ho cambiato titolo così A Genova 10mila universitari senza alloggio: il Comune punta sull’ex ospedale psichiatrico
- Postato il 20 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Con 32.000 studenti iscritti all’università e un’offerta formativa ampia e differenziata, Genova ha tutte le potenzialità per diventare un polo universitario di riferimento nazionale, un obiettivo irraggiungibile senza la costruzione di nuovi studentati. A oggi infatti ben 12.000 studenti fuori sede, circa il 38% del totale, necessitano di un alloggio, e la residenze Aliseo coprono appena l’8% del fabbisogno contro il 20% della media europea.
I numeri dell’offerta abitativa per gli studenti
I dati sono emersi nel corso della terza giornata della Genova Smart Week, durante la quale Ance Genova ha presentato un’indagine sullo student housing. A fronte di 2.000 richieste di alloggi universitari con borsa di studio, meno della metà degli studenti (900) ha trovato una soluzione abitativa adeguata, e circa 9.910 studenti fuori sede devono orientarsi, per scelta o necessità al mercato delle locazioni privato.
“C’è un divario di oltre 10.000 posti letto, che ogni anno spinge la maggior parte dei fuori sede verso il mercato delle locazioni private, spesso con costi elevati – ha spiegato Marco Vassale, responsabile del centro studi dell’Associazione nazionale dei costruttori edili – Grazie agli investimenti del Pnrr e a numerosi progetti in corso la città sta vivendo una fase di forte dinamismo sullo student housing e la sfida, ora, è trasformare questi interventi in una strategia. Colmare il divario con i poli universitari europei e diventare una prima scelta per gli studenti richiede a Genova una politica condivisa tra istituzioni, università e operatori del settore”.
I progetti del Comune per aumentare gli alloggi universitari
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato oltre un miliardo di euro per la creazione di 60.000 posti letto in alloggi universitari entro giugno 2026. Le strutture individuate sono l’ex clinica chirurgica San Martino (319 posti letto), l’ex centro social Buridda, che dovrebbe ospitare 117 posti letto, l’Albergo di Poveri con 100 nuovi posti letto e gli ex ambulatori Asl di corso Gastaldi con 231 posti letto, l’80% universitari e il 20% ostello.
Ci sono poi il progetto dello studentato diffuso a Pré, nell’ambito del bando Zena Active Citizen, e del maxi studentato nell’ex ospedale psichiatrico di Quarto. I finanziamenti Pinqua, invece, sono destinati a nuovi posti letto in via Balbi, nell’oratorio delle Cinque Piaghe e in via delle Fontane. A questo proposito a luglio la sindaca Silvia Salis aveva incontato la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per parlare sia del progetto del nuovo grande studentato all’ex ospedale psichiatrico di Quarto sia della partecipazione di Genova al bando lanciato dal ministero e finanziato dal Pnrr per potenziare gli studentati diffusi.
L’assessore Patrone: “Il Comune sia regia per questi progetti”
«Parlare di città, oggi, significa soprattutto di affrontare il tema abitativo, nel quale la questione degli studentati si inserisce perfettamente, così come il social housing – ha detto Davide Patrone, assessore alla casa e all’edilizia residenziale pubblica del Comune di Genova, –. L’ambizione dell’amministrazione è quella di poter fare da regia su questi processi partendo da uno studio dei bisogni dei cittadini, funzionale a pianificare le azioni da intraprendere per una città più inclusiva».
Anche Giuliana Bottino della Genoa Business Unit del Comune ha confermato come lo studentato sia uno dei format principali richiesti dagli investitori, sia locali che nazionali ed esteri, mentre secondo Mario Alberto Quaglia dell’Ordine degli Avvocati di Genova ha ipotizzato una partnership pubblico-privata in cui il privato gestirebbe, in convenzione, un immobile adibito a studentato attraverso il Puc, oppure costruendo in deroga. Uno scenario alternativo per colmare il divario sarebbe invece quello del project financing.