“Ho avuto un sogno premonitore. Ho detto: ‘Andiamo a riprenderci l’imbecille’ e lui si è svegliato”: il racconto di Tiziana e Vittorio Emanuele Parsi a Domenica In
- Postato il 10 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il malore, il sogno premonitore, il risveglio, l’amore per Tiziana. Vittorio Emanuele Parsi è tornato a parlare a Domenica In di ciò che gli è accaduto tra la fine di dicembre del 2023 e l’inizio di gennaio del 2024 mentre stava presentando il suo ultimo libro – Madre Patria – a Cortina d’Ampezzo. Parsi accusò un dolore al petto, venne operato al cuore e finì in terapia intensiva. Si salvò, afferma lui “grazie al volto di Tiziana”.
“Ho sentito tre colpi sul diaframma, come fossi in apnea. Da sommozzatore sai che quando li senti devi riemergere, è l’ultimo avvertimento. Ho capito che c’era qualcosa di grave. Finita la conferenza, ho chiesto che si chiamasse un medico. È arrivata l’ambulanza”, ha rammentato il politologo che poi è finito in coma. “Un fiume melmoso, nero, che stava sotto i miei piedi, come Ulisse e Achille. Penso fosse l’Ade. Il fiume in cui stanno le anime morte. Non ho visto nessuna luce, nessuna speranza che non fosse quella di lottare per vivere. Forse quando si muore la sensazione è quella di un abbraccio. La morte la viviamo come spaventosa, io non ne ho mai avuto grande simpatia, non nutro aspettative su quello che verrà dopo. Però la cosa che mi ha sorpreso è che non provavo paura”.
A quel punto entra in scena la compagna, Tiziana Panella, volto noto di La7. “Ho visto il suo volto, volevo rivederlo. Ho parlato con mia madre e con mio padre, che non ci sono più: “Datemi una mano voi, non è il momento di raggiungervi”. Ho aperto gli occhi. E ho visto Tiziana che era lì con me”. Panella ha invece spiegato che “Vittorio ha due caratteristiche: è pieno di grazia e rigore, ma c’è anche il Vittorio “stupido” che fa scherzi stupidi. Pochi giorni prima dell’evento mi ha chiamato dicendomi che era al pronto soccorso, ma era uno scherzo. Quando mi ha chiamato il suo amico ho pensato fosse di nuovo uno scherzo, e ho attaccato il cellulare. Poi passavano le ore e lui non mi rispondeva. Poi mi ha chiamato il professore dell’ospedale, mi ha detto che la situazione era drammatica e che l’intervento lo esponeva a un altissimo rischio. Mi hanno chiesto se volevo salutarlo, ci siamo rassicurati a vicenda”.
Panella ha poi voluto descrivere il cosiddetto sogno premonitore: “La notte del 31 dicembre lo sogno ed eravamo al paese di mio padre. Sogno che in questo paese avevano aperto una discoteca, noi ci andiamo, insieme a mia figlia, e in questa discoteca Vittorio viene preso da questa donna che se lo porta via. Nel sogno io e mia figlia torniamo a casa, e a un certo punto dico “andiamo a riprenderci l’imbecille” e io me lo porto via e lo prendo a botte. Quando mi sono svegliata mi facevano male le nocche. Il 1 gennaio Vittorio si è svegliato dal coma”.
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