Un microrobot grande come un grano di pepe rosa potrebbe un giorno nuotare in modo indolore nei più minuti vasi sanguigni del nostro cervello, per consegnare un farmaco salvavita nel punto esatto dove occorre - per esempio, dove si è formato un coagulo che sta bloccando il flusso del sangue. Ci stanno lavorando gli scienziati dell'ETH Zurich, il Politecnico Federale di Zurigo, che hanno perfezionato il microrobot a diversi livelli e che raccontano i più recenti progressi su Science.. Microrobot per terapie mirate. La piattaforma descritta comprende una microcapsula solubile caricata di farmaci, un catetere per il rilascio del microrobot e un sistema di guida magnetica per aiutarlo a muoversi nei vasi sanguigni. L'obiettivo dei ricercatori guidati da Fabian Landers, esperto di microrobotica e chirurgia minimamente invasiva, è fare in modo che i farmaci possano arrivare solo nel sito dove occorrono e che non debbano essere assunti in modo sistemico, con il rischio di seri effetti collaterali (come le emorragie, per i farmaci anticoagulanti).. Un viaggio tracciabile nel corpo umano. Il microrobot in sé è a base di gelatina e contiene nanoparticelle magnetiche in ossido di ferro che permettono di guidare il suo movimento a distanza, oltre al farmaco che deve consegnare e ad agenti radiopachi (cioè che non vengono attraversati dai raggi X e che appaiono bianchi nelle radiografie). Tutto questo permette di guidare il microrobot verso il sito-bersaglio mentre lo si segue ai raggi X.
Gli scienziati l'hanno fatto navigare nei vasi sanguigni di modelli anatomici di cervello umano e in animali, dimostrando che può farsi largo anche negli spazi sottili e intricati del sistema vascolare o attraverso gli spazi cerebrospinali.. Consegna effettuata!. In più del 95% dei casi, il microrobot, rilasciato nel sangue o nel fluido cerebrospinale da un catetere flessibile, è riuscito a trasportare il medicinale esattamente nel punto desiderato. Una volta in loco, applicando un campo magnetico ad alta frequenza gli scienziati hanno riscaldato le nanoparticelle, facendo dissolvere la capsula e rilasciando il farmaco.
Oltre al trattamento della trombosi, questi microrobot potrebbero essere usati per curare infezioni localizzate o tumori. Il prossimo passo sarà iniziare i test clinici sull'uomo, anche se molto resta da fare prima di vedere applicata questa tecnologia in ambito clinico..