Huh: “Non è un album, è una rinascita”. Il racconto della nuova icona del rap coreano
- Postato il 23 maggio 2025
- Di Panorama
- 1 Visualizzazioni


Nel cuore ruvido dell’hip hop sudcoreano, Huh ha trovato la sua voce dove molti cercano solo un riflesso. Nato a Wonju nel 1998, si è avvicinato al rap come a un’urgenza, non come a un’ambizione: le parole sono arrivate prima della strategia, i beat prima del piano. Quando è apparso nella nona stagione di Show Me the Money, non sembrava un predestinato. Eppure, qualcosa in lui ha costretto i Dynamic Duo Choiza e Gaeko a fermarsi. Huh non cercava l’approvazione, cercava lo spazio per dire la sua — e ha trovato un’etichetta, Amoeba Culture, disposta a scommettere sulla sua autenticità.
Da allora, ha costruito senza affanni e senza forzature una discografia che non chiede il permesso di esistere. Voice tool tip.txt 2, il suo ultimo EP, è una dichiarazione d’intenti: sei tracce che mescolano rap, Afrobeats e jersey club con la naturalezza di chi non ha mai voluto restare dentro una sola definizione. In “One Dead One Alive” la sua voce non si alza: pesa. L’immaginario visivo si fa cinema, e le collaborazioni — da The Quiett a PENOMECO, da B.I. a Ocean From The Blue — non sono ornamenti, ma amplificatori di un’identità sonora sempre più chiara.
Huh, nella scacchiera della musica sudcoreana veste il ruolo del giocatore silenzioso che, mentre il resto del tavolo alza la voce, osserva e muove il pedone giusto. Non ha bisogno di parlare troppo: basta ascoltarlo una volta per capire che in questa nuova stagione del K-hip hop, la partita ha già cambiato padrone.
Panorama.it ha parlato con lui in un’intervista esclusiva.
Per chi ti sta scoprendo solo ora, potresti presentarti con le tue parole?
Ciao, sono Huh. Sono un rapper e faccio musica in Corea.
Il tuo nuovo EP Voice tool tip.txt 2 mescola i generi in modo davvero potente. Cosa ha ispirato il suo sound e la direzione che hai preso?
Questo EP è in realtà la seconda parte della serie Voice tool tip.txt. La prima parte è uscita nel 2023. Volevo mostrare come riesco a mescolare e lavorare con stili musicali diversi.
Il brano one dead one alive ha un’atmosfera molto intensa. Qual è il messaggio o la sensazione che volevi trasmettere?
Cercando di essere più onesto con me stesso, mi sono reso conto che avevo l’abitudine di essere troppo umile o di scusarmi troppo. Volevo liberarmi di questo e tornare a quello che sono davvero. Ho espresso quel processo come una morte e una rinascita.
Hai collaborato con artisti come The Quiett, PENOMECO, oceanfromtheblue e B.I in questo EP. Come sono nate queste collaborazioni?
Dal momento in cui ho iniziato a creare i brani, alcuni artisti mi sono venuti in mente in modo naturale per ogni traccia. Così li ho contattati, e abbiamo dato vita ai pezzi insieme.
C’è un artista — coreano o internazionale — con cui non hai ancora collaborato ma con cui ti piacerebbe farlo in futuro?
Mi piacerebbe tantissimo fare una canzone con Swae Lee.
Da Business Boy a Swear, fino a Voice tool tip.txt 2, la tua crescita è evidente. Come senti di essere evoluto musicalmente?
Quando ho capito che la buona musica è semplicemente buona musica — a prescindere dal genere — si è aperto tutto un nuovo mondo creativo per me. Che sia centrata sulla melodia o sul rap, se è fatta bene, le persone la sentiranno.
Quando non registri o non ti esibisci, come mantieni viva l’ispirazione creativa?
Penso che l’ispirazione sia ovunque. Ma bisogna davvero restare aperti: se non provi a sentirla, probabilmente non ci riuscirai.
Quando crei un nuovo brano, preferisci partire dal testo o dal beat?
Penso che sia un po’ e un po’. Dipende. A volte, se mi viene in mente prima un tema, butto giù qualche riga e ci torno sopra in seguito. Altre volte, quando un beat mi colpisce davvero, costruisco l’idea intera sul momento.
Cosa ti aspetta nel 2025? I fan possono aspettarsi un tour o altra musica nuova a breve?
Visto che questo album ha un’atmosfera diversa rispetto a quello che pubblico di solito, volevo davvero sapere cosa ne pensassero i fan. Così ho organizzato una sessione d’ascolto dove ho condiviso il mio processo creativo e le riflessioni dietro ogni brano, ed è stato bellissimo comunicare con chi mi segue. Non è un album vero e proprio, ma mi ha dato un grande senso di realizzazione. Ora che è uscito, ho intenzione di prendermi una breve pausa e vivere con un po’ meno stress. Ho anche alcune canzoni su cui sto lavorando, e sto pensando di pubblicarne qualcuna.
Se potessi descriverti come artista con una sola parola, quale sarebbe?
“Onestà.” Cerco di essere onesto in ogni aspetto della mia musica — nei testi, nella voce, in tutto il mio modo di creare.