“Ho scommesso anche sulla mia squadra. Ero arrivato a 150mila euro al mese”: le dichiarazioni di Sandro Tonali

  • Postato il 11 aprile 2025
  • Sport
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Racconta le diverse possibilità di saldare il debito derivante dalle scommesse, compresi gli acquisti fittizi nella gioielleria di Milano. L’ex centrocampista del Milan e della nazionale Sandro Tonali (oggi al Newcastle) ne parla con i pm di Torino nell’interrogatorio del 17 ottobre del 2023. “Dichiarazioni rilevanti per le contestazioni oggetto del presente procedimento” scrive la gip di Milano Lidia Castellucci nel decreto di sequestro preventivo di circa 1,5 milioni di euro nei confronti delle persone ritenute organizzatrici del presunto giro di scommesse clandestine che coinvolge numerosi calciatori di Serie A. Un’inchiesta della procura di Milano e della Guardia di finanza che parte proprio dall’analisi dei telefoni – sequestrati nell’ottobre 2023 dalla Guardia di finanza di Torino – a Tonali e all’ex centrocampista della Juventus (oggi alla Fiorentina) Nicolò Fagioli.

Le dichiarazioni di Tonali, si legge negli atti, risultano “maggiormente fedeli, rispetto a quelle del Fagioli, a quelle che sono le emergenze investigative”. Parlando con i pm l’ex calciatore del Milan, infatti, ammette le “condotte per le quali gli è mosso l’addebito contravvenzionale oggetto del presente procedimento”, ma spiega anche i rapporti “con coloro che hanno avuto un ruolo attivo nella organizzazione delle illecite scommesse e nella successiva regolamentazione delle modalità di corresponsione del debito di gioco, tramite la simulazione di rapporti leciti sottostanti”.

Di seguito parti del verbale riassuntivo dell’interrogatorio innanzi al pm di Torino in data 17 ottobre del 2023:

A.D.R. (A domanda risponde): ho già reso dichiarazioni alla procura federale nella tarda mattinata di domenica.
A.D.R.: ho ammesso di avere giocato su piattaforme illegali e confermo quanto già dichiarato.
A.D.R.: scommettevo sia sul casinò online sia su ogni altro tipo di sport. Ho scommesso anche sulle partite della mia squadra ed in alcuni casi in partite nelle quali stavo giocando.
(. . .)
A.D.R.: non mi sono mai venduto delle partite, non ho mai scommesso su eventi particolari che potessero accadere nel corso della partita, ma scommettevo solo l’eventuale vincita di una delle due squadre.
A.D.R.: ero perfettamente a conoscenza che come giocatore non potevo scommettere.
A.D.R.: ho cominciato a giocare perchè la mia giornata non era impegnata molte ore. Ho cominciato a giocare quando avevo circa 17 anni e militavo nella squadra del Brescia in prima squadra e nel team vi erano anche dei maggiorenni.
A.D.R.: chi mi ha iniziato alle scommesse è stato Pietro Marinoni che è del mio paese, è andato a scuola con mia sorella e all’epoca faceva l’arbitro. È una persona tesserata e adesso è arbitro di partite di serie D, all’epoca arbitrava nel settore giovanile.
A.D.R.: all’inizio la scommessa non funzionava come l’ultimo periodo ma mi avvalevo di un applicativo «snai», poi inviavo con whatsapp a Pietro Marinoni la scommessa e quest’ultimo andava in agenzia. Regolavo i conti pagando tutto in contanti perchè si trattava di puntate di modesto valore, avendo io un basso stipendio.
A.D.R.: questo sistema è andato avanti fino al 2020 quando è nato «worldgame365» che poi nel corso del tempo ha cambiato denominazione ma l’operatività era la stessa.
A.D.R.: questo sito non era accessibile a tutti ma era necessario ricevere un link per potervi accedere, il quale mi è stato inviato per la prima volta da Marinoni.
A.D.R.: per giocare era necessario avere un credito che io poi saldavo ogni fine settimana.
A.D.R.: all’inizio non superavo 20.000 euro a settimana mentre nell’ultimo periodo che il pagamento era diventato mensile si aggirava a circa 150.000 euro. In sostanza, non vi era un limite e potevo caricare la cifra che volevo.
A.D.R.: all’inizio ho controllato i conti per verificare se corrispondesse il credito con le giocate da me effettuate. Ma poi non ho fatto controllato quanto avevo sul mio account.
A.D.R.: settimanalmente io avevo la possibilità di saldare il mio debito con i contanti che potevo versare nelle mani di Marinoni oppure ad un tale Tommy che incontravo all’interno di un bar che si trova a Milano in zona San Siro nei presso dell’hotel Sheraton. Mi sono recato nel bar 5/6 volte, era sempre chiuso, penso che sia frequentato da tifosi considerata la vicinanza allo stadio.
A.D.R.: quando saldavo Tommy versavo circa 20.000/25.000 euro in contanti.
A.D.R.: vi era un’altra possibilità di saldare il debito ed era quella di effettuare dei bonifici con le seguenti modalità: si pagava il doppio del valore di un orologio o di un gioiello e si ritirava l’oggetto scelto, oppure si versava l’importo del debito senza ritirare nessun oggetto. Ho scelto di non acquistare oggetti e di pagare solo il debito. L’operazione avveniva con una gioielleria che si trova a Milano e si chiama «Elysium», si trova in centro ma non ricordo esattamente l’ubicazione perchè ci sono andato una volta sola. Era Tommy che mi dava le indicazioni circa le modalità di saldare il debito attraverso i bonifici alla gioielleria. Questa modalità la sceglievo quando non avevo dei contanti a disposizione. I bonifici li ho sempre fatti in partenza dal conto corrente aperto su istituto bancario BNL a me intestato.
A.D.R.: io non so con precisione se a Tommy andasse l’orologio dalla gioielleria, penso andasse del denaro. L’operazione avveniva con rilascio di fattura a fronte del mio bonifico alla gioielleria. Nell’oggetto della fattura veniva indicato l’acquisto di un orologio o di un altro bene. Né nella fattura né nel bonifico veniva indicato un numero identificativo di un qualsiasi bene.
A.D.R.: l’unica volta che sono andato nella gioielleria ho parlato con un signore di circa 50 anni e ricordo che era parecchio tatuato, era estate e quindi aveva parecchie parti del corpo scoperte, se lo ricordo è perché era parecchio tatuato. Mi ero recato nella gioielleria perchè era la prima volta che dovevo effettuare questo tipo di pagamento a Tommy e quindi il gioielliere mi ha fatto vedere degli oggetti che potevo acquistare con le modalità sopradescritte; il prezzo degli oggetti che mi fece vedere erano superiori al loro reale valore commerciale. Mi ricordo che mi fece vedere un orologio rolex che sapevo valere 9.000 euro e che il gioielliere mi proponeva a 21.000 euro, prezzo che comprendeva l’importo del debito che avevo con Tommy.
A.D.R.: Tommy è un ragazzo di circa 35 anni, potrebbe essere il titolare del bar dove sono avvenuti gli incontri. Tommy era la persona alla quale mi rivolgevo per avere gli accessi ai siti sui quali facevo le scommesse ma quando chiedevo un aumento dell’apertura di credito non mi dava una risposta immediata per cui ne ho dedotto che non fosse lui il capo.
A.D.R.: ho conosciuto ad un ritiro dell’under 21 a Tirrenia Nicolo Fagioli, poteva essere nel 2019 o nel 2020. Nel corso di quel ritiro ho saputo che Fagioli già giocava online su casinò. Ho dato a Fagioli le credenziali per poter giocare con Pietro sul sito illegale «worldgame365».
A.D.R.: per un certo periodo io, Fagioli e Pietro avevamo una chat in comune, non ricordo il nome ma ricordo vi era un quadrifoglio.
A.D.R.: in questa chat si parlava di molte cose, anche di scommesse. Per quanto riguarda Fagioli so per certo che scommetteva sul tennis e penso anche sul calcio.
A.D.R.: so che Fagioli aveva un debito e ho saputo che aveva un debito di 300.000 euro, ho provato a fare altre domande ma non mi è stato più detto nulla.
A.D.R.: ho deciso ad un certo punto di staccarmi da Fagioli perchè aveva incominciato ad esagerare nelle scommesse e per questo sono diventato molto freddo.
A.D.R: ho appreso delle indagini su Fagioli dai social agli inizi di settembre e poi ho anche appreso che anche io avrei potuto essere oggetto di indagine.
A.D.R.: non sono intervenuto per nascondere prove a mio carico, sul telefono che mi è stato sequestrato troverete tutto sulle scommesse di cui vi ho parlato tra cui chat, scommesse e ricevute. Troverete anche il numero di Tommy e l’ho salvato sotto il nome di «Tommy» forse «Tommy B» perché il contatto mi è arrivato già sotto questo nome.
A.D.R.: ho nei confronti di Tommy e degli eventuali gestori della piattaforma riconducibile a Tommy un debito di circa 300.000 euro. Non mi è stato mai richiesto il saldo del debito con delle minacce ma mi hanno proposto il saldo in forma rateale. Sono arrivato ad avere un debito nei loro confronti di 500.000 euro che ho pagato in parte nel metodo descritto e in parte con delle vincite.
A.D.R: non ho mai smesso di scommettere fino ad una settimana prima del sequestro e i miei creditori non mi hanno mai sollecitato il pagamento perchè il loro interesse era quello di farmi continuare a giocare.
A.D.R.: so che anche Florenzi, giocatore del Milan, giocava sicuramente al casinò online nella mia stessa piattaforma in quanto sono stato io a fargli creare un account, lui non aveva contatti con Tommy ma avveniva tutto tramite me. I gestori della piattaforma sapevano che giocava il mio compagno. Florenzi mi ha chiesto le modalità per effettuare i bonifici e gli ho dato quelle di cui ho già parlato, come ad esempio la gioielleria.
A.D.R.: il mio nickname della piattaforma era «paolino2023» o «paolino23», nome creato dai gestori del sito.
A.D.R.: il vantaggio di questi siti illegali era l’anonimato, il fatto che non vifossero limiti e che concedessero del credito.
A.D.R.: non so nulla di quello che ha fatto Zaniolo, non ci siamo parlati dopo che erano uscite le notizie sugli organi di stampa di possibili giocatori coinvolti nelle scommesse clandestine, ci siamo parlati dopo il sequestro. Zaniolo è venuto nella mia stanza dopo il sequestro ed era preoccupato. Mi ha raccontato di avere giocato soltanto a blackjack, casinò e poker.
(. .. )
A.D.R.: adesso che mi viene chiesto, preciso che vi era un terzo metodo di pagamento attraverso il conto «revolut», in base al quale veniva inviato un bonifico ad una persona indicata da Tommy su un altro conto revolut.
A.D.R.: non so se Fagioli operasse con il conto revolut.
L’ufficio contesta alcune chat con Fagioli nella quale si fa riferimento a «revolut».
A.D.R.: non le ricordavo, posso dire che i bonifici su revolut sono una modalità comune per pagare i debiti di gioco.
A.D.R.: quando scrivo «50 k» intendo 50.000 euro.
A.D.R.: adesso non ricordo di avere creato una chat denominata «mafia», posso dire che ne avevo creata una alla quale partecipavano Fagioli e Marinoni.
A.D.R.: ammetto che c’era un altro account che utilizzavo per giocare assieme a Fagioli. E adesso che mi viene fatto il nome ricordo che l’account si chiamava «giaguaro21 ». Penso di avere operato con quell’account per breve tempo, non so se poi ha continuato ad utilizzano Fagioli.
(. .. .)
A.D.R.: per introdurre al gioco altri soggetti non ho ottenuto nessun vantaggio di natura economica. Preciso che non andavo a chiedere ai miei colleghi di giocare su siti di scommesse illegali.
A.D.R.: Pietro indicava Tommy con il titolo di «prof», «professore», «Tommy» o anche «zio». nelle mie chat è possibile trovarlo con uno di questi nomi.
A.D.R.: sulla piattaforma di cui ho parlato ho anche giocato a poker e lo ha fatto Perin, il portiere della Juventus, Fagioli, Pietro Marinoni, Zaniolo, un certo Stefano.
(. .. .)
A.D.R.: c’è anche McKennie, giocatore della Juventus, e Samuele Ricci che hanno giocato anche loro a poker.
A.D.R.: ho giocato a poker sulla piattaforma illegale per circa 10 giorni, le modalità sono le stesse che ho descritto per le scommesse di calcio.
A.D.R.: non mi ricordo chi ha deciso di creare un tavolo sul sito per giocare a poker, per quanto mi riguarda il vantaggio era dato dal fatto che non vi fossero limiti.
A.D.R.: anche per quanto riguarda il poker era Pietro che ci forniva ancora un altro account rispetto a quelli di cui ho già parlato, che utilizzavamo solo per giocare a poker.
A.D.R.: non mi sono occupato di invitare altri giocatori, solo mio fratello ha partecipato al gioco utilizzando il mio account.
A.D.R.: c’era una chat di gruppo tra i giocatori che volevano partecipare alla partita di poker e quindi noi sapevamo chi sarebbe stato il giocatore. Credo che la chat in questione si chiami «poker».
A.D.R.: credo che il gruppo sia costituito da 7/8 persone ed una volta ha partecipato anche il Tommy di cui ho parlato.
A.D.R.: non mi sono mai trovato in difficoltà a pagare i debiti derivanti dalle scommesse considerati i miei ingaggi.
A.D.R. del difensore: scommettevo sul milan con esito vincente a favore del milan.
(. .. )
A.D.R.: con Tommy attraverso la piattaforma illegale ho fatto scommesse su vari eventi sportivi (tennis, basket, calcio), il casinò online, le slot e comunque con l’account potevi giocare qualsiasi cosa presente sul sito. Le modalità di pagamento erano sempre le stesso che ho descritto.
A.D.R.: considerate le modalità si è già in debito dal momento stesso in cui si inizia a giocare in quanto vi è un’apertura del credito senza anticipo del denaro e la possibilità di vincere è piuttosto aleatoria. In teoria per noi giocatori professionisti è più facile azzeccare il risultato in caso di scommesse su partite di calcio ma poiché la scommessa era multipla le variabili erano molteplici.
A.D.R.: ho pagato in contanti le volte che ho visto Tommy che sono state 4/5 di cui ho detto, ho prelevato il denaro con il mio bancomat oppure prelevato i soldi dal casino nel seguente modo: ho restituito delle fiches che avevo acquistato.
A.D.R.: non ho mai lasciato la mia carta di credito a Tommy o a chiunque altro per il pagamento del debito.
A.D.R.: ho scommesso anche su partite di serie minore così come ho scommesso su partite di campionato estero ma mai che sapessi che fossero combinate. Non ho mai giocato su partite il cui arbitro fosse Marinoni. Non so se Marinoni abbia fatto scommesse su partite da lui arbitrate o venduto partite da lui arbitrate.

L'articolo “Ho scommesso anche sulla mia squadra. Ero arrivato a 150mila euro al mese”: le dichiarazioni di Sandro Tonali proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti