I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al presidio anche a Genova

  • Postato il 4 giugno 2025
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“I lavoratori portuali del Golfo di Fos e Marsiglia non parteciperanno al genocidio in corso orchestrato dal governo israeliano”. Così i sindacalisti francesi della Confederazione generale del lavoro (CGT) annunciano il rifiuto a caricare il cargo di armi destinato all’esercito israeliano. “Ci hanno informato che giovedì pomeriggio avrebbero caricato dal nostro porto pezzi di ricambio per mitragliatrici che l’esercito israeliano utilizza per proseguire il massacro della popolazione palestinese – spiega il più rappresentativo sindacato francese – siamo a favore della pace tra i popoli e contro tutte le guerre, dopo aver avvisato datori di lavoro e autorità competenti, siamo riusciti a individuare questo container carico di componenti per munizioni prodotte dall’azienda marsigliese Eurolinks. I pallet sono stati messi da parte e i lavoratori portuali non li caricheranno sulla nave diretta a Haifa”.

Nelle ore precedenti, ricevuta dai colleghi francesi la comunicazione del carico di armamenti dal porto di Marsiglia-Fos, il Collettivo dei lavoratori portuali di Genova, sostenuto dall’Usb, ha convocato un presidio ai varchi “con l’obiettivo di impedire l’attracco della nave ZIM Contship ERA”. Come ricostruito sul sito investigativo Disclose, il cargo israeliano prevede un primo scalo a Genova e un secondo a Salerno, prima di tornare a Haifa, da dove è salpato il 31 maggio. “Ci opponiamo fermamente a tutte le guerre e non vogliamo essere complici del genocidio che continua a Gaza“, scrivono nel comunicato con il quale invitano la cittadinanza a partecipare al presidio “a fianco di chi si mobilita contro le guerre perpetrate dai nostri governi e in solidarietà alle vittime”.

Se giovedì verrà confermato il blocco del carico annunciato dai colleghi francesi, i portuali di Genova sospenderanno il presidio. In ogni caso rilanciano lo sciopero generale indetto per il 20 giugno per contestare le stesse dinamiche. “La parola d’ordine dello sciopero sarà ‘Disarmiamoli‘, ed è stato indetto proprio contro l’economia di guerra che stiamo vivendo, che genera impoverimento dei lavoratori”, spiega a ilfattoquotidiano.it José Nivoi, del Collettivo autonomo lavoratori portuali e USB Mare e porti, impegnati da anni nel contrasto del transito di armi dal porto di Genova. La manifestazione del 20 giugno a Genova partirà dal varco di San Benigno. Il giorno dopo i portuali hanno organizzato due pullman per unirsi alla manifestazione nazionale, a Roma, “contro l’aumento delle spese militari e la devastazione prodotta da decenni di moderazione salariale, ora esasperata in nome della guerra“.

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Il Fatto Quotidiano

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