Il 12 novembre 1954 chiudeva Ellis Island
- Postato il 12 novembre 2024
- Di Focus.it
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Un rituale che si è ripetuto decine di volte, ogni giorno, in un isolotto della baia di New York. I migranti che arrivavano da ogni parte d'Europa sono passati quasi tutti da Ellis Island, la piccola isola alla foce dell'Hudson, prima di essere autorizzati a stabilirsi nella nuova Terra Promessa: l'America.. Marchiati. Come si vede nella fotografia, scattata all'alba del XX secolo, il percorso era sempre lo stesso: chi arrivava dopo il viaggio in nave in terza classe doveva scendere a Ellis Island con i pochi bagagli, i documenti di viaggio e il numero di entrata. Lì, nell'ex arsenale militare (dal 1990 Museo dell'immigrazione), gli aspiranti cittadini americani venivano visitati dai medici del Servizio immigrazione, che marcavano con un segno di gesso sulla schiena tutti coloro che dovevano essere ulteriormente esaminati. Una X stava per problemi mentali, PG per donna incinta e così via.
Secondo il vademecum di questi medici, vecchi, deformi, ciechi, sordomuti, oltre a chi soffriva di malattie mentali, contagiose e altre infermità, dovevano essere rimpatriati con la stessa nave sulla quale erano giunti.. Schedati, ma arrivati. Gli altri, invece, venivano registrati dagli ispettori (che annotavano i dati civili, economici e politici) e accompagnati al traghetto per Manhattan.. La chiusura. Da Ellis Island, tra il 1892 e il 1954 (data di chiusura dell'immigration point), sono transitati circa 20 milioni di migranti, tra cui molti italiani. E almeno 10 milioni di americani oggi possono rintracciare le loro origini nei registri dell'isola..