I protagonisti dell’avvio 2025 delle trasmissioni Rai in lingua Arbëreshe

di  Demetrio Fortunato Crucitti 

Frascati, 7 sett. 2025 – Il percorso ad ostacoli  per l’avvio  delle trasmissioni dedicate alla Lingua Arbëreshe ( appartenente alla Tutela  costituzionale, come le altre  già avviate  da 50 anni ) è di difficile comprensione, per i non addetti ai lavori,  ma occorre  soffermarsi sul valore  che ha ancora  la nostra  Carta Costituzionale.  In particolare all’art. 3 inerente l’intervento  della Repubblica  per la rimozione  degli ostacoli  ad attuare  la Dignità Sociale delle persone.

Per onestà  intellettuale occorre  riconoscere  chi ha saputo  coniugare le competenze  con il riconoscimento  valoriale della  soddisfazione dei  Diritti  Costituzionali.
Durante  questo percorso, durato circa dieci anni,  tutte le forze politiche  sono state coinvolte, ma alcune di esse  hanno fatto molto ammuina senza portare ad alcun  risultato concreto e i fatti lo dimostrano. I tanti tentativi fatti  sono stati compensati  dal Bilancio Sociale della RAI  che ha dato modo di confrontare  la mezz’ora di trasmissione  rispetto  alle tante ore di  trasmissione  raggiunte negli anni da Minoranze Linguistiche Storiche  tutelate dalla medesima Legge di Tutela, con ricadute occupazionali e di indotto produttivo. Abbiamo con il Comitato di Tutela per la lingua Arbëreshe in Italia e nel Mondo sostenuto con forza il Diritto  di ogni persona  ad essere  rispettata  senza  discriminazione per lingua, fede, razza, o  sesso.

Nella  Foto  di copertina in alto da sinistra   il Sen. Maurizio Gasparri. Il Ministro del MMIT Sen. Adolfo Urso, e in basso  da sinistra S.E.R. Donato Oliverio Vescovo  dell’Eparchia di Lungro degli Italo Albanesi dell’Italia Continentale – Diocesi Cattolica Bizantina, L’Amministratore  Delegato  della RAI Radiotelevisione Italiana dott. Giampaolo Rossi.

Ricordando  anche il Sen. Alberto Barachini oggi Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’importante  Dipartimento Editoria  e Informazioni. 

Barachini ha seguito e sostenuto insieme  alla Società RAI Com, l’iter  approvativo  del settore  Minoranze Linguistiche Storiche, in sinergia con l’ AD di RAICOM S.p.A. dott. Giuseppe Sergio Santo.

Occorre inoltre ricordare, l’importante  impegno  della Direzione Nazionale   del Coordinamento Sedi Regionali ed Estere  della RAI, diretta  dal dott. ALESSANDRO  ZUCCA.  Coadiuvato dalla Vice Direttrice  del Coordinamento Sedi Regionali ed Estere  la dott.ssa RAFFAELLA SANTILLI, che hanno contribuito, grazie alla loro esperienza,  alla stesura del di Servizio RAI-STATO 2023-2028.

Un  grande  supporto  alla  causa  delle  trasmissioni  in lingua  Arbëreshe  ci è stato dato dal Bilancio Sociale della RAI pubblicato nel 2021, circa 300 pagine, e si riferisce alle attività svolte per l’anno precedente  del 2020, scopriamo  che la RAI non manca mai  agli impegni Istituzionali,  purchè tutto  venga realizzato  in base alle leggi  vigenti e relativo  copertura dei costi e trasparenza che è il motore primo dello sviluppo  di ogni iniziativa, da qui una grande opportunità  a vedere le ore  di trasmissioni  dedicate alle  altre  Minoranze Linguistiche nel tempo e la mezz’ora  di trasmissione ( in realtà negli anni passati furono realizzate altre sperimentazioni, sempre in condivisione ed autorizzazione  con il Direttore  del Coordinamento Sedi Regionali dell’epoca il dott. Luigi Meloni

I programmi sperimentali realizzati dalla Sede Regionale della RAI per la Calabria erano in linea  con le leggi in vigore, occorreva solo che il Parlamento,  il Governo  e la RAI facessero i loro passi, e l’essere  citata solo per quella  mezz’ora  dovrebbe rassicurare gli Arbëreshe piu’ scettici, in un articolo  pubblicato fu precisato si trattasse di Lingua  Arbërshe, come si legge nella nota  non evidenziata pubblicata in un mio articolo del 2022.


Estratto  dal  Bilancio Sociale della RAI  pubblicato  nel 2021  rilevazioni delle attività del 2020, la nota non evidenziata fa parte di un altro mio articolo, mentre il documento evidenziato è proprio del Bilancio Sociale.

 Una nota di merito va al Direttore  della  Struttura Bilancio Sociale per  aver ricordato quella minuscola  sperimentazione.

Dal  2022 è stato incaricato Presidente della Società RAIWAY S.p.A.
Presidente di RAIWAY S.p.A.
Dott. Maurizio Rastrello
Questa  introduzione  delle persone  che nei vari Ruoli hanno contribuito  a  far attivare le Trasmissioni  in Lingua Arbëreshe dopo 50 anni  dalla Legge 103/1975 di Riforma della RAI che ha introdotto ed avviato le Sedi Regionali rappresenta un esempio di collaborazione  fortemente  voluto anche dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando recentemente inviando gli auguri ad una testata giornalistica  di Trieste, bilingue Italiano-slavo (lingua tutelata costituzionalmente anch’essa) :  “Ricordando che “il diritto europeo e la Costituzione italiana garantiscono la tutela delle minoranze linguistiche e la valorizzazione delle diverse culture presenti sui territori”, Mattarella precisa che “spetta poi ad istituzioni, società civile, singoli cittadini far sì che le disposizioni di legge si concretizzino nella realtà quotidiana, trasformando le norme in un elemento naturale e integrato della vita di tutti i giorni“  La finalità di questo messaggio diffuso alla fine di Luglio di quest’anno,  con grande fatica si riesce  a portare  a termine nei suoi alti contenuti valoriali, a fronte del livello  di educazione civica, ormai in Italia ai minimi termini. 

Tornando alla Calabria sono in molti coloro che si possono considerare  appartenenti alla  categoria  dei catastrofisti forse si potrebbe fare una similitudine con  Virgilio, quando nell’accompagnare  Dante  nei vari  gironi dell’Inferno,   arrivano  a quello degli ignavi e la guida autorevole   ricorda al Poeta: “ non ragionar di loro, ma guarda e passa! Gli ignavi sono sempre quelli  che hanno fatto poco nella vita e quel poco che hanno fatto  è stato quello di criticare  l’altrui operato. Ma la Pazienza  è la virtù dei forti.

L’avvio  delle  trasmissioni  della RAI in  lingua Arbëreshe  previsto per settembre 2025 serve come  monito a tutti in particolare  ai piu’ scettici, ai piu’ rassegnati ai più poveri di  spirito, poiché se in Calabria e forse anche nel mezzogiorno d’IItalia  si collaborasse di piùad obiettivi comuni forse  molti giovani  troverebbero le opportunità lavorative in molti campi produttivi. Per le altre  Minoranze Linguistiche  Storiche  le Convenzioni con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la RAI  sono State nel tempo  un Crescendo  di  proposte e di  riconoscimenti e aumenti  economici  sempre piu’ ampi, in quanto  i Contratti di Servizio RAI -STATO per le altre  Minoranze Linguistiche Storiche hanno sempre  avuto un crescendo positivo, a partire  dalla  Legge  importante sulla Riforma della RAI  la Legge 103/1975 arrivando ad  avere  un palinsesto  interamente  dedicato e coprire  le varie regioni dove  sono insediate le Comunità  Arbëreshë e  consentire  loro anche di produrre  sia programmi radiofonici, televisivi e audiovisivi e multimediali (audio, testi trascritti in automatico, a buon intenditore poche parole!).  Così da  fare  diventare  dopo i prossimi 13 mesi  la Sede Regionale  un Centro di Produzione Decentrato ( per tutte le realtà Arbereshe di Italia, oggi la tecnologia  lo permette) come  già previsto dalla Legge  Gasparri  n. 112 del 2004 quando l’On.le  Maurizio Gasparri  era Ministro delle Comunicazioni.  

In particolare  vogliamo  rendere  partecipi i nostri  lettori  con un passaggio importantissimo leggendo l’art. 17  della Legge Gasparri del 2004. Art. 17 (Definizione dei compiti del servizio pubblico generale radiotelevisivo) Omissis
2. Il servizio pubblico generale radiotelevisivo, ai sensi dell’articolo 6, comma 4, comunque garantisce: Omissis b) un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate all’educazione, all’informazione, alla formazione, alla promozione culturale, con particolare riguardo alla valorizzazione delle opere teatrali, cinematografiche, televisive, anche in lingua originale, e musicali riconosciute di alto livello artistico o maggiormente innovative; tale numero di ore è definito ogni tre anni con deliberazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; dal computo di tali ore sono escluse le trasmissioni di intrattenimento per i minori; Omissis r)la valorizzazione e il potenziamento dei centri di produzione decentrati, in particolare per le finalità di cui alla lettera b) e per le esigenze di promozione delle culture e degli strumenti linguistici locali;
s)la realizzazione di attività di insegnamento a distanza.
( sarebbe possibile avere presto una integrazione per  realizzare  un programma  per  accellerare  l’alfabetizzazione della Lingua Arbëreshe, trovando  una comunione di intenti tra le varie agenzie educative e formative come  spesso S.E.R. Donato Oliverio  ha chiesto anche durante la Giornata di Studi del 3 Luglio 2023 al  Senato della Repubblica   a cui prese parte con un intervento molto autorevole.
E’ bene  subito  precisare  che  la Lingua  Arbërershe se  non ci fosse stato l’intervento  determinante  del Sen. Maurizio Gasparri  a partire  dalla Giornata  di  Studi  del 3 Luglio 2023, da lui fortemente sostenuta e tenuta presso la Sala Zuccari  del Senato della Repubblica, a cui in tanti hanno creduto e tanti sono stati gli interventi.

Gasparri pubblicamente quel giorno ha invitato  gli Organizzatori ( Comitato per la Tutela  della Lingua Arbëreshe in Italia e nel Mondo sostenuto dalla Fondazione Salvatore Crucitti Onlus) a predisporre  delle proposte concrete in quanto  da li’ a poco si sarebbe  dovuto discutere  del nuovo Contratto di Servizio RAI STATO 2023-2028.

Ancora il popolo  arbëreshë presente in molte  regioni d’italia  vivono una specie di peccato originale,  forse non tutte, di mancanza  di amor proprio, perché  devono pur  andare  per la loro via  senza  timore per il futuro della lingua Arbëreshe che ha  sufficienti forze  per andare avanti  da sola, purchè  si  concordino degli obiettivi comuni. La tabella riportata del prof. Pellegrino  del 1977  sulla vulnerabilità dei dialetti tratta da uno studio su Language Varieties of Italy: Technology Challenges and Opportunities del 2023 di Alan Ramponi della Fondazione Kesseler – Trento.  La Legge   482/99  di attuazione costituzionale ha individuato  solo 12 entità definendole ed inserendole  nella tutela  dell’art. 6 della Costituzione che si esprime a favore che  per  gli italiani  ( gli Italo -Albanesi ovvero Arbëreshe, sono italiani e discendenti  dalla diaspora  religiosa che si ebbe  tra il 1400-1500.
L’articolo di Alan Raponi  è recente ovvero del 2023 e trattata delle opportunità che le  nuove tecnologie danno per la rivitalizzazione  delle Lingue, cosi definite Storiche dalla  Legge Costituzionale 482/99.
Se la Comunità Arbëreshë si rendesse  piu’ autonoma  da vecchi schemi del passato  e  non mancano  segnali positivi  in altre Regioni  quali la Sicilia  con il Comune  di Piana degli Albanesi  e anche in Piemonte la Comunità degli Arbëreshë, che stanno da tempo cercando una loro  ferma  determinazione e le iniziative citate  sono da prendere  di esempio  perché agiscono per obbiettivi che hanno un substarto orientato verso il Bene Comune  e  le ideologie  le lasciano fuori dalla porta.  

La Lingua  Albanese  della Nazione Amica non solo oggi, ma anche  ieri  è in grado di andare  da sola  come abbiamo detto  piu’ volte. La tutela  della Lingua  Albanese  standard della Nazione Albanese potrà  avere  piena realizzazione in Italia  solo  se  verrà ratificata dal Governo Italiano  la Carta Europea  del 1992 molto  osteggiata  dai governi passati perché molto conservatori del “piccolo orticello”  e per niente progressisti, come invece  affermano. Le  Leggi Regionali   sono da rivedere tutte se non addirittura  riformarle  completamente  facendo  continui confronti  con altre  realtà, in cui grazie alle Minoranze Linguistiche Storiche  si creano  durature  attività nel campo amministrativo, sociale, nell’istruzione , nel commercio, nell’editoria e anche in sanità, e tutto questo grazie alla standardizzazione della Lingua  di Minoranza Storica e ne abbiamo esempi come la Lingua Friulana, la Lingua Ladina e la Lingua Sarda, le altre sono in continua “manutenzione” verso una piena autonomia  delle  eventuali lingue  standard di nazioni di riferimento. Perciò  indicare  solo lingua Arbereshe  non  deve  essere piu’  irritante. Fin dal 2010  il Sinodo Intereparchiale  delle tre Eparchie d’Italia  riconosciute e ben apprezzate  dal Santo Padre  per il loro importante ruolo ecumenico con le Chiese di Oriente hanno stabilito mettendolo per iscritto nel rapporto Sinodale che la Lingua Arbereshe  è Lingua Ufficiale per il rito Cattolico -Bizantino.   
E’ giusto  per esempio informare i nostri lettori  dell’impegno decennale  del Sen.  Maurizio Gasparri  sulla Tutela  delle Lingue in particolare  è stato promotore nel 2002  del FORUM TAL (sempre da Ministro delle Comunicazioni)   ovvero  TAL sta per Trattamento Automatico del Linguaggio tema  molto caro al Presidente  della Repubblica Francesco  Cossiga. Tale definizione  è da  tempo  applicata  nella  piattaforma di Giulio Cusenza  un ricercatore di Piana degli Albanesi  che studia in Germania e che fa parte del  Comitato per la Tutela  della Lingua Arbëreshe in Italia e nel Mondo, sostenuto dalla Fondazione Salvatore Crucitti Onlus, organizzatrice della Giornata di Studi al Senato dal suggestivo ed imperativo titolo: “Istruzione e Comunicazione per la Tutela della Minoranza Linguistica Storica Arbëreshe”,
Ricordare  chi nel passato ha cercato di portare  cio’ che si sta verificando oggi con l’inizio delle trasmissioni in lingua  Arbëreshe.


Iniziamo  con Gennaro Cassiani, ed è triste pensare, come  alla Sua persona  siano dedicate  misere vie solo in alcuni comuni Arbëreshë.


L’Avv. Gennaro Cassiani (Spezzano Albanese, 13 settembre 1903 – Roma, 14 luglio 1978) è stato un politico, avvocato e saggista italiano. Ha ricoperto l’incarico di ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni nei governi Fanfani I e Scelba e di ministro della Marina Mercantile negli esecutivi Segni I e Zoli. (fonte Wikipedia)

Un’ altra  figura  importantissima  per la storia della Sede regionale RAI per la Calabria, ma per tutta la diffusione della Radio in Italia  da parte della RAI fu : l’ ing. Edoardo Cristofaro Condirettore Centrale Tecnico Radio, nato a Cosenza  e ando’ a studiare ingegneria  al Politecnico di  Torino, dopo giovanissimo  entro’ alla RAI di Torino  per la sua  capacità manageriale  e per le  competenze  tecniche  divenne presto  il Con-Direttore Centrale  Tecnico Radio. Fu lui  a dare un importante  contributo  tecnico al Ministro  Cassiani  affinchè la Sede  Regionale RAI  fosse  realizzata  a Cosenza  e non a Reggio Calabria all’epoca  Capoluogo di Regione, e tale  testimonianza ci venne  rilasciata a Napoli, dove viveva,  il primo Direttore della Sede Regionale avv. Enrico Mascilli Migliorini dal 1958, ottenne tra l’altro il Premio città di Napoli per un programma radiofonico  realizzato dalla  Sede Regionale RAI per la Calabria dal titolo:  “ gli Ultimi di Scanderberg ( foto per gentile  concessione della  Biblioteca  Nazionale  del Ministero della Cultura in Cosenza)
A rappresentare  in questo escursus storico l’ing. Eduardo Cristofaro,   la  cognata prof.ssa  Giustina La Salvia in Cristofaro. La Famiglia  Cristofaro era anche  imparentata  con Stefano Rodotà arbëreshe  di San Benedetto Ullano (CS).   All’ing. Eduardo Cristofaro il Sindaco Giacomo Mancini ha dedicato una via a Cosenza vicino al Tribunale, la  famiglia  dell’ing. Eduardo Cristofaro che ha vissuto in Svizzera ha dato  degna sepoltura  in quella nazione.
Con l’occasione sarebbe  importante  che la RAI pensasse  di dedicare all’ing.  Eduardo Cristofaro,   uno studio magari quello radiofonico dove si faranno i nuovi programmi in lingua arbëreshe tenendo conto che la Sede Regionale RAI per la Calabria fu la prima ad essere  inaugurata  nel mezzogiorno d’Italia.

Inoltre grazie  a degli atti di un convegno tenutosi a Reggio Calabria e  organizzato dalla Giunta Regionale e dalla Sede Regionale il  5 e il 6 Ottobre  1981, a soli sei anni dal varo della importante Legge  Nazionale sulla Riforma della RAI  la famosa 103/1975  che prevedeva la cura e la tutela delle culture locali, come ripreso dalla Legge Gasparri  112/2004  e che fu subito utilizzata  per  tutelare  gli italiani  appartenenti alle Minoranze Linguistiche  così come  tutelate dall’ art. 6 della Costituzione Italiana. Il  contenuto  di questi atti, in particolare l’appendice   sono stati un riferimento fondamentale  e  hanno rappresentato  per me  un faro, una via maestra da seguire per  creare  delle opportunità lavorative per i giovani, in quanto  la tutela delle Minoranze Linguistiche divenute  poi nel tempo, con un artifizio “Storiche” in altre parti d’Italia  ha funzionato e funziona bene anche in termini occupazionali e di indotto prodotto. Sto parlando  di Alfredo Frega  che  era  il vice presidente  di una importante  Associazione di insegnati di lingua (all’epoca di lingua albanese), purtroppo nessuno pensava a quei tempi  di riferirsi alla Lingua  Arbëreshe  altre lingue arcaiche usate in altre regioni d’Italia nessuno mai  ha abbinato la loro lingua  madre con la lingua  standard  della  nazione di riferimento, quelle  popolazioni  erano riuscite  nel tempo a costruire uno standard  anche per la loro  lingua madre. Alfredo  Frega ha avuto  il merito  di aver  chiesto precise  istanze, proprio  riferendosi ai programmi  da realizzare in RAI  oltre che giornalista aveva collaborato con la Sede Regionale con la Struttura programmi ( quella che si dovrebbe realizzare  in futuro ravvicinato anche per la Sede  Regionale RAI che dovrebbe  anche diventare riconosciuta  ufficialmente   Centro di Produzione Decentrato,  ovviamente  con ampliamento dell’Organico, va  precisato che la Legge n. 220/2015 Legge del Governo Renzi, dispiace dirlo ma è la Verità ha  dedicato tutti gli sforzi a riconoscere alle Sedi Regionali l’ appellativo di Centro di Produzione Decentrato dove erano già attive le altre Minoranze riconosciute dalla Legge 482/99 lasciando fuori  dal circuito la Sede Regionale RAI per la Calabria in quanto a quel tempo non erano state attivate neanche dalla Giunta Regionale dell’epoca  nessuna azione affinchè partissero dei programmi come su fatto dal 2009 -2012  in Sardegna ), Dicevamo la Struttura  Programmi  delle  Sedi  regionali dell’epoca  furono chiuse in tutte le sedi regionali nel 1992, mentre  sono rimaste attive solo in quelle Sedi Regionali RAI  in cui venivano gestiti programmi per le Minoranze Linguistiche Storiche.  Purtroppo il prof. Alfredo Frega  è deceduto nel 2009, ma nel convegno del 1981  chiedeva che partissero i programmi in RAI nelle lingue  di Minoranza, e all’epoca ancora  non era attiva la legge  482/99 di attuazione  Costituzionale  proprio con riferimento all’art. 6 della Costituzione.

Come mai non fu dato seguito ai progetti di  Alfredo Frega?! Anche se ci furono dei  tentativi con emittenti private, nessuna Legge  per l’editoria   (e intendo tutta dalla carta stampata, radiofonica, televisiva e multimediale ) rivolta a tutti ma in particolar  modo alle Minoranze Linguistiche  presenti in Calabria, non è mai stata messa in cantiere. Oggi con le nuove elezioni regionali forse  è venuto il momento di essere  piu’ chiari  nelle  richieste  ed uscire dall’ambiguità, nel rispetto dei diritti giuridici derivati dalla Costituzione  verso le persone (italiane) appartenenti alle  varie  comunità  di Minoranza Linguistiche  Storiche esistenti in Calabria. È indispensabile porre attenzione alle Minoranze  Linguistiche  Nazionali  con altri strumenti giuridici, e le  Comunità  presenti in Calabria possono veramente  fare la differenza  basta  vedere come  piccole   realtà, tale l’Associazione Delia del Prof. Salvatore Dieni oppure l’Associazione Jalò Tu Vua del dott. Squillaci Tito o l’ Associazione Apodiafazzi del dott. Carmelo Nucera o l’Associazione Magna Grecia di Pieve Emaniele  rappresentata in Calabria dal vice presidente il prof. Pasquale Casile,  potrebbero  costituirsi in un Comitato Operativo  per definire Piani  di intervento Comuni e anche  gli Occitani per esmpio attraverso il coinvolgimento della già Presidente  prof. Gabriella  Sconosciuto.

Gli Arbereshe hanno fatto e devono continuare a fare il loro percorso positivo, ora spetta  alle altre  Minoranze Linguistiche presenti in Calabria portare avanti le istanze di Alfredo Frega in quale ovviamente  si riferiva a tutte le Minoranze Linguistiche Storiche in terra calabra.  

La domanda ricorrente  è questa:  perché  ci sono stati importanti iniziative nel 1975  per l’insegnamento delle lingue di Minoranza  con un bel progetto di legge regionale da parte del partito comunista, lasciata poi nel cassetto

La proposta di legge  dell’On.le  Mariolina Intrieri di fare un  unica Agenzia  Regionale per la tutela  delle Minoranze Linguisitiche  Storiche in Calabria ,  ma anche è importante  citare  che l’On.le  Fortunato (detto Natino) Aloi presentò in Parlamento una proposta  di Legge  nel 1996. Occorre  chiedersi per vedere cosa fare per il futuro: PERCHE  NON SI E’  FATTO  NULLA DAL  1975 AL 2023 per i rapporti con la Rai e non si riesce a comprendere  come mai  non ci sia stata una strategia comunicativa quanto l’utilizzo  del Bilinguismo apra le menti dei bambini, dei giovani, degli adulti e degli  Anziani.

Non è solo un vezzo, significa voler bene alle persone e ai rispettivi  territori. Auguri alla RAI  per l’Avvio delle Trasmissioni  in lingua Arbëreshe e che possa portare benefici a tutti.



Demetrio Fortunato  Crucitti

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