I socialisti in rotta con Von der Leyen. Ora perfino Nardella avverte: “Potremmo far mancare i nostri voti”

  • Postato il 30 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La base parlamentare che sorregge la commissione Von der Leyen sembra più fragile di quanto viene raccontato dalle dichiarazioni ufficiali e dai retroscena sui giornali. L’avvertimento della segretaria del Pd Elly Schlein, che guida il partito che esprime il numero più ampio di eurodeputati all’interno del gruppo socialista a Strasburgo, è stato questo: “I nostri voti non sono garantiti”. A questa frase si è aggiunta una richiesta di una sorta di “verifica di maggioranza” da parte della spagnola Iratxe Garcia Perez, capogruppo di S&D. Ma non è questione solo di “sinistra del centrosinistra”, rappresentata da Schlein e Sànchez (per interposta Garcia). Ora a parlare è un esponente che arriva da un’ala diversa, cosiddetta “moderata”, del Pd, cioè l’ex sindaco Dario Nardella, oggi europarlamentare. “Von der Leyen ha un collegio di commissari deboli e ne approfitta per accentrare le decisioni e indebolire la dialettica con il Parlamento – dice al Corriere della Sera -. In più il Ppe gioca ai due forni votando con noi o con le destre a seconda delle convenienze. Così si tradisce il mandato con i cittadini europei”.

La linea di Nardella sembra più soft, ma forse è semplicemente più realistica: “Una cosa è far mancare il proprio voto a singoli provvedimenti chiave per promuovere le nostre posizioni su sociale, ambiente, economia ed esteri – spiega l’ex sindaco -. Altro è uscire dalla maggioranza, che sarebbe un errore. Così spingeremmo il Ppe a un’alleanza con le destre antieuropee. Per questo dobbiamo continuare a coltivare il dialogo con Ppe e liberali per mantenere l’asse europeista del Parlamento”. Nel merito, dice Nardella, “Rearm Europe è partita male e proseguita peggio: noi siamo per il no a ogni piano di riarmo nazionale, usando peraltro soldi destinati all’agricoltura e alla coesione territoriale, ma siamo pronti a sostenere un progetto vero di difesa comune, con una politica industriale europea, finanziata con debito comune come fatto con Next Generation Eu. L’obiettivo è una vera deterrenza europea per costruire la pace”. E quindi se Von der Leyen e il suo partito, il Ppe, “tradiscono il progetto europeo” la scelta dei socialisti europei potrebbe essere un voto contrario sul bilancio. Non c’è niente di scandaloso, specifica Nardella: “Il Pd ha le sue posizioni e le porta nella famiglia socialista. Anche i francesi votarono contro la Commissione europea a dicembre, ma non per questo li consideriamo indisciplinati”.

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Il Fatto Quotidiano

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