“I freni non funzionavano bene. Siamo fuggiti per paura”: la confessione dei bambini che hanno travolto e ucciso la 71enne Cecilia De Astis

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una Citroën Ds4 rubata che sfreccia in via Saponaro, in periferia sud. Al volante, un ragazzino di 13 anni. Accanto e dietro di lui, suo fratello di 12, la cuginetta di 11 e un amico coetaneo. Un’anziana che scende dal marciapiede. L’impatto, violentissimo. E poi la fuga, a piedi e poi su un tram, verso un centro commerciale. È la cronaca di una tragedia assurda, quella che lunedì mattina ha tolto la vita a Cecilia De Astis, 71 anni, di cui oggi si terranno i funerali.

Dopo meno di 24 ore di fuga, martedì mattina alle sette, gli agenti della Polizia Locale, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, hanno rintracciato i quattro baby fuggitivi in un piccolo campo nomadi in via Selvanesco. Portato al comando, il 13enne alla guida ha confessato, con una lucidità che ha lasciato sbigottiti gli agenti. “I freni non funzionavano bene, e ho preso la signora”, ha raccontato in un italiano stentato. E perché siete scappati? “Ci siamo spaventati, siamo scappati“. E dopo? “Dopo siamo andati al Fiordaliso”, ha ammesso, riferendosi al vicino centro commerciale di Rozzano. Il racconto ha lasciato negli inquirenti la sensazione che i quattro non avessero “compreso del tutto la gravità di quanto successo”. Dopo aver falciato la signora Cecilia, i quattro hanno abbandonato l’auto e preso il tram numero 15, per andare a passare il pomeriggio tra le vetrine, indossando le stesse magliette dei Pokemon che, giorni prima, avevano acquistato proprio in quel centro commerciale.

Le indagini hanno ricostruito anche le ore precedenti la tragedia. L’auto era stata rubata domenica a una famiglia di turisti francesi. I bambini, usciti a piedi dal campo di via Selvanesco, avrebbero prima forzato il portabagagli della Citroën, rubando le valigie. Tornati all’accampamento, aprendo un trolley, avrebbero trovato le chiavi della vettura, tornando poi a rubare l’auto e a portarla “a casa”.

Martedì sera, dopo una lunga giornata di verifiche, su disposizione della Procura dei Minorenni, i quattro bambini sono stati riaffidati alle rispettive madri. Una decisione che, pur seguendo le procedure nell’interesse primario dei minori, ha suscitato dibattito. La Procura sta ora documentando le condizioni di vita dei piccoli nel campo, la loro frequenza scolastica (pare nulla per il 13enne) per valutare quali provvedimenti adottare, che potrebbero includere l’allontanamento dalle famiglie e il collocamento in comunità. Nel frattempo, il campo di via Selvanesco, già noto alle cronache per essere stato frequentato da persone coinvolte in altri fatti di sangue, è in subbuglio. Mercoledì mattina, una carovana con due mamme e quindici bambini ha lasciato l’insediamento.

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Il Fatto Quotidiano

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