Iacometti: crolla il deficit, la cura del governo funziona
- Postato il 4 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Iacometti: crolla il deficit, la cura del governo funziona
Per vedere il bicchiere mezzo vuoto ci vuole una buona dose di faccia tosta. Ingrediente che alle opposizioni evidentemente non manca, visto che si sono avventate sui dati di finanza pubblica accusando il governo di portare l'Italia nel baratro. La realtà, come aveva annunciato qualche giorno fa Giancarlo Giorgietti, è che i dati snocciolati ieri dall'Istat sono assai migliori di quello che si poteva pensare dopo due trimestri a crescita zero e una situazione internazionale per nulla favorevole. Ci sarà qualche sorpresa positiva, aveva detto il ministro dell'Economia. E le buone notizie sono arrivate.
Certo, non c'è da suonare le grancasse, né da stappare il prosecco (ma chi può farlo in Europa?), però il quadro di finanza pubblica del 2024 è tutt'altro che negativo. A partire dal Pil che solo un mese fa l'Istat aveva certificato a +0,5, provocando la levata di scudi della sinistra, e si è invece attestato a +0,7% (come nel 2023), più basso di quanto previsto a ottobre nel Piano strutturale di bilancio ma in linea con la correzione già anticipata da Via Settembre lo scorso dicembre. Ma più che sulla crescita, su cui lo stesso Giorgetti ammette che c'è da lavorare malgrado tutti sappiano che dipende da mille variabili su cui il governo non può intervenire con la bacchetta magica, i risultati positivi sono quelli registrati nella finanza pubblica, dove le occasioni di festeggiamenti in Italia sono da decenni merce rara. «I dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto», dice Giorgetti.
Vabbè, direte voi, è l'oste che vi assicura che il vino è una bontà. Epperò è difficile negare che il deficit stia correndo a gambe levate verso gli obiettivi indicati dal patto di stabilità. Dopo l'8,9% del 2021, l'8,1 del 2022 e il 7,2 del 2023, lo scorso anno l'indebitamento è precipitato a quota 3,4% (3,8% la stima del governo). Praticamente si è più che dimezzato nell'arco di 12 mesi.
Poca roba? Non proprio, visto che portare l'indice al 3% è uno degli obiettivi primari delle regole europee. Altro pilastro del patto di stabilità è la riduzione del debito. Ebbene, come previsto, nel 2024 è salito. Ma meno delle aspettative e al di sotto della soglia psicologica dei 3mila miliardi. Con 2.965 miliardi, il rosso di bilancio si è attestato al 135,3% del pil, in crescita rispetto al 134,6 del 2023 ma più basso rispetto alle stime del governo del 135,8%.
Ma l'orgoglio di Giorgetti si chiama avanzo primario. Ovvero il saldo tra entrate e uscite al netto degli interessi sul debito. Il valore è precipitato sotto zero nel 2020, a causa della pandemia, e non più risalito. Fino allo scorso anno. Nel 2024, infatti, l'indicatore si ha compiuto un balzo a +0,4% rispetto al -3,6% del 2023. «L'avanzo primario certificato dall'Istat», ha detto Giorgetti, «è una soddisfazione morale. Ma non possiamo fermarci ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa».
L'unico dato poco gradevole è quello relativo alla pressione fiscale, salita al 42,6% dal 41,4% del 2023. Un dato che però va letto insieme a quello dell'occupazione, la cui ccrescita robusta è certificata dall'Istat. Nel corso del 2024 le unità di lavoro (Ula) sono aumentate del 2,2%. L'aumento ha riguardato tutti i macrosettori: +0,7% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca, +0,7% nell'industria in senso stretto, +2,6% nelle costruzioni e +2,5% nei servizi.
E insieme ai posti sono cresciuti gli stipendi. I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono aumentati entrambi del 5,2%. Le retribuzioni lorde per unità di lavoro hanno registrato un incremento del 2,9% nel totale dell'economia. Più assunzioni, più soldi in tasca ai lavoratori, più tasse. L'equazione è abbastanza scontata. Per carità, i balzelli si potevano anche tagliare. Ma su questo confidiamo che un governo di centrodestra, non appena ci saranno le risorse, non deluderà gli elettori.
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