I Luoghi del Cuore 2025 del FAI: un viaggio emozionante nei tesori nascosti dell’Italia
- Postato il 12 giugno 2025
- Notizie
- Di SiViaggia.it
- 2 Visualizzazioni

Il 2025 segna un’edizione di straordinario coinvolgimento attivo per “I Luoghi del Cuore”, il censimento promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, giunto alla sua 12ª edizione. Con 2.316.984 voti raccolti, l’iniziativa si conferma come il principale strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla tutela del patrimonio italiano. Oltre ai singoli cittadini, hanno partecipato anche 196 associazioni, comitati spontanei, comuni e parrocchie, in un esercizio collettivo di memoria, identità e cura.
L’edizione 2025 si distingue anche per la crescita significativa dei luoghi votati: ben 221 luoghi hanno superato la soglia minima di 2.500 preferenze, rendendosi idonei al bando per accedere a fondi destinati al recupero e alla valorizzazione. I contributi economici totali salgono a 700.000 euro, con premi dedicati ai tre vincitori nazionali. Un dato rilevante è anche l’alta partecipazione internazionale, come dimostra il successo planetario del primo classificato.
Ecco i primi 10 luoghi che hanno raccolto più voti, diventando simboli di un’Italia che vuole ricordare, proteggere e far rivivere i propri tesori nel tempo.
Santuario Nostra Signora delle Grazie – Nizza Monferrato (AT)

Con 72.050 voti, il magnifico Santuario di Nostra Signora delle Grazie si aggiudica il primo posto nel censimento 2025. Situato nel cuore del paesaggio vitivinicolo UNESCO del Monferrato, il santuario è profondamente legato alla figura di don Bosco e alle radici spirituali salesiane. La sua storia inizia nel XV secolo come convento francescano, per poi diventare nel 1877 la Casa Madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Oggi è un centro educativo e spirituale – accoglie studenti dal nido alle secondarie e ospita alcune aule destinate alla formazione dei migranti – ma necessita di interventi di restauro, soprattutto all’impianto elettrico e alla chiesa. Per preservare e valorizzare questo luogo di spiritualità e memoria, il comitato “La Madonna”, guidato dalle suore dell’istituto, ha sostenuto questa candidatura e i voti sono stati raccolti anche nelle scuole salesiane di tutto il mondo. Anche i volontari FAI di Asti hanno sostenuto la partecipazione.
Fontana Antica – Gallipoli (LE)
La Fontana Antica, o “Fontana Greca”, ha ottenuto 62.967 voti, guadagnandosi il secondo posto di questa classifica. Simbolo storico e culturale della città, la fontana in stile rinascimentale, da anni priva d’acqua, è oggi in stato di degrado: fessurazioni, danni da atti vandalici e la lunga esposizione all’aperto vicino al mare ne compromettono la bellezza.
La facciata scolpita con cariatidi e bassorilievi mitologici racconta storie antiche, tra le quali le Fatiche di Ercole. Grazie alla mobilitazione del Comitato “Fontana Antica di Gallipoli”, con moltissime realtà del territorio, sostenuto dai volontari FAI Salento Jonico, che ha promosso la raccolta dei voti, e alla visibilità del censimento FAI, sono stati stanziati 710.000 euro dal MIC per il suo restauro.
Chiesa di San Giorgio – Tellaro, Lerici (SP)

Affacciato sul Golfo dei Poeti, il caratteristico borgo di Tellaro – meta di svariati artisti e scrittori celebri come Mary e Percy Bysshe Shelley, D. H. Lawrence, Arnold Böcklin, Henry James, Virginia Woolf, Mario Soldati, Eugenio Montale e Attilio Bertolucci – custodisce la Chiesa di San Giorgio, uno dei luoghi più fotografati della Liguria. Questa ha ricevuto 47.012 voti. Costruita nella seconda metà del XVI secolo su una fortificazione genovese, si distingue per la sua posizione panoramica e la commistione di storia e natura. La chiesa necessita oggi di interventi nell’interno a tre navate e all’organo ottocentesco. Il comitato “Insieme per Tellaro” ha guidato la partecipazione, sostenuta dai volontari FAI La Spezia.
Complesso di Santa Croce di Campese – Bassano del Grappa (VI)

Al quarto posto, con 42.190 voti, il favoloso complesso monastico di Santa Croce a Campese rappresenta un faro culturale e spirituale della Valle del Brenta. Fondato nel 1124, ospitò il frate e scrittore Teofilo Folengo – sepolto all’interno della chiesa – e oggi conserva preziosi archivi risalenti al Cinque e Seicento. Nonostante la ricca storia, il complesso – che comprende il monastero, la chiesa, il campanile e i resti dell’ala rustica e ha appena festeggiato i 900 anni dalla sua fondazione – necessita di una valorizzazione mirata. Il censimento offre una possibilità concreta per la sua rinascita. La raccolta dei voti è stata sostenuta dai volontari FAI di Bassano del Grappa.
Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina – Santo Stefano Quisquina (AG)

Con 35.862 voti, questo eremo nascosto e immerso tra le quercete secolari siciliane a quasi 1.000 metri d’altitudine racconta la vita eremitica di Santa Rosalia, patrona di Palermo. L’attuale complesso, risalente al 1772, è una meta di pellegrinaggio ancora oggi viva. Il censimento ha acceso i riflettori sulla necessità di importanti interventi conservativi, dopo vent’anni dal precedente restauro, e di far conoscere questo luogo. Il Comitato “I Luoghi del Cuore di Santo Stefano Quisquina”, in collaborazione con la Pro Loco e i volontari FAI di Agrigento hanno promosso attivamente questo censimento.
Parco regionale di Cava Ispica – Modica (RG)
32.154 voti premiano una delle meraviglie naturalistiche e archeologiche più suggestive della Sicilia. La Cava Ispica – stretto vallone solcato da un corso d’acqua – lunga 13 km, è un corridoio storico che attraversa millenni: dai villaggi dell’Età del Bronzo ai quartieri trogloditici medievali. Il censimento del parco archeologico regionale di Cava Ispica è stato candidato dal Comitato “Abbi cura di Cava Ispica” che vuole spingere verso l’ampliamento delle aree visitabili e la messa in sicurezza dei percorsi, per una fruizione pienamente consapevole del sito.
Traghetto di Leonardo da Vinci – Imbersago (LC)
Questo ingegnoso traghetto fluviale che per secoli è stato un mezzo utilissimo per trasportare persone e merci, ancora oggi funzionante senza motore – ma grazie a un cavo d’acciaio teso tra le due sponde che sfrutta la corrente del fiume – è ispirato a un disegno di Leonardo da Vinci. Con 31.490 voti, rappresenta un raro esempio di tecnologia leonardesca vivente. L’amministrazione comunale, in collaborazione con i volontari FAI Alta Brianza, ha sostenuto la candidatura per garantire la sopravvivenza di questa struttura storica, che oggi necessita di nuovi volontari e manutenzione costante. Lo stesso Sindaco, per non vederlo più inattivo, ha preso l’apposito brevetto per mantenerlo in funzione.
Castello di Lagopesole – Avigliano (PZ)
Ottavo con 28.792 voti, il Castello di Lagopesole è un gioiello federiciano dell’entroterra lucano. Costruito nella prima metà del XIII secolo, presenta un’imponente struttura con sette torri quadrangolari e una rara cappella romanica interna. Parzialmente visitabile, il castello ha bisogno di restauro e di un ampliamento del percorso di visita. Il censimento, promosso dal Comitato “Castello di Lagopesole”, con la collaborazione dei Gruppi FAI Giovani della Basilicata, potrebbe contribuire a rendere più accessibile questo monumento unico nel suo genere e a valorizzarlo.
San Giacomo della Vittoria – Alessandria
Con 26.748 voti, questa chiesa è legata alla storica vittoria militare del 25 luglio 1391. Situata ad Alessandria, San Giacomo della Vittoria – chiamata così in quanto il bottino fu in parte usato per costruire la chiesa – è un edificio che unisce memoria storica e arte sacra, ma che necessita di lavori di restauro e di recupero delle volte e delle decorazioni delle pareti. La comunità alessandrina, su spinta dell’“Associazione Spazioidea” e supportata dai volontari FAI, ha manifestato forte attaccamento alla chiesa e alla sua storia.
Valle dei Mulini di Gragnano (NA)
La Valle dei Mulini di Gragnano, con 24.839 voti, è l’antico tratto di mulattiera che collega il porto di Castellammare di Stabia ad Amalfi. Lunga poco più di 2 km, questa valle custodisce i resti di quasi trenta mulini che, fin dal Medioevo, hanno prodotto farina e pasta. Con l’avvento della moderna industria della pasta, l’attività dei mulini si spense poi gradualmente fino a cessare del tutto intorno al 1940.
Oggi il recupero, volto a restituire dignità a un patrimonio storico e paesaggistico unico, e la valorizzazione di questa valle, capace di raccontare una storia di lavoro e di fatica, sono fondamentali.