“Ho sconfitto il cancro, non la vecchiaia”: lo sfogo di Pietrangeli e l’aneddoto sulla chiamata con Mattarella

  • Postato il 11 agosto 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Che ci sto a fare? Sono come una larva. Guardo la tv, c’è Netflix anche se io faccio casini col telecomando, mi impiccio. Dall’ospedale sono tornato che conosco tutte le televendite, le pubblicità. Anzi, posso dire che ormai la tv è un canale pubblicitario con qualche programma all’interno”. Così Nicola Pietrangeli, icona del tennis italiano, in un’intervista a SuperTennis. Alla vigilia dei suoi 92 anni il grande campione azzurro racconta i suoi giorni difficili, dopo il ricovero in ospedale (a causa di una caduta accidentale che gli aveva procurato una frattura all’anca) e la recente perdita del figlio.

“Vorrei un giorno senza dolore. Perché ho questo dolore fisso all’osso sacro che mi impedisce di muovermi. Le hanno provate tutte. E poi mi manca la peppa. Mi chiamano tutti i giorni, gli amici. Mi dicono che manca il quarto per giocare a carte. Ma mi manca il riposo, anche se tu dirai ‘ma come, sei a letto’ – ha poi dichiarato l’ex tennista italiano – No, con questo dolore permanente non c’è un attimo di riposo. Ho battuto il cancro, ma non la vecchiaia, come dicono i miei figli”.

Poi lo sfogo per la situazione in cui vive ormai da più di un mese. “Sono stanco. Sono stanco di essere stanco. Il mio futuro tra quindici giorni? Sarà uguale a oggi, non cambia niente. Non voglio fare il drammatico, ma aspetto e mi sa che se piove non rimandiamo”.

Tra un momento di sconforto e l’altro, però, c’è spazio anche per qualche aneddoto che ha fatto sorridere Pietrangeli, in particolare quello con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Mi squilla il telefono, ma io in quel momento avevo una crisi di tosse. Alla fine rispondo, ma tossivo e non capivo bene le parole dell’interlocutore. Così continuavo a dire: ‘Ma chi sei? Chi sei?’. Perché dall’altra parte del telefono c’era una vocina gentile che quasi sussurrava. E alla fine ho sentito: ‘Sono Sergio Mattarella’. Che figuraccia, non ho smesso di scusarmi poi con la sua segretaria”.

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Il Fatto Quotidiano

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