Horror d’atmosfera: i 10 più belli del nuovo millennio da vedere ad Halloween
- Postato il 31 ottobre 2025
- Di Panorama
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Niente sangue a litri, gore a profusione e incessanti salti sulla poltroncina da cardiopalma. Negli horror che abbiamo selezionato qui per Halloween la tensione scorre come un fiume carsico, è nell’aria e avvolge senza riempirsi le mani di stratagemmi d’impatto orrifico. Ecco i 10 horror d’atmosfera più belli del nuovo millennio, secondo noi.
Lasciami entrare (2008) di Tomas Alfredson
Due ragazzini si incontrano, nelle loro solitudini diverse, mentre la neve di Stoccolma si chiazza di cadaveri e sangue. Lasciami entrare è un film che entra nel cuore in profondità, per non mollarlo.
Le luci fredde del Nord Europa si stagliano con fascino e mistero sulla storia della bambina vampiro (Lina Leandersson), assettata di sangue per necessità, che stringe amicizia con il biondissimo e pallido dodicenne vittima di bullismo (Kåre Hedebrant). Due personaggi tragici e toccanti, in un racconto profondamente umano.
Weapons (2025) di Zach Cregger
Tutti i bambini di una stessa classe, tranne uno, escono di casa nel cuore della notte, alla stessa ora, e scompaiono. Questa è la premessa dell’intrigante horror Weapons, tutto mistero e avvincente intrigo. Con spruzzate anche di commedia.
Fuori dagli schemi e decisamente originale, un film da lasciar fluire.
Scappa – Get out (2017) di Jordan Peele
C’è qualcosa di ovviamente losco nell’aria, ma l’inizio sembra apparecchiare semplicemente un’amena rimpatriata di famiglia, con una evidente particolarità: il protagonista (Daniel Kaluuya), invitato dalla fidanzata a conoscere i genitori, è l’unico nero presente. È questa l’inquietante premessa per un horror sui generis che alla tensione unisce la critica sociale, in una provazione sul razzismo tra satira, ironia e orrore.
Oscar alla miglior sceneggiatura originale.
The Host (2006) di Bong Joon-ho
Un po’ dramma famigliare, un po’ bizzarro monster movie. Dall’ottimo regista sudcoreano premio Oscar con Parasite, un film che mescola i generi e che manda anche un evidente messaggio ambientalista.
Un militare americano getta sostanze chimiche nel fiume Han, in Corea del Sud. Diversi anni dopo, una creatura famelica emerge dalle acque contaminate.
Protagonista Song Kang-ho, l’attore feticcio di Bong Joon-ho, nei panni di un padre negligente che troverà invece una determinazione inattesa.
Presence (2024) di Steven Soderbergh
È stato uno dei film più interessanti arrivati quest’anno in sala. Tra thriller e horror d’atmosfera, Presence è una ghost story che regala allo spettatore una prospettiva affascinante e originale: quella del fantasma. La cinepresa è lo sguardo della presenza. Insieme a lei guardiamo dall’alto, da una finestra di una bella villetta in periferia, la famiglia che sta per insidiarsi, capitanata da Lucy Liu, madre e moglie volitiva. Con lei spiamo la figlia adolescente (Callina Liang), in cameretta, ancora sconvolta dalla perdita della sua migliore amica.
La tensione serpeggia, è sotterranea e presente, in una costruzione semplice ma magnetica. Non c’è violenza gore, non ci sono jumpscare maliziosi. Presence è un horror delicato, breve (85 minuti appena) e bello davvero che non fa paura.
Under the skin (2013) di Jonathan Glazer
Scarlett Johansson non è stata mai così pericolosa e cinica. Con capelli corvini e rossetto accesso, la sua bellezza è l’esca aliena che cattura uomini soli per farli inghiottire da un misterioso magma color petrolio.
Ambientato in una Scozia dalle tonalità ferrigne, dai lunghi silenzi, Under the skin non si piega mai a una logica didascalica. Tra sci-fi esistenzialista e horror d’atmosfera, ispirato al romanzo Sotto la pelle di Michel Faber, è affascinante e sfuggente. Come la sua protagonista.
The Others (2001) di Alejandro Amenábar
Più che un horror, un cult. Una storia di fantasmi che sembra una delle tante fino alla meravigliosa svolta finale, che tutto ribalta.
Nicole Kidman è una madre devota e religiosa che, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, vive in un’enorme casa sull’Isola di Jersey insieme ai due figlioletti scioccati dal conflitto, che per la loro salute devono evitare la luce solare. Ma delle presenze inquietanti sembrano popolare la loro abitazione.
Senza grandi effetti speciali e pozzi di sangue da set, la tensione sale grazie all’atmosfera inquietante. Fino allo splendido colpo di scena.
Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019) di Ari Aster
Sorvolando sul sottotitolo italiano dato al film, in Midsommar l’orrore si fa bucolico, arcano e naïf. «Penso che Ari Aster abbia realizzato l’horror più idilliaco di tutti i tempi»: ha detto Jordan Peele, altro significativo realizzatore contemporaneo di horror d’autore.
Florence Pugh è la giovane protagonista che, insieme al fidanzato e a un gruppo di amici, decide di recarsi in Svezia per partecipare a un famoso festival di mezza estate.
Anche se un po’ discontinua, la narrazione si fa inquietante e sinistra, ma nello stesso avvolgente nelle sue note agresti.
A quiet place – Un posto tranquillo (2018) di John Krasinski
Tanta suspense nel thriller horror rivelazione di John Krasinski. E tanto silenzio. Un film acuto e intelligente nella sua semplicità.
Una famiglia vive un’esistenza isolata (con lo stesso Krasinski ed Emily Blunt come genitori), nella preoccupazione costante e inquietante di non emettere rumore. C’è in fatti una minaccia sconosciuta che segue solo il suono e attacca a qualsiasi brusio.
It follows (2014) di David Robert Mitchell
It follows è un horror ad alta tensione che abbraccia il terrore, anziché gli spaventi improvvisi e il sangue a profusione. Mette paura, ma con stile.
Protagonista Maika Monroe. Interpreta una diciannovenne che, dopo un incontro sessuale apparentemente innocente, comincia a essere tormentata da strane visioni e dall’inevitabile sensazione che qualcuno, o qualcosa, la stia seguendo. A suo modo, una metafora sui pericoli delle malattie sessualmente trasmissibili.