgoglioso della reazione del team quest’anno. Ora sono arrivati Loic Serra e Jerome d’Ambrosio, la squadra è quella che volevo, ma in Formula 1 il lavoro non finisce mai, devi sempre pensare di poter migliorare in qualche area. Se un giorno tu dovessi pensare: ok questa è la mia squadra, quel giorno tu saresti morto. Anche se probabilmente è vero che dovrò fare meno cambiamenti in futuro di quelli che ho fatto in passato. Dovremo continuare a pensare di migliorare anche quando avremo vinto”.
Gira e rigira il discorso poi va su Hamilton con cui Vasseur svela di aver cominciato a parlare di Ferrari addirittura nel 2004, quando tutto doveva ancora cominciare. “ L’ha sempre avita in testa. Non è stato difficile convincerlo. Si è trattato solo di allineare i pianeti. È sempre una sfida gestire due piloti. Ho avuto il mio da fare con Charles e Carlos quest’anno, ma io sono davvero convinto che la loro sfida sia stata una chiave delle nostre performance. Lo spirito di emulazione è alla base delle prestazioni della squadra. Abbiamo avuto dei momenti duri, penso a Monza ’23 o a Las Vegas quest’anno, ma alla fine credo ne abbia beneficiato tutta la squadra. Non sono particolarmente preoccupato dalla convivenza di Charles e Lewis, hanno un enorme rispetto reciproco, si conoscono bene, ne stanno parlando da mesi. Credo che battagliare per un primo e secondo posto o un terzo e quarto piuttosto che per un diciannovesimo posto sia il modo migliore per aumentare le prestazioni di una squadra. La sfida tra di loro non può che farci bene”.
“Non sono per niente preoccupato dal fatto che quest’anno Lewis non abbi brillato in qualifica – continua Fred -. È sempre alla domenica che si prendono i punti. Di sicuro abbiamo poco tempo per fargli assimilare un sacco di procedure diverse da quelle a cui era abituato, ma sono certo che la sua esperienza lo aiuterà e che il simulatore sia in assetto da gara che da qualifica lo aiuterà a familiarizzare con la vettura, ma onestamente non sono preoccupato da come Lewis si adatterà alla Ferrari e non credo sia la sfida più grande. Non mi preoccupa neppure il fatto che avremo pochissimi test a disposizione. Credo sia più un problema per Antonelli che per Lewis”. La prima punzecchiatura dell’anno arriva così, a freddo.
“Non credo di dover dare dei consigli a Hamilton se non quello di non mangiare troppa pasta. Non devo neppure dirgli di prendere casa a Maranello come Carlos, tanto una volta cominciata la stagione ci sarà poco tempo per stare in fabbrica. Sta studiando l’italiano, può servire a parlare con i meccanici, ma non cambierà certo le prestazioni, il 99% del nostro lavoro è in inglese…”. Ecco perché lui non ha ancora imparato l’italiano nonostante lo avesse promesso all’inizio del viaggio.
Quel che conta è vincere. “Quello che ci farà vincere l’anno prossimo sono i dettagli. Siamo migliorati in tutte le aree, ma siamo rimasti ancora 14 punti indietro, 14 punti sono tanti, ma allo stesso tempo quasi niente. Significano un ritiro, un incidente, un errore nella strategia. Stiamo parlando di dettagli e questo deve servire da lezione alla squadra per capire che ogni singolo errore, ogni singola decisione può fare una differenza enorme alla fine. Sono sicuro che anche l’anno prossimo la lotta sarà stretta e dura e non potremo lasciare neppure un punto per strada. L’affidabilità sarà fondamentale, così come lo sarà evitare gli incidenti. In un campionato combattuto fare zero punti può essere decisivo”. Il 18 gennaio a Londra verranno presentate per la prima volta tutte le 10 vetture (e i 20 piloti) in un grande show. Il giorno dopo a Fiorano la Ferrari svelerà la sua monoposto che si chiamerà molto probabilmente SF-25. Sul debutto di Hamilton invece non ci sono certezze. Dipenderà dal tempo a metà gennaio. Farlo esordire con la neve non sarebbe piacevole. Non ci sarà un altro show. Solo lavoro in pista per quanto concesso dalle regole.
Continua a leggere...