I 15 luoghi imperdibili durante un viaggio nell’Antico Egitto
- Postato il 9 settembre 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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L’Antico Egitto affascina chiunque abbia un minimo di passione per la storia, per la cultura, per la matematica, per la scienza, ma anche per il mistero e le leggende. Insomma, tutti. Ecco perché un viaggio nella terra degli Antichi Egizi è una delle più belle esperienze che si possano fare nella vita.
Quello in Egitto è un viaggio perfetto per ogni età, dai bambini che studiano la storia dei Faraoni a scuola agli adulti che l’hanno scordata e desiderano rinfrescare la memoria e sicuramente imparare qualcosa di nuovo. Perché qui, a ogni passo, si incamerano informazioni, esperienze e tante ma davvero tante emozioni.
Il modo migliore per visitare i luoghi più noti dell’Egitto classico è prendendo parte alla crociera sul Nilo, l’unico modo per riuscire a raggiungere certi siti archeologici, templi e isole. Alcuni sono raggiungibili anche volando direttamente in alcune città, come Il Cairo o Luxor o Abu Simbel. Per chi fa questo viaggio per la prima volta, però, ecco i 15 luoghi che, a mio parere, bisogna assolutamente includere nella to do list.
1. Piana di Giza: le piramidi
Le piramidi di Giza, appena fuori Il Cairo, sono sicuramente uno dei luoghi imperdibili di un viaggio alla scoperta dell’Antico Egitto. Le tre principali piramidi, quella di Cheope, la più grande, l’unica delle Sette Meraviglie del mondo antico ancora esistente e l’unica in cui è possibile entrare, di Chefren, la media, e di Micerino, la più piccola spuntano dalle sabbie del deserto e catalizzano lo sguardo a 360 gradi quando si visita il sito nel bel mezzo del deserto. Le piramidi, appartenute rispettivamente a padre, figlio e nipote, tutti faraoni, in realtà sono più di tre perché a fianco di ciascuna ce ne sono altre due appartenenti alle regine e alle principesse. Inoltre, ogni grande piramide aveva una piramide satellite più piccola, usata per il culto solare o di altri simboli. In più, l’altopiano è pieno di mastabe ovvero tombe rettangolari appartenenti agli alti funzionari, ai sacerdoti e ai familiari dei faraoni. In totale, infatti, nell’area di Giza si contano più di cento strutture funerarie tra piramidi principali, piramidi minori e mastabe pertanto non è corretto dire che nella Piana di Giza ci siano solo le tre piramidi e la Sfinge.
2. Piana di Giza: la sfinge
La Piana di Giza è famosa anche la Grande Sfinge, uno dei simboli dell’Egitto classico che, secondo alcuni esperti egittologi (non tutti concordano), fu fatta costruire dal Faraone Chefren. La Sfinge è lunga circa 73 metri e alta 20. Raffigura un leone sdraiato con volto umano, simbolo di forza e saggezza. Si tratta della più grande statua monolitica dell’antichità. Sono tante le teorie su questo monumento. La posizione in cui si trova dovrebbe servire a vegliare sulle piramidi, in particolare su quella di Chefren e lo stesso volto rappresentato potrebbe essere quello del Faraone. Per il naso rotto fu incolpato nientemeno che Napoleone, ma pare non c’entrasse nulla. Si dice anche che fosse legata al culto del Sole, in quanto è rivolta verso Est, dove sorge il Sole. Insomma, il mistero che la avvolge da secoli è uno dei principali motivi per cui milioni di turisti la visitano ogni anno.

3. GEM o Grand Egyptian Museum
La nuova attrazione è il nuovo museo egizio, Grand Egyptian Museum meglio conosciuto come GEM, aperto a ottobre 2024 davanti alla Piana di Giza, la cui inaugurazione ufficiale – secondo le ultime fonti – dovrebbe avvenire il prossimo 4 novembre, data in cui ricorre i 103° anniversario della scoperta della Tomba di Tutankhamon avvenuta nel 1922 da parte dell’archeologo inglese Howard Carter. Come ho già avuto modo di scrivere, lo definisco uno dei musei più belli del mondo, non soltanto per ciò che espone (100mila pezzi di una rara bellezza e importanza storica), ma anche per la sua spettacolare architettura, per la location in cui si trova, per le costanti simbologie che rimandano all’Antico Egitto e perché è stato pensato davvero per tutti, bambini e persone con difficoltà motorie inclusi. Il GEM è il più grande museo al mondo dedicato a una sola civiltà, quella egizia. Ospita manufatti che raccontano la ricchissima storia d’Egitto, dal periodo preistorico fino all’epoca romana. Dal Museo Egizio del Cairo sono stati trasferiti al GEM i principali oggetti e le più importanti mummie (molti ricorderanno la famosa parata di mummie avvenuta in periodo di pandemia trasmessa da tutti i Tg del mondo), tranne il tesoro di Tutankhamon, che sarà spostato solo in occasione del grand opening e che, per il momento, resta nel vecchio museo che non chiuderà, ma continuerà a ospitare oggetti dell’Antico Egitto, molti dei quali rimasti finora a impolverarsi nei magazzini per mancanza di spazio espositivo.
4. Tempio di Karnak
Questo immenso complesso di edifici religiosi, una delle tappe fondamentali del viaggio in Egitto, si trova a Luxor, l’antica Tebe, proprio sulla riva orientale del Nilo. Solitamente è da Luxor che prendono il via le crociere sul Nilo ed è raggiungibile in 45 minuti d’aereo volando dal Cairo. Non è un semplice tempio, ma un sito che è cresciuto nel corso di 1500 anni. Le prime costruzioni, infatti, risalgono al 2000 a.C.. Ogni Faraone aggiungeva un pezzo. C’è la sala con 134 colonne colossali fatta erigere dai Faraoni Seti I e Ramses II; obelischi come quello della regina Hatshepsut e il celebre Viale delle Sfingi lungo due chilometri e mezzo che porta direttamente al Tempio di Luxor.

5. Tempio di Luxor
Questo tempio altrettanto famoso e tappa obbligata del viaggio nell’Egitto classico è uno dei più affascinanti che si visitano. A differenza di Karnak, che era un enorme luogo religioso, il Tempio di Luxor era più cerimoniale. Anch’esso subì ampliamenti e modifiche nel corso dei secoli da parte dei Faraoni, ma non solo. Costruito da Amenhotep III, nella XVIII dinastia ovvero circa la metà del 1300 a.C., fu ampliato da Tutankhamon e da Horemheb. Ramses II aggiunse il grande ingresso con gli obelischi e i colossi. Quando giunsero i Romani divenne un santuario per l’imperatore Augusto e poi anche più tardi una moschea che è tuttora funzionante e che si trova proprio all’interno del tempio. Del Tempio di Luxor si resta affascinanti grazie all’ingresso monumentale con i colossi e gli obelischi (oggi ne rimane uno, l’altro è in Place de la Concorde a Parigi), all’imponente viale di colonne alte quasi 20 metri che si attraversa e al cortile, ma anche alla vista che si ha dal tempio sulle sponde del Nilo che, se lo si vista all’ora del tramonto – cosa che consiglio vivamente – lascia davvero a bocca aperta. Per non parlare, poi, di quando cala la sera e le statue colossali sono illuminate dal basso rendendole ancora più imponenti.

6. Colossi di Memnon
Altra tappa obbligata, vicino a Luxor, è quella ai due colossi e solitamente ci si ferma dai cinque ai dieci minuti, il tempo di uno scatto e via. Eppure, questo sito è importantissimo. Queste due statue colossali di pietra quarzitica sono alte circa 18 metri ciascuna e rappresentano Amenhotep III. Sono ciò che resta del tempio funerario di questo Faraone, molto probabilmente il più grande tempio funerario mai costruito in Egitto e oggi in gran parte distrutto. E non è l0uncio curiosità legata ai colossi di Memnon perché ce n’è una relativa al nome. In epoca greco-romana, dopo un terremoto avvenuto nel 27 a.C., una delle statue cominciò a emettere un suono al sorgere del Sole, probabilmente dovuto al riscaldamento della pietra fessurata. I Greci associarono questo fenomeno a Memnone, eroe troiano figlio dell’Aurora (dea dell’alba), credendo che la statua emettesse un saluto alla madre. Da qui il nome “Colossi di Memnon”. Dunque, per gli Antichi Egizi, le statue rappresentavano il Faraone come guardiano eterno del proprio tempio funerario, mentre per Greci e Romani divennero una sorta di meraviglia misteriosa: imperatori e viaggiatori famosi si sono recati apposta dai colossi solo per sentire la “voce”.

7. Tempio di Hatshepsut
A Deir el-Bahari, sulla riva occidentale del Nilo, davanti a Luxor, si trova uno dei templi più famosi dell’Antico Egitto: il Tempio della regina Hatshepsut. Costruito ai piedi di una falesia calcarea che crea uno sfondo spettacolare, questo luogo è unico nel suo genere in quanto è in parte ricavato all’interno della montagna e si nota il tocco femminile con le tre terrazze, un tempo giardini pensili, collegate dalle rampe processionali che portano a un santuario. I bellissimi rilievi che ancora si possono ammirare raccontano la vita delle regina, dalla nascita, generata da Amon, dio della fertilità, alla spedizione al Paese di Punt, forse nel Corno d’Africa, un viaggio commerciale che fece la regina verso questa misteriosa terra da cui tornò con incenso, mirra e piante esotiche.

8. Valle dei Re
Con il Tempio di Hatshepsut ci troviamo già nei pressi della mitica Valle dei Re, il luogo desertico dove sono state scavate le tombe dei Faraoni, tra cui ovviamente quella di Tutankhamon. Il biglietto d’ingresso comprende la visita di tre tombe che vengono aperte a rotazione, pertanto quelle che si visitano non sono quasi mai le stesse. Con un biglietto a parte si può visitare anche la tomba del Faraone più famoso, Tutankhamon appunto. Ed è assolutamente un must perché quando vi ricapita? Nella Valle dei Re si contano attualmente 65 tombe e camere, ma gli scavi sono sempre in corso quindi seguiteci perché non ce ne facciamo sfuggire nessuna. Tecnicamente sono indicate con la sigla KV (King’s Valley) e vanno dalla KV1 (quella di Ramses VII) alla KV65 (ancora da assegnare). La Tomba di Tutankhamon è la KV62. Più o meno grandi, per visitarle bisogna sempre scendere un tunnel spesso splendidamente decorato con scene di vita dei Faraoni e della vita nell’Antico Egitto per giungere alle stanze che contenevano giare con olii profumati, cibi e amuleti, il sarcofago contenente la mummia del Faraone e i tesori. Tra le più visitate ci sono le tombe di Seti I, Ramses III, Seti II, Thutmose III e naturalmente “IL” Faraone.

9. Valle delle Regine
Non lontana dalla Valle dei Re, sula sponda sinistra del Nilo, c’è anche la Valle delle Regine, una necropoli che ospita l’ultima dimora di alcune delle donne più importanti e che hanno lasciato un segno nella storia. Qui le tombe sono circa 80 e vengono catalogate con la sigla QV (Queen’s Valley). Solo alcune sono visitabili, però. La più famosa è la QV66, la Tomba di Nefertari, moglie prediletta di Ramses II a cui è stato dedicato anche un intero tempio ad Abu Simbel. Questa tomba è meravigliosa, ricca di decorazioni che rappresentano scene del Libro dei Morti, con un bellissimo cielo stellato dorato ed è considerata la “Cappella Sistina dell’antico Egitto” nonché la più bella di tutte le tombe, persino di quelle dei Faraoni. Purtroppo, quando è stata scoperta era già stata saccheggiata dai tombaroli. Per via della preziosità del luogo, solo pochi visitatori sono ammessi e la visita dura solo pochi minuti. Ma ne vale assolutamente la pena.

10. Tempio di Edfu
Navigando sul Nilo tra Luxor e Assuan ci si ferma sempre a Edfu dove si trova uno dei templi meglio conservati dell’Antico Egitto nonché il secondo più grande dopo il tempio di Karnak. Poiché rimase sepolto sotto la sabbia per secoli fino al 1800 quando fu scoperto dal francese Auguste Mariette, fondatore del Museo Egizio del Cairo, è anche uno dei meglio conservati. Il Tempio di Edfu è piuttosto “recente” in quanto fu edificato nel 57 a.C., tanto che lo stile architettonico stile tempio è quello dell’epoca greco-romana. Era il centro del culto di Horus, il dio falco protettore del Faraone, tanto che ogni anno veniva organizzata una festa durante la quale la statua di Hathor veniva portata in processione a Edfu per unirsi a quella di Horus, simbolo dell’unione divina e della fertilità. All’ingresso ci sono due statue colossali di Horus-falco di granito nero, mentre i rilievi interni sono ancora ben leggibili, con testi rituali e astronomici: si tratta di una vera enciclopedia religiosa del tardo Egitto.

11. Tempio di Kom Ombo
Come il Tempio di Edfu, anche quello di Kom Ombo è una delle tappe obbligate della crociera sul Nilo. Più che il tempio si trova proprio sulle rive del fiume più lungo del mondo. Troviamo davanti a un tempio unico nel suo genere in quanto si tratta di un tempio doppio dedicato a due divinità: Sobek, il dio coccodrillo, legato al Nilo (da qualche anno all’esterno è stato anche aperto un museo dedicato al coccodrillo dato che, prima della costruzione della diga di Assuan il Nilo ne era pieno) e Horus il Giovane, figlio di Iside e Osiride, simbolo della regalità e della vittoria sul male. Ogni lato del tempio ha un santuario, delle sale e delle cappelle proprie, in perfetta simmetria. Fu costruito intorno al 180–145 a.C., ma fu ampliato dai successivi sovrani e persino dagli Imperatori romani come Augusto e Tiberio. Il momento migliore per visitarlo è all’ora del tramonto se non addirittura di sera, visto che chiude tardi, in quanto di notte, quando è illuminato, offre una delle atmosfere più suggestive lungo il Nilo.

12. Abu Simbel
L’escursione ad Abu Simbel spesso è extra rispetto alle tappe della crociera sul Nilo perché, per raggiungere il sito nel deserto, in pullman o aereo, bisogna considerare una giornata intera. Tuttavia, questo sito merita buona parte del viaggio in Egitto, quindi, fate un sacrificio e visitatelo perché altrimenti ve ne pentirete sicuramente. Come ho già avuto modo di scrivere, è uno dei siti archeologici più belli, interessanti e maestosi dell’Antico Egitto, capolavoro assoluto dell’architettura faraonica. La sua storia, anche recente, è a dir poco affascinante. Il complesso monumentale di Abu Simbel che si staglia nel bel mezzo del deserto sulle rive del Lago Nasser rappresenta l’apoteosi del regno di Ramses II, con la realizzazione di due templi in onore di AmonRa, Ptah, Harmakhis e di se stesso, oltre al tempio minore realizzato in onore della regina Nefertari, sua sposa prediletta. Su questo luogo ci sarebbe da raccontarne per ore (se volete approfondire leggete qui), dirò solo che è parzialmente scavato nella montagna, che entrambi i templi sono monumentali e che sono stati smontati pezzo per pezzo per poi essere ricomposti qualche metro più in altro affinché non venissero sommersi dall’acqua della Diga di Assuan costruita negli Anni ‘60. Inoltre, bisogna sapere che fu un italiano, Giovanni Belzoni, a entrare per primo nel tempio principale.
13. Tempio di Philae
Se pensate che con Abu Simbel si sia raggiunto il top, non avete ancora visto (quasi) nulla, perché un’altra chicca è il Tempio di Philae che si trova su un’isola raggiungibile solo con delle piccole imbarcazioni a Sud di Assuan. Il suo nome deriva dal fatto che una volta sorgeva sull’isola di Philae, ma, con la costruzione della Diga di Assuan, anche questo tempio rischiava di essere sommerso pertanto fu smontato pezzo per pezzo proprio come Abu Simbel e ricostruito su un’altra isola vicina, grazie a una spettacolare operazione dell’Unesco. Questo tempio è dedicato principalmente alla dea Iside, a cui è dedicato un tempio nel cuore del complesso, culto che rimase fino a circa il VI secolo d.C., quando l’imperatore Giustiniano ne ordinò la chiusura. Fu un santuario molto venerato nonché un luogo di pellegrinaggio anche in età imperiale romana. Dopo la chiusura, fu in parte trasformato in una chiesa cristiana. Come ultimo sito archeologico è una vera chicca e, per la sua posizione e per le colonne che si riflettono sull’acqua, è considerato il più romantico di tutti i templi dell’Antico Egitto.

14. Chiusa di Esna
Ci sono altri due luoghi in Egitto che meritano attenzione quando si effettua la crociera sul Nilo e non sono dei templi dell’Antico Egitto bensì delle opere architettoniche moderne degne di nota: la prima è la Chiusa di Esna che si deve per forza attraversare lungo il Nilo a Sud di Luxor. La chiusa serve a regolare il livello dell’acqua quando devono passare le navi da crociera e le imbarcazioni. Il suo funzionamento è davvero interessante ed è uno spettacolo assistervi. Nel periodo di alta stagione per attraversare la Chiusa di Esna bisogna attendere anche delle ore in coda perché si apre e si chiude per il passaggio di ogni singola nave. La prima opera fu inaugurata all’inizio del ‘900 per regolare il flusso dell’acqua e controllare le irrigazioni, ma dopo la costruzione della Diga di Assuan non servi più e ne venne costruita un’altra che serve principalmente per il passaggio delle navi da crociera.
15. Grande Diga di Assuan
L’altra grandiosa opera ingegneristica dell’Egitto è la Grande Diga di Assuan di cui gli egiziani vanno molto fieri e che si va sempre a visitare quando si prende parte alla crociera sul Nilo. La diga fu costruita negli Anni ‘70 con lo scopo di contenere gli allagamenti annuali del Nilo. Voluta dall’allora presidente dell’Egitto Nasser, forma anche un lago che prende il suo nome, il Lago Nasser, su cui s’affaccia il complesso di Abu Simbel. Misura 3,6 km di larghezza e 111 metri di altezza.