I piccoli proprietari contro Salis: “Inaccettabile usare i servizi sociali per giustificare l’aumento Imu”

  • Postato il 17 luglio 2025
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  • Di Genova24
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Generico luglio 2025

Genova. “Accogliamo con profondo rammarico e preoccupazione le prime dichiarazioni della sindaca Salis in merito all’aumento Imu sugli immobili affittati a canone concordato. È un provvedimento che colpisce proprio quei piccoli proprietari che hanno fatto una scelta responsabile, sociale e collaborativa verso la città“. A scriverlo in un comunicato è Valentina Pierobon, presidente di Asppi, l’associazione dei piccoli proprietari immobiliari.

“C’è uno sbilancio di 50 milioni, come abbiamo detto quando ci siamo insediati – aveva spiegato la sindaca -. Ovviamente le scelte sono sotto gli occhi di tutti. Si può fare una scelta, come sta facendo ad esempio il governo del nostro Paese, di tagliare i servizi. Io sono arrivata, ho trovato un uno sciopero delle maestre dei servizi 0-6 anni che vivono e lavorano in condizioni inaccettabili. Abbiamo trovato 26 milioni aggiuntivi, purtroppo l’alternativa che abbiamo avuto di fronte è stata questa”.

Secondo Asppi, è inaccettabile che la sindaca giustifichi l’aumento dell’Imu appellandosi alla necessità di finanziare servizi essenziali: “Nessuno mette in discussione il valore della scuola, dell’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità – sottolinea Pierobon – ma strumentalizzare questi temi per giustificare un aumento della tassazione che grava su cittadini già impegnati nel sostenere l’abitare accessibile è una scorciatoia politica e un errore grave“.

A soli 45 giorni dalle elezioni, Pierobon ricorda un impegno che considera disatteso: “In campagna elettorale, la sindaca prometteva di mettere le esigenze dei piccoli proprietari al centro dell’azione amministrativa. Oggi ci sentiamo dire che le nostre istanze devono passare in secondo piano. Questo repentino cambio di rotta è un tradimento nei confronti di chi, in buona fede, aveva creduto nella possibilità di una collaborazione seria con la nuova amministrazione”.

Critiche anche alla dichiarazione secondo cui l’aumento dell’Imu non sarebbe nulla di straordinario perché già adottato in altri Comuni: «Governare – ribadisce la presidente di Asppi – non significa imitare, ma saper scegliere. Qui manca del tutto una visione politica dell’abitare: si tassa ciò che si dovrebbe tutelare, senza offrire alcuna prospettiva concreta”.

“Se l’amministrazione intende porsi sulla difensiva, e se per chi governa le nostre esigenze possono essere accantonate, ne prendiamo atto. Ma anche noi, da oggi, faremo le nostre scelte”. Una scelta netta: “Ci ritiriamo da tutti i tavoli di lavoro in cui avevamo dato disponibilità a collaborare per mettere a disposizione alloggi a canone calmierato – annuncia Pierobon – incluso il progetto dell’Agenzia sociale per la casa. Concentriamo ora le nostre energie sulla tutela esclusiva della nostra categoria e sul diritto a vedere riconosciuta la legittima redditività del patrimonio immobiliare privato”.

Infine, una riflessione che sintetizza il disagio della categoria: “Voler guadagnare da un immobile non è un peccato: è un diritto. Un diritto che oggi viene messo in discussione da chi, invece di governare con visione, sceglie la via più semplice: aumentare le tasse e scaricare la responsabilità dei costi sociali su chi, con sacrificio e responsabilitàha contribuito per anni a calmierare il mercato immobiliare, rinunciando a una parte di redditività per il bene collettivo”.

Le aliquote Imu sul canone concordato non devono essere aumentate, a tutela dei proprietari e a sostegno degli stessi inquilini. Abbiamo sempre dialogato. Abbiamo sempre costruito. In cambio – conclude la presidente di Asppi – riceviamo solo retorica, improvvisazione e scarico di responsabilità. È il momento di dire basta”.

Sinistra Alternativa: “Un autogol della giunta Salis”

Un “autogol” della giunta Salis, secondo Sinistra Alternativa: “Un aumento pari ad oltre 5 milioni di euro, che ha del masochistico: una giunta che si autodefinisce di centrosinistra che colpisce le case a canone concordato (offerte da chi vuole rispettare le regole, per un mercato popolare) e si guarda bene dal toccare quelle destinate agli affitti brevi (AirBnb e simili) oltre all’enorme realtà del patrimonio abitativo sfitto: non stiamo parlando di tassare il cittadino che ha una casa a disposizione e che attende di affittarla ad una famiglia di fiducia, ma delle migliaia di case sfitte di proprietà di enti, istituti (religiosi e no), banche ecc. Mancano soldi? Vi informiamo che ne mancheranno sempre di più, dati i tagli ai trasferimenti conseguenti alle politiche di riarmo e di guerra, votati in modo bipartisan. Non sarebbe il caso di proporre una progressività fiscale degna di questo nome? L’avvisaglia è che, seguendo la destra, anche Pd e soci si divertano a fare i Robin Hood alla rovescia. Lottiamo per un radicale cambiamento di rotta”.

Autore
Genova24

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