I miliardari francesi Pinault pensano di vendere Puma. Tra i pretendenti aziende cinesi e fondi arabi
- Postato il 26 agosto 2025
- Business
- Di Forbes Italia
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La famiglia Pinault valuta la vendita di Puma. Secondo Bloomberg, i miliardari francesi di Kering, che controllano il 29% dell’azienda tedesca di abbigliamento sportivo attraverso la holding Artémis, avrebbero già avvicinato possibili compratori: marchi americani e cinesi del settore, oltre a fondi sovrani mediorientali.
Le indiscrezioni hanno subito avuto effetto sul titolo, che ha guadagnato ieri il 16% in Borsa. Oggi, al momento della pubblicazione di questo articolo, è in calo dell’1,5%.
Le difficoltà di Puma
Puma sta attraversando un periodo di calo delle vendite e forti perdite in Borsa. Poche settimane fa ha rivisto al ribasso le previsioni per il 2025, con una perdita operativa tra i 445 e i 525 milioni di euro. Le vendite nel secondo trimestre sono calate del 2%, la perdita netta è stata di 247 milioni. Dall’inizio dell’anno il titolo ha perso più del 50% in Borsa. Pesa l’introduzione dei dazi sulle esportazioni negli Stati Uniti.
L’azienda è nata nel 1948 dalla separazione dei fratelli Rudolf e Adolf Dassler, che avevano avuto successo dal 1924 in poi con la Gebrüder Dassler Schuhfabrik (Fabbrica di scarpe fratelli Dassler). Adolf fondò l’Adidas e ricavò il nome da ‘Adi’, il suo soprannome, e ‘Das’, le prime tre lettere del cognome. Rudolf fece la stessa cosa e creò la ‘Ruda’, a cui in seguito cambiò nome in Puma. L’azienda è entrata nel gruppo Kering nel 2007. Ne è uscita nel 2018, ma è rimasta nella galassia dei Pinault.
Chi sono i pretendenti
Bloomberg ha citato due aziende cinesi che Artémis avrebbe avvicinato: Anta Sports Products e Li-Ning.
Anta Sports è la terza azienda di abbigliamento sportivo al mondo, dopo Nike e Adidas. Controlla, tra le altre cose, Amer Sports, il gruppo finlandese di marchi di sci come Salomon e Atomic e di articoli sportivi come Wilson. Fondata nel 1991, è cresciuta molto anche grazie alla spinta delle Olimpiadi di Pechino del 2008, che fecero lievitare l’interesse dei cinesi per lo sport e gli acquisti collegati. Nel 2010 ha siglato il primo contratto di sponsorizzazione con un atleta occidentale di grande fama, la stella della Nba Kevin Garnett. Oggi ha contratti con il pugile Manny Pacquiao, il maratoneta ed ex mezzofondista Kenenisa Bekele, la fuoriclasse dello sci freestyle Eileen Gu e altri giocatori Nba, come Klay Thompson dei Dallas Mavericks.
Anche Li-Ning ha beneficiato dell’effetto Pechino 2008 e si è fatta conoscere in Occidente tramite sponsorizzazioni di grandi cestisti, come Shaquille O’Neal, Dwyane Wade e Jimmy Butler. È stata fondata nel 1989 da Li Ning, ginnasta che conquistò tre medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo ai Giochi di Los Angeles 1984.
L’impero dei Pinault
François Pinault è la 105esima persona più ricca del mondo, con un patrimonio di 21,4 miliardi di dollari. Nel 1963 ha fondato l’Établissement François Pinault, con cui all’inizio si occupava di commercio di legname. Negli anni ’80 è entrato nella grande distribuzione, con marchi come i grandi magazzini Printemps. Nel 1999 è passato al lusso, con l’acquisto del 42% di Gucci e di Yves Saint Laurent. Ha poi comprato, tra gli altri, anche Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Pomellato e Boucheron. Oggi il gruppo è guidato dal figlio di François Pinault, François-Henri.
L’impero dei Pinault comprende anche la casa d’aste Christie’s, una collezione d’arte da oltre tremila opere e la squadra di calcio del Rennes. La holding Artémis esiste dal 1992.
Il rilancio di Kering
Anche Kering attraversa un momento difficile. Ha chiuso il 2024 con ricavi per 17,2 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto al 2023, e un utile di 1,13 miliardi, in discesa del 62%. A fine 2024 aveva debiti per 10,5 miliardi di euro. Poche settimane fa l’agenzia di rating S&P ha abbassato da stabile a negativo l’outlook creditizio del gruppo. Le azioni oggi valgono circa 227 euro; nel maggio 2021 venivano scambiate a più di 700.
Anche per questo, all’inizio dell’estate, Kering ha nominato amministratore delegato il manager italiano Luca de Meo, che ha già rilanciato Renault.
L’articolo I miliardari francesi Pinault pensano di vendere Puma. Tra i pretendenti aziende cinesi e fondi arabi è tratto da Forbes Italia.