I musei diminuiscono ansia e stress, lo dimostra la scienza

  • Postato il 26 maggio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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C’è chi dice di sentirsi bene a contatto con l’arte, chi nella natura e chi facendo viaggi e gite fuori porta, ma ora c’è una ricerca che dimostra quanto i musei diminuiscano ansia e stress. La scoperta è stata fatta dall’Università Bocconi che, attraverso alcuni studi, ha dimostrato come il benessere psicofisico trovi giovamento nel passeggiare in un museo o all’interno di una galleria d’arte.

La ricerca dimostra che i musei diminuiscono ansia e stress

L’università Bocconi di Milano ha mostrato come non sia un pomeriggio in spa o una lezione di yoga a diventare biglietto di benessere, ma una visita culturale all’interno di un museo. Come già successo in passato con la scienza che ha dimostrato quanto l’arte faccia bene, ecco che è stato dimostrato l’impatto positivo di un pomeriggio al museo. Secondo quanto analizzato, si potrebbero ridurre ansia e stress fino al 25%, specialmente se si associano pratiche di consapevolezze come la mindfulness.

La ricerca è stata sviluppata all’interno del progetto ASBA, acronimo di Anxiety, Stress, Brain-Friendly museum, Approach, e ha coinvolto partecipanti guidati in percorsi mindfulness all’interno di pinacoteche. I risultati? Sorprendenti ma coerenti: l’arte, se vissuta con consapevolezza, sa essere una vera e propria medicina, tanto dolce quanto potente. L’effetto calmante non riguarda solo chi medita tra quadri e sculture, persino una semplice visita guidata fa registrare un calo dello stress del 20%.

Insomma, il museo non è più un semplice contenitore di opere d’arte ma uno spazio vivo che si può trasformare incidendo profondamente sul nostro benessere emotivo. L’arte parla al cuore e al sistema nervoso, rallenta il respiro, abbassa il battito cardiaco e ci aiuta a trovare equilibrio in un tempo che sembra finalmente nostro.

L’iniziativa lodevole di Carrara

A confermare il trend ci pensa Carrara, località della Toscana famosa per l’elegante e prezioso marmo. Dal 2023 in questa città si utilizza l’arte come strumento terapeutico. I musei del territorio offrono programmi di art therapy per persone affette da demenze e per chi se ne prende cura. Il progetto fa parte dell’iniziativa regionale Musei Toscani per l’Alzheimer ed è la direttrice del polo museale Cinzia Compalatti a raccontare in una nota ufficiale riportata da GuidaViaggi come le istituzioni culturale abbiano scelto di mettere l’esperienza del visitatore al centro.

Per questo motivo, ogni sabato mattina le porte dell’accademia si aprono al pubblico rafforzando il legame tra processo creativo e appassionati.

Museo “terapia”

Chiaramente nessuno parla di sostituire le terapie mediche con una visita al museo. Il contatto con il personale qualificato non deve essere accantonato. I dati crescenti mostrano sempre più soggetti che soffrono d’ansia intenti a combattere la necessità di essere multitasking a tutti i costi e per provare a rallentare ci si può concedere qualche ora tra dipinti e sculture provando a riallinearsi. È un po’ come se mettessimo il tasto “pausa”: lo sguardo si ferma, il cervello smette di correre e il cuore trova uno spazio in cui riposare.

La ricerca conferma un trend a cui già stiamo assistendo: sempre più spazi museali offrono esperienze immersive, visite lente e partecipate o percorsi meditativi.

Autore
SiViaggia.it

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