“Ho sentito una bomba esplodere nella mia testa, era impressionante e sono rimasta sotto choc”. La storia di Lauriane, 30enne affetta dalla “sindrome della testa che esplode”
- Postato il 22 febbraio 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Ho sentito come una bomba esplodere. Non era reale, un po’ come un’allucinazione auditiva. Non avevo mai provato nulla di simile prima d’allora, e poi non è più successo. Ma era impressionante e sono rimasta sotto choc”, spiega a 20 minutes Lauriane, trentunenne di Losanna. Lei non lo sapeva, ma questo sgradevole botto era la così detta sindrome della testa che esplode, o EHS (Exploding Head Syndrome) per la scienza.
Rullo di tamburi
Chi l’ha provata, ha riferito di sentire tuoni, esplosioni di bombe o fuochi di artificio, schianti, suoni di strumenti come cimbali o tamburi. “Si sente un rumore forte, come una porta che sbatte o un colpo di pistola, ma sempre molto breve”, precisa il neurologo Stephen Perrig del Centro di medicina del sonno degli Ospedali di Ginevra (HUG) nell’intervista rilasciata a 20 minutes. “A volte si può percepire un flash luminoso o una scossa, come una scarica elettrica, ma non è doloroso”. Il brutto è che si subisce un brusco risveglio e che poi non è facile riaddormentarsi subito, soprattutto se si soffre di ansia. Del resto è comprensibile, dato che ci si trova nella fase di transizione dalla veglia al sonno. “Si tratta di un momento delicato in cui certe parti del cervello, come i centri del risveglio, riducono la loro attività, mentre altre parti sono ancora in stato di vigilanza”, aggiunge l’esperto. Comprensibilmente, chi fa questa esperienza teme che all’origine ci possano essere seri problemi cerebrali, ma su questo punto gli esperti rassicurano. La sindrome della testa che esplode è infatti una parasonnia, cioè una condizione insolita che si verifica nella fase di addormentamento o di risveglio, al pari di sonnambulismo (più tipico dei bambini), paralisi nel sonno o sensazione di cadere.
Un meccanismo ignoto
L’EHS fu descritta scientificamente per la prima volta nel 1876 dal neurologo americano Silas Weir Mitchell, che raccontò il caso di due pazienti che ne soffrivano; tuttavia fu inserita fra i disturbi del sonno soltanto nel 2005. Non è molto studiata, un po’ perché non è facile stimolare il fenomeno esternamente, e un po’ perché è rara e di natura benigna. Ma la scarsità di ricerche rende difficile chiarire esattamente il meccanismo che scatena gli attacchi. Gli studiosi ipotizzano che questi possano dipendere dallo stress emozionale, perché molti pazienti riferiscono di sentirsi stressati nei periodi in cui si presentano più episodi.
Si ritiene che il disturbo riguardi soprattutto le donne e gli ultracinquantenni, ma nel 2015 uno studio dell’università di Washington lo rilevò anche tra i giovani. Dall’indagine, condotta su un piccolo gruppo di 211 studenti, emerse che il 18% aveva sperimentato la sindrome almeno una volta e che più del 16% aveva casi ricorrenti, anche se solo per il 3% costituiva un problema. In effetti si tratta di un fenomeno che si presenta in modo saltuario, ma che può diventare fastidioso e stressante se diventa persistente. Uno studio del 2018 condotto su 49 persone riscontrò infatti che gli episodi erano associati nell’83% dei casi a un aumento della frequenza cardiaca e nell’81% a una forte paura. Non c’è da stupirsene! Sono state rilevate anche contrazioni muscolari nel 68%.
Soluzioni antistress
Che si abbia sperimentato o meno la sindrome della testa che esplode, combattere lo stress è sempre una buona pratica e contribuisce a un sonno ristoratore. Come raccomandano sempre gli esperti, in prima linea ci sono le tecniche di rilassamento come il training autogeno, lo yoga, la respirazione profonda. Poi, per favorire un buon sonno ci sono le ben note strategie che ci vengono ricordate regolarmente, come spegnere presto smartphone e pc, fare attenzione ad alcol e caffè ed evitare l’attività fisica intensa tre ore prima di coricarsi. La cena non deve essere tardiva e tanto meno pesante: la digestione prolungata non aiuta il sonno. Ai cibi grassi e zuccherati sono da preferire alimenti come cereali integrali, legumi, verdura a foglia verde. Infine va ricordato che anche in questioni di sonno l’organismo ama la puntualità, perciò bisogna cercare di coricarsi all’incirca sempre alla stessa ora. Ma se la sindrome della testa che esplode fosse davvero un problema, è sempre possibile rivolgersi a un centro di medicina del sonno.
Foto generata con AI
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