“Ho cominciato fumando le canne, poi in carcere ho preso sette boccette di metadone e sono entrato in coma”: le confessioni di Achille Costacurta a Verissimo
- Postato il 8 dicembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La rinascita dopo il buio. Achille Costacurta ha deciso ancora una volta di raccontarsi senza sconti e questa volta lo ha fatto a Verissimo, nella puntata di domenica 7 dicembre, dove ha rivelato di non fare più uso di sostanze stupefacenti. Un cambiamento di vita (e di prospettiva) per il ventunenne figlio di Martina Colombari e Alessandro Costacurta, che ha vissuto anni complicati a causa delle dipendenze, tanto da essere sottoposto a sette TSO e a sfiorare la morte tentando il suicidio. Oggi le cose sono profondamente cambiate e lui è tornato a vivere e a sognare, come ha spiegato a Silvia Toffanin.
ACHILLE COSTACURTA, DAI PROBLEMI COMPORTAMENTALI ALLE CANNE
Ora che il passato difficile “è ormai superato”, come dice lui stesso, Achille Costacurta riesce con lucidità a riavvolgere il nastro dei ricordi e a raccontare la sua infanzia e la sua adolescenza turbolenta. Nonostante l’affetto della famiglia e una vita apparentemente perfetta, i primi problemi emergono a scuola sin da quando era piccolo: “Mi arrabbiavo se percepivo delle ingiustizie. Ho iniziato a capire che ci fossero dei problemi quando non mi hanno ammesso all’esame di terza media anche se avevo buoni voti: non mi hanno ammesso per il comportamento”, spiega il ragazzo. A quel punto inizia a cambiare scuole ma la situazione non cambia e, in prima liceo, inizia ad avvicinarsi alle sostanze: “Ho cominciato fumando le canne e sono andato avanti fino ai 19 anni”.
L’ARRESTO E IL TENTATO SUICIDIO
La situazione precipita negli anni del liceo, quando scatta la prima denuncia: “Mi hanno trovato un coltello e un manganello nell’armadietto della scuola ed era partita la denuncia”, ricorda. Così finisce in un istituto penale minorile dove ha trascorso un anno e sette mesi. Proprio in quel centro, Achille Costacurta si spinge fino ad un gesto estremo e tenta il suicidio: “Non ce la facevo più a stare lì: ho preso sette boccette di metadone e sono entrato in coma”. Al risveglio trova i genitori in lacrime e secondo i medici fu una specie di miracolo il fatto che fosse ancora vivo: “Io non capivo bene, sono rimasto un mese in ospedale”, confessa.
IL VIAGGIO IN COLOMBIA E LA DIAGNOSI DI DISTURBO DI ATTENZIONE
Con gli anni, l’abuso di sostanze diventato sempre più grave tanto che Achille Costacurta subisce sette Tso, ma le cose si fanno ancora più gravi durante un viaggio in Colombia: lì abusa di droghe e rischia nuovamente la vita e solo quando rientra in Italia decide di farsi ricoverare in una clinica in Svizzera trovando finalmentela forza di reagire. “Lì mi hanno spiegato che volevo curare i miei traumi con la droga e mi hanno aiutato a trovare una soluzione, sono stati gli unici”, ammette. Lo switch definitivo? Quando gli diagnosticano l’ADHD (il disturbo da deficit di attenzione): “Oggi prendo un farmaco per l’ADHD. Non ho più fatto uso di sostanze. Non si finisce mai di combattere per la vita: ho imparato che la cosa più importante nella vita è il tempo”. E nel suo futuro cosa vede? Sogna di aprire un centro per ragazzi disabili e il prossimo anno inizierà a studiare pedagogia all’università.
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