“I messaggi di Bova a Corona? Martina Ceretti voleva visibilità. Tra me e lei un avvicinamento emotivo. È scomparsa, non la sento più”: così Federico Monzino

  • Postato il 6 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Parla Federico Monzino. Uno dei protagonisti della “vicenda Raoul Bova” tra messaggi, video e altro materiale ceduto a Fabrizio Corona, spiega la sua versione dei fatti al settimanale Chi.

Martina Ceretti avrebbe mostrato chat e fatto ascoltare gli audio all’amico Federico Monzino, il quale ha sempre negato il ricatto ma ha ammesso di aver consegnato gli audio a Corona con il consenso della Ceretti per “fare un favore a Martina che voleva diventare famosa”.

La modella avrebbe poi fatto marcia indietro e cercato di fermare tutto ma a quel punto era troppo tardi e il materiale è finito on line, dove per altro è ancora disponibile. Nel frattempo, Bova riceve via messaggio da un’utenza spagnola una serie di messaggi nei quali gli si fa capire che c’è in giro del materiale – chat e audio – che lo riguardano: “Questa è pesante cavolo, anche con audio che conferma tutto. Nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di Falsissimo. Questo te lo giuro, sono già in contatto con lui”. Bova prima risponde di non essere “più in una relazione da tempo, quindi non è una cosa che crea un disastro”. Poi, quando l’anonimo ribatte – “Ah ok, allora meglio. Anche perché rovinare un matrimonio era la cosa che più mi dispiaceva” – chiude la conversazione dicendo di essere “single da due anni” e va a denunciare alla Polizia Postale.

“A oggi, non risulto indagato. – ha spiegato a Chi Monzino – Non mi è stato notificato alcun avviso di garanzia, e sono stato ascoltato come persona informata sui fatti. Ho collaborato fin da subito con la Procura, mettendo a disposizione il mio telefono e tutta la documentazione utile a chiarire ogni aspetto di questa vicenda. Per quanto riguarda la mia tutela, sono assistito dal mio avvocato, il penalista Sirio Serafinelli, e ho piena fiducia nel sistema giuridico. So che la giustizia farà il suo corso, e io continuerò a collaborare in ogni modo possibile per fare chiarezza. La mia unica intenzione è quella di affrontare la situazione con la massima trasparenza”.

Quali erano i rapporti con la Ceretti? “C’è stato un avvicinamento emotivo. Quando si prova un sentimento per qualcuno, è naturale che le cose evolvano in quella direzione. Ci siamo conosciuti, abbiamo iniziato a frequentarci più spesso e, con il tempo, c’è stata una connessione che si è fatta sempre più forte. Non nascondo che i sentimenti sono diventati parte di questa vicenda, ma è importante sottolineare che, sebbene ci siano stati dei sentimenti da parte mia, tutto è nato da una connessione autentica e non da un piano strategico. Oggi, guardando indietro, vedo chiaramente che le emozioni possono influenzare le scelte e, in questo caso, le nostre decisioni non sono state le più razionali”.

E ancora: “Martina, come dicevo, aveva un desiderio di visibilità, e io, influenzato dai sentimenti che provavo per lei, ho pensato che inviare quei messaggi a Fabrizio Corona potesse aiutarla a raggiungere quella visibilità che lei cercava. Non c’era un’intenzione maliziosa o una volontà di fare del male a nessuno, ma più un’idea ingenua che quella visibilità, seppur derivante da una situazione privata, potesse essere una sorta di trampolino di lancio per la sua carriera”.

La Ceretti intanto ha cancellato le sue tracce sui social: “Al momento non ho più avuto contatti diretti con Martina. È sparita dai social e, purtroppo, non sono più riuscito a raggiungerla nemmeno telefonicamente, visto che ha cambiato numero. Capisco che, dopo tutto ciò che è successo, possa aver scelto di allontanarsi da tutto e da tutti, e lo rispetto”.

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Il Fatto Quotidiano

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