“I miei soldi Berlusca e Galliani non li beccano. Lega? Ho un conato di vomito”. Quando Giorgia Meloni tirava pomodori virtuali ai leghisti e inveiva contro Berlusconi

  • Postato il 7 novembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Che fosse un’irriducibile laziale, nonostante avesse professato una dubbia fede romanista ai tempi in cui era ministra della Gioventù nel governo Berlusconi, era notizia nota, in particolare tra i veterani dei lontani newsgroup, cioè quelle vivacissime e litigiose comunità virtuali che popolavano la rete italiana tra gli anni ’90 e i primi 2000.

Ma ieri su X è bastato un tweet di Moussoligno, troll che fece impazzire l’intelligence Usa dopo la bufala virale sull’attentato a Donald Trump in Pennsylvania, per scoperchiare un vaso di Pandora digitale: una ventiduenne Giorgia Meloni, per gli internauti “Khy-ri”, si aggirava scatenatissima su it.sport.calcio tra tifo per la Lazio, spiccato antiberlusconismo, sfoghi atrabiliari contro Mediaset, disgusto per la Lega, zero simpatia per Mike Bongiorno, Pippo Baudo e Maurizio Costanzo, passione sfrenata per il fantasy e amore indiscusso per il suo cane chiamato Ringhio, e non Benito “per colpa di Aldo, Giovanni e Giacomo”.

Negli anni ’90 una giovanissima Giorgia Meloni, non ancora leader politica ma nel 1998 già consigliera della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, frequentava le prime chat su Internet. Sul canale #Italia di Undernet, si faceva chiamare Khy-ri, o come la ricordavano alcuni utenti, “la draghetta di Undernet Italia”.

Sul suo profilo del 1998, si presentava così: stava imparando a suonare la chitarra “da autodidatta, con scarsi risultati”, provava a cantare, si cimentava come webmaster con un sito tutto suo, molto ‘modestamente’ chiamato ‘www.khy-ri.queen.it’. Non poteva mancare la sua passione faustiana per il fantasy: amava Il Signore degli Anelli, ma anche i libri di Stephen King, Nietzsche, la musica irlandese e quella lirica. Si definiva simpatica ma pungente, affettuosa con gli amici e pronta alla “scazzottata virtuale” con chi le stava antipatico.

E in effetti questa tendenza alla polemica non sembra essersi mai spenta. Basta spulciare un altro suo vecchio sito dedicato alla Lazio, dove campeggiano rubriche caustiche, come “Tiragli un pomodoro!” o “Fagli male!”, contenente foto segnaletiche e anatemi sparsi contro arbitri e Galliani, all’epoca amministratore delegato e vicepresidente del Milan, nonché cruccio imprescindibile della futura presidente del Consiglio. Una volta lo chiama Zio Fester, in un’altra discussione incentrata sulle Pay Tv afferma che i suoi soldi “Berlusca e Galliani non li beccano”, motivo per cui va nel pub col suo ragazzo a vedere le partite. In un altro thread, la giovane Meloni contesta il Tg5 e Studiosport, rei di non aver dato la notizia sul rinvio a giudizio di Galliani per frode fiscale in relazione all’inchiesta sui fondi neri del Milan.
Le chicche migliori però restano le invettive contro Silvio Berlusconi, a cui dedica una velenosa ode satirica che ai tempi furoreggiava su internet, e contro la Lega “anti-romana”, il cui leader Umberto Bossi suscitava nella futura premier “conati di vomito”.

Allo stato attuale, su X in tanti stanno scavando come archeologi digitali tra gli archivi dimenticati dei newsgroup, e ogni ora spunta una nuova reliquia della futura premier. Dalle giaculatorie contro i leghisti a commenti assolutori su slogan come ‘Boia chi molla’, le sorprese, fioriscono una dopo l’altra, come margherite fuori stagione, germogliate dal terreno umido e un po’ buffo dell’internet anni ’90.

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