“Ho sentito i baristi dire di lavare bene la mia tazzina perché potevo contagiarli con l’AIDS”: Marco Predolin e la bufala sulla malattia

  • Postato il 25 agosto 2025
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“Mi hanno attribuito ogni genere di flirt, ma le assicuro che cuccano più i produttori e i registi, dei presentatori. Altro che…”. Marco Predolin si è trovato più volte a fare i conti con pettegolezzi sul proprio conto, da quelli – più leggeri – su presunti flirt fino a quelli – decisamente più pesanti – sulla salute. Intervistato da Il Secolo XIX ricorda ad esempio la bugia secondo cui era malato di Aids: “Quella della malattia è stata tosta” ammette. “Una volta in autogrill ho sentito i baristi dire di lavare bene la mia tazzina, che ero contagioso“. E prosegue: “Ma non è stata l’unica balla messa in giro da gente un po’ stronza. Un giornale scrisse in prima pagina che ero morto. Una volta ho sentito un produttore dire che era stato al mio funerale, non si era accorto che ero alle sue spalle”.

L’intervista ripercorre anche gli inizi di Predolin, dalle navi da crociera alle radio fino alla tv: “Con Berlusconi si è instaurato negli anni un rapporto bellissimo. Era un grande uomo, sette teste in una. A Mediaset con lui funzionava tutto alla perfezione. Arrivava, salutava dal capostruttura alla signora delle pulizie. Non tralasciava niente”. Quindi l’aneddoto sull’ira del Cavaliere: “Solo una volta l’ho fatto arrabbiare: dopo una cena a Villa San Martino, avevo bevuto un po’ troppo e andando via ho sgommato nel cortile con l’auto, la ghiaia ha colpito la casa e me ne ha dette di tutti i colori. Chissà, forse potevo sfruttare di più quell’amicizia, ma sono fatto a modo mio”.

E sulla sua uscita di scena: “Me ne sono andato dalla televisione all’apice del successo, pensando di essere indispensabile, ma nessuno lo è. Alla Rai mi tirarono un mezzo bidone, ero in palinsesto e poi la trasmissione è stata cancellata”. In conclusione una considerazione sul proprio valore: “Ero un ottimo presentatore, potrei forse ancora esserlo. Ma la televisione che amo è cambiata”.

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Il Fatto Quotidiano

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