I tunnel di Londra potrebbero diventare un memoriale
- Postato il 31 gennaio 2025
- Di Agi.it
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I tunnel di Londra potrebbero diventare un memoriale
AGI - Nati come rifugio dai bombardamenti nazisti, convertiti in segretissima sede dei servizi segreti, i tunnel che corrono sotto il centro di Londra potrebbero presto essere aperti al pubblico e ospitare un memoriale del Blitz. È il sogno di Angus Murray, amministratore delegato di The London Tunnels, che ha presentato ieri il suo progetto alla stampa; è alla ricerca di investitori per realizzare il suo progetto che spera di inaugurare all'inizio del 2028.
I tunnel scorrono 30 metri sotto Holborn, nel centro di Londra. Sono lunghi in totale 1,6 km e in alcuni tratti sono alti abbastanza da far passare un autobus a due piani. Furono scavati a partire dalla fine del 1940, in pieno Blitz, quando gli aerei tedeschi bombardavano la città quasi ogni giorno. I due tunnel principali, con un diametro che va da 5 a oltre 7 metri e una lunghezza di diverse centinaia di metri, "sono stati costruiti per difendere gli inglesi dai nazisti", durante la Seconda guerra mondiale, ha ricordato Murray, esperto di fondi di investimento, che ha acquistato il sito nel 2023 da British Telecom. Completati nel 1942, quando gli Stati Uniti erano già entrati in guerra al fianco di Winston Churchill e i raid aerei erano finiti, i tunnel non furono in realtà mai utilizzati come rifugio. Tra il 1944 e il 1945, il sito fu scelto per ospitare lo Special Operations Executive, una branca dell'intelligence britannica creata pochi anni prima da Churchill per sostenere i movimenti di resistenza in Europa. Qualcuno sostiene che proprio questo insolito luogo abbia ispirato Ian Fleming per il Q Branch, il settore dell'MI6 dove James Bond si rifornisce dei gadget più sofisticati.
Finita la guerra, nei tunnel furono stipati documenti e allestite sale che avrebbe dovuto ospitare il centro di comando del governo in caso di un nuovo conflitto. "All'inizio degli anni Cinquanta, in piena guerra fredda, furono aggiunti quattro tunnel più piccoli, trasformati in un centro di telecomunicazioni segreto", ha raccontato ancora Murray.
"In una delle stanze si può ancora vedere la centrale telefonica e la sua moltitudine di prese, collegate da un cavo che permetteva a un operatore di mettere manualmente in contatto un chiamante con il suo interlocutore. Poiché durante la guerra alcuni centri di telecomunicazione erano stati bombardati, il governo britannico ritenne necessario creare un centro nel sottosuolo", ha spiegato.
È da qui che fu gestito il primo cavo di telecomunicazione transatlantico. Qui fu realizzato uno dei collegamenti per il 'telefono rosso', la linea diretta che collegava la Casa Bianca e il Cremlino. Tra gli anni 50 e 60, oltre 200 dipendenti delle Poste lavoravano alla centrale telefonica di Kingsway. Avevano accesso a un bar, il cui bancone è ancora visibile. Un'altra parte del tunnel era utilizzata come mensa. Un lato della parete è ancora ricoperto di specchi. Qua e là si vedono scrivanie abbandonate e telefoni a filo sono ancora stipati in un armadio.
Nei tunnel erano stati trasportati enormi generatori di corrente per alimentare le apparecchiature di telecomunicazione. A partire dagli anni '80, con lo sviluppo della tecnologia, il sito ha perso la sua ragion d'essere ed è stato ceduto all'operatore nazionale British Telecom, che lo ha messo in vendita nel 2008. Per lungo tempo nessuno aveva mostrato interesse, fino a quando Murray ha fiutato l'affare. "Se c'è una cosa che funziona a Londra è il turismo", ha sottolineato. L'investimento necessario è notevole. Il piano per creare nei tunnel un'attrazione turistica, che è stata approvata dalle autorità lo scorso anno, costerà circa 120 milioni di sterline (149 milioni di dollari). L'idea è realizzare un museo, un ala per esposizioni non permanenti e un settore di intrattenimento. La stima è che fino a 3 milioni di persone all'anno visiteranno il memoriale, come il London Eye, pagando la non modica cifra di 30 sterline, circa 35 euro.
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