Iacometti: Landini sciopera contro il Papa

  • Postato il 20 novembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni
Iacometti: Landini sciopera contro il Papa

Rivolta sociale e sciopero generale? Roba da ragazzini. Maurizio Landini punta molto più in alto. L'ossessione antigovernativa è diventata tale che il segretario della Cgil, nella sua furia ideologica, ha deciso di prendersela persino con il Papa e i pellegrini. Riavvolgiamo un attimo il nastro. Tra qualche settimana parte il Giubileo 2025. Tanto per avere un'idea di quello che accadrà a Roma (e non solo), le prime stime parlano di 35 milioni di arrivi turistici e di oltre 100 milioni di presenze. Masse oceaniche di persone che avranno bisogno di muoversi, spostarsi, viaggiare.

È esattamente per questo motivo che nel Giubileo del 2000 (governo D'Alema) e in quello straordinario del 2015 (governo Renzi) la Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici ha firmato un protocollo con le sigle sindacali per evitare di mandare in tilt il Paese con proteste e manifestazioni nei giorni più caldi, aggiungendo qualche data alle fasce di garanzia già previste dalla legge. Una tregua volta a garantire il regolare svolgimento dell'evento più importante per i cattolici di tutto il mondo e anche a far sopravvivere i residenti, già messi a dura prova dall'invasione di pellegrini.

 

 

 

Ebbene la Cgil, da sempre attenta ai rapporti col Vaticano e rispettosa delle celebrazioni religiose, che tra l'altro prevedono anche momenti dedicati proprio ai lavoratori, appuntamenti assai cari pure all'ateo Landini, ha sempre sottoscritto la moratoria senza fiatare: in quella trentina di giorni ritenuti roventi, niente scioperi né proteste nei trasporti aerei, ferroviari e marittimi a livello nazionale, nel trasporto pubblico locale, nella sanità, nei servizi di igiene ambientale, nella Polizia municipale e nei Vigili del Fuoco.

Epperò, a quanto pare, non tutti i Giubilei sono uguali. Non dal punto di vista religioso, ma da quello politico. E quest'anno l'evento mondiale ha avuto la sfiga di capitare con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e con Landini ormai seriamente convinto di essere lui, con i suoi iscritti e i suoi seguaci, a rappresentare gli italiani piuttosto che il parlamento e il governo democraticamente eletti. Ed ecco la novità: la Cgil, a parte un paio di sigle minori, è l'unico sindacato (stavolta la Uil ha giustamente deciso di non seguire l'ex leader della Fiom) che ieri ha deciso di non sottoscrivere il protocollo.

Del resto, quale migliore occasione di scatenare non la rivolta sociale, ma il pandemonio che paralizzare una città con decine di milioni di persone in più per le strade e sotto i riflettori del mondo intero? Ma forse siamo noi ad essere annebbiati dai pregiudizi. Già, perché la Cgil sostiene di non aver firmato non per i capricci di Landini, ci mancherebbe, ma per «la mancanza di presupposti di metodo e di merito». La verità, spiegano dal sindacato rosso, è che «si è scelto di fare un percorso inedito, considerando centrale solo l'obiettivo di estendere le franchigie per neutralizzare gli spazi del potenziale conflitto invece che gli strumenti e le modalità per impegnarsi a rimuoverne le cause».

 

 

 

State bene attenti. Il senso è che per evitare gli scioperi bisognava attivare una «negoziazione trilaterale tra sindacati, aziende e governo» per affrontare «il rinnovo dei contratti nazionali ancora aperti, a cui si aggiungono le vertenze e i problemi inerenti alle condizioni di lavoro, la mancanza di personale, la precarietà diffusa, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro». In altre parole, bisognava sfruttare le urgenze operative del Papa e dei pellegrini per aprire un tavolo con le parti sociali e cedere alle richieste dei lavoratori per spingerli a svolgere senza intoppi le attività per cui sono pagati.

Posizione considerata curiosa anche dalla Cisl, secondo cui è sì importante rinnovare i contratti, ma anche «doveroso sottoscrivere l'intesa, così come avvenuto nel 2000 e nel 2015, alla luce del fatto che si tratta di un evento eccezionale di rilievo internazionale che vedrà affluire nelle città italiane milioni di pellegrini da tutto il mondo». E non si tratta di un fulmine a ciel sereno, visto che «si sono tenuti incontri preliminari, nel corso dei quali sono state accolte diverse osservazioni e rivendicazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali». Troppo poco, evidentemente, per Landini, che pur di fare un dispetto alla Meloni è disposto anche a scioperare contro il Papa.

 

 

 

Continua a leggere...

Autore
Libero Quotidiano

Potrebbero anche piacerti