Ho bisogno di te. Che cosa si sono cantate Elly e Giorgia in privato. Esclusivo

  • Postato il 18 novembre 2024
  • Di Il Foglio
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Ho bisogno di te. Che cosa si sono cantate Elly e Giorgia in privato. Esclusivo

Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed Elly Schlein si sono trovate a casa del sindaco di Bologna. Questo fatto passerà alle cronache come il Patto della quaglia. Infatti si è cenato tutto a base di quaglie. Dal sugo con i tortelli alle quaglie intere (vanno mangiate tutte, anche le zampe) al dolce, con sciroppo estratto dalla fermentazione delle quaglie. Il clima sereno e cordiale ha permesso alle due statiste di metter giù un perimetro di gioco comune. Ecco i punti salienti. 

Punto A. Consegnare Ilaria Salis e Elon Musk: pare che il tycoon sia innamorato dell’attivista italiana. Alcuni sostengono che fa così apposta per far innamorare la presidente Meloni. In pratica renderla gelosa. Ma viceversa, la Meloni stima Elon, e non ne è innamorata. Per cui…

Punto B. Fitto presidente del Parlamento europeo avrebbe l’appoggio dei socialisti continentali. Roberta Metsola cederebbe volentieri il posto, in cambio della direzione di X. E poi entra in gioco ancora Elon Musk che fa tutto quello che gli dice la nostra premier.

Punto C. Su questo c’è piena sintonia tra Elly e Giorgia (anche sul resto). Elezione diretta dei pm in ogni provincia. Come nel vecchio west, i cittadini votano chi vogliono come pubblica accusa nel tribunale della loro città.

Altri punti.
Elezione del vescovo da parte dei cittadini.
Elezione del comandante dei vigili (della propria città).
Elezione del capo dell’ufficio tecnico del comune.
Elezione del segretario comunale.
Insomma tutti quelli che hanno l’ottavo livello nella pubblica amministrazione. Quindi anche i generali e gli ammiragli devono venir votati dai cittadini.

Ecco le parole di Elly con il sindaco di Bologna che piangeva e applaudiva: “Basta vincitori di pubblico concorso (truccato) che per 40 anni non puoi più muovere. Devono anche loro passare per la prova elettorale come noi”. Sono esenti dall’essere votati: i bidelli della scuola, i netturbini, i guidatori di autobus, i commessi del Senato. 

Altra cosa su cui Elly e Giorgia si sono date la mano: “Giuriamo di boicottare tutti i programmi del canale La7, quindi da ‘Omnibus’ a ‘Piazza pulita’, Gruber, Tiziana Panella e compagnia di giro”.

La Elly motiva questa decisione, che per alcuni può essere controproducente per il suo partito, con queste parole, con Lepore (sindaco) che emozionato piange dalla gioia. Elly: “Basta un partito di sinistra che piace a quelli che hanno la tenuta in Toscana con piscina riscaldata. Dobbiamo tornare alle origini, ancora prima del congresso di Livorno del 1921. Quando socialismo non era una parola ma: se tu in stalla hai 100 manze e il tuo vicino 20, ti portiamo via 80 vacche così ne avete 20 entrambi. Le 80 confiscate le vendiamo al mercato di Vietri sul mare. L’acquirente non fa in tempo a portarle a casa che gli vengono confiscate. Così lo stato guadagna due volte”.

Le riforme costituzionali. Sì a un premierato. Parte con cancellazione (di fatto) del ruolo che attualmente detiene il Quirinale, che deve traslocare in altra sede. Il palazzo viene occupato dal premier eletto dagli italiani. Il capo dello stato perde tutte le sue prerogative: da capo delle Forze armate a presidente del Csm.

Le leggi che escono dal Parlamento a lui non riguardano, per cui non deve controfirmarle. Come ruolo gli rimane quello di andare a visitare le scuole e chiedere agli insegnanti “Anselmi Giulio come va?”, “e Paola Lorin?”. “Bene! Bene presidente! Sono studenti modello”.

Ma è chiaro che il cerimoniere del Quirinale avverte le scuole prima della visita. “Fate trovare al presidente gli alunni più bravi che poi gli si può far trovare chiunque. Tanto il presidente come fa a conoscere l’andamento scolastico di chi lo riceve davanti alla scuola con cestino di margherita?”.

Elly e Giorgia alla fine si salutano e vanno a Torino a tifare Jannik, miglior tennista del pianeta dal 2023 al 2036.
Maurizio Milani

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Autore
Il Foglio

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