Iacometti: la Manovra? Meno tasse alle famiglie, a pagare sono le banche

  • Postato il 16 ottobre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Iacometti: la Manovra? Meno tasse alle famiglie, a pagare sono le banche

Le banche (e le assicurazioni) faranno la loro parte, ma sulla base di un accordo. Il bonus ristrutturazioni risale dal previsto 36 al 50%, percentuale che prima dell'ubriacatura del 110% era considerata da fiaba, i circa 18 miliardi destinati al taglio delle tasse, tra sforbiciata al cuneo, accorpamento delle aliquote e decontribuzioni per le assunzioni, diventano strutturali, in altre parole non ci sarà più pericolo di trappole o tagliole nei prossimi anni. E arrivano altri aiuti perle famiglie, a partire dalla “Carta per i nuovi nati”, che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo figlio. Per la sanità sono previste risorse aggiuntive (circa 3 miliardi) che oltre alla cifre assolute faranno salire la dotazione anche in linea con la crescita del Pil nominale. I tagli alla spesa pubblica saranno robusti e lineari, per circa il 5% del budget dei ministeri. Partirà il riordino delle tax expenditures, con un occhio di riguardo al quoziente familiare. E le accise di benzina e gasolio saranno allineate, per evitare una procedura di infrazione europea. Sono questi i punti principali delle bozze entrate nel Consiglio dei ministri di ieri sera.

Ci sarà tempo per limare, definire, correggere e migliorare i testi. Ma il dato di fondo è che il centrodestra ha di nuovo trovato la quadra senza troppi drammi. Anche sul punto più discusso. «Bene l'intervento sulle banche, come la Lega ha sempre auspicato. Visti i guadagni da 40 miliardi del solo 2023 mi aspetto contributi importanti per sostenere il Paese e, soprattutto, il sistema sanitario nazionale», dice il leader della Lega, Matteo Salvini. Ma sembra soddisfatto anche il duellante delle ultime settimane Antonio Tajani: «Come chiesto da Forza Italia, non ci saranno nuove tasse. Neanche sugli istituti di credito. Il contributo delle banche è frutto di un accordo come da noi sempre voluto, non di una imposizione dall'alto. Vince la linea del buonsenso che non spaventa i mercati e difende la libertà». Con l'Abi il dialogo è in corso. Tra le ipotesi ci potrebbero essere due interventi separati, comunque una tantum: sugli incrementi patrimoniali e sull'anticipo di liquidità con le cosiddette Dta, crediti fiscali che vengono differiti. Il sostegno comunque ci sarà. E non sarà trascurabile.

«Scoprirete», dice Giorgia Meloni in replica alla Camera sulle comunicazioni in vista del consiglio europeo, «che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo». «Niente nuove tasse per i cittadini, taglio strutturale delle tasse per i lavoratori e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni per la sanità e i più fragili», è la sintesi della premier in serata. A fare il punto sulle novità della manovra ci pensa il Mef, secondo cui la legge di bilancio, «in linea con l'approccio serio e responsabile» finora tenuto, dispone interventi con effetti lordi di «circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027». Le misure, sintetizza il ministero dell'Economia, «si concentrano sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previste, inoltre, risorse per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità». Su questo terreno, oltre alla nuova Carta, sono «confermate e potenziate le misure sui congedi parentali» e rafforzato il bonus per gli asili nido, escludendo l0assegno unico dal computo dell'Isee.

 

 

Tra le misure di carattere sociale, spiega il Mef, «la carta “dedicata a te” è rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni». Mentre nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali. Un primo passo verso il quoziente familiare. Sul fronte lavoro, in particolare nel Mezzogiorno, si confermano gli incentivi finalizzati all'occupazione dei giovani e delle lavoratrici, la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella ZES e gli incentivi all'autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Oltre alla conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Rimane, poi la tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività. Per quanto riguarda la casa, si va verso la proroga per un altro anno del bonus ristrutturazioni al 50%, ma la norma riguarderà solo le prime abitazioni. Per le pensioni non sono previsti interventi strutturali, ma si lavora, comunque, per confermare la piena indicizzazione degli assegni rispetto all'inflazione. E a un aumento delle minime.
Ci sarà, poi, il potenziamento degli assegni per chi resta al lavoro oltre l'età pensionabile.

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Libero Quotidiano

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