HEYOON, la star del K-pop che trasforma i sogni in musica ipnotica

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Di Panorama
  • 3 Visualizzazioni

L’aria rarefatta dei sogni, quella che ti avvolge quando il mondo reale svanisce e resti intrappolato in un loop di desiderio, è il luogo dove HEYOON ha deciso di trascinare chiunque premi play. Con “Addicted”, terzo capitolo della sua avventura solista, l’ex stella Now United abbandona il pop da stadio per abbracciare un deep house ipnotico, sensuale e pericoloso. Non è solo una canzone: è un viaggio tra R.E.M. e realtà, con un’entità misteriosa che danza nei tuoi incubi più belli fino a lasciarti senza respiro.

Ma questa volta HEYOON non si limita a interpretare: scrive, compone, produce, dirige il timone creativo come se fosse un set cinematografico di lusso. Si affida alle mani d’oro di Andrew Wuepper e Dale Becker per cesellare un suono che vibra ai livelli di Rihanna e Frank Ocean, ma con un DNA irriducibilmente suo. E mentre la critica internazionale la insegue, lei gioca su due fronti: la potenza globale di Seoul e la visionaria libertà di Los Angeles.

Artista, storyteller, fashion icon e filantropa, HEYOON non sta solo pubblicando un singolo. Sta scolpendo un’identità. E lo fa con la lucidità di chi sa che il futuro, se non te lo prendi da sola, lo inventa qualcun altro.

Panorama ha parlato in esclusiva con lei.

Per chi ancora non ti conosce, chi è HEYOON in tre righe?
Un’artista che ama le persone, le conversazioni e il potere dello storytelling; che vuole costruire una comunità sicura divertendosi, viaggiando ed esplorando; e che è anche follemente ossessionata dai suoi cani.

“Addicted” è appena uscito: qual è stata la scintilla che ha acceso questa traccia?
La mia immaginazione, insieme agli incredibili creativi con cui l’ho scritta (Bhav, Taneisha).

Quel sogno che hai fatto – la creatura fantastica, la magia del R.E.M. – come si è trasformato in una canzone?
Mi piace annotare tutti i miei sogni e pensieri casuali nelle note del telefono, per poi trasformarli in canzoni.

Quando qualcuno preme play su “Addicted”, cosa vuoi colpire per primo – il cuore, la testa o i piedi?
Tutto???? Ho scritto “Addicted” per far ballare le persone.

Hai lavorato con ingegneri del suono vincitori di Grammy: cosa hanno portato che ha cambiato le regole del gioco per te?
Andrew e Dale hanno portato il suono a un altro livello. Sono così grata di poter lavorare con creativi così straordinari!

Cinque anni, più di 30 Paesi, oltre 100 singoli con i Now United… qual è la cosa che il percorso da solista ti ha finalmente permesso di gridare a gran voce?
Se c’è qualcosa, è che l’esperienza con i Now United mi ha plasmata come artista e come persona! Vedo il mio viaggio da solista come una continuazione della mia creatività – con in più una prospettiva più personale e vulnerabile nella musica e nelle storie che racconto.

Da “Pivot” a “ASAP” fino a “Addicted”: qual è il salto più grande che senti di aver fatto come artista?
Il gesto stesso! Fidarmi completamente di me stessa per intraprendere il mio percorso musicale da sola. Sto affrontando nuove sfide ogni giorno, nel miglior modo possibile.

Seoul e Los Angeles sul passaporto, Daejeon nel cuore: come si incontrano questi mondi nella tua musica?
Sono decisamente un mix di tante cose e, per fortuna, una delle mie forze più grandi è saper capire chi ha vissuto un’esperienza di vita completamente diversa dalla mia. Cerco di fare musica in cui tante persone possano ritrovarsi.

Quando non sei in studio o sul palco, qual è la tua giornata “perfetta” di riposo?
Una giornata tranquilla sul divano, a fare uncinetto guardando un film con i miei cani.

Hai fatto girare la testa alla Paris Fashion Week: qual è la tua regola di stile quando vuoi dominare una stanza?
Non è cosa indossi, ma come lo porti. E divertirsi nel fare una dichiarazione di stile, creando al tempo stesso un’atmosfera accogliente nello spazio.

Ti piacerebbe partecipare alla Milano Fashion Week? E c’è un designer italiano che sogni di indossare in passerella?
Prada, Dolce & Gabbana, Miu Miu, Marni.

C’è un accessorio o un capo che non lasci mai a casa, qualcosa senza cui non puoi uscire?
Gli anelli: mi sento nuda senza. E come capo preferito direi i tacchi platform – qualcosa che mi tenga il più lontano possibile da terra.

Se dovessi scegliere una sola parola – una sola – per definire HEYOON, quale sarebbe?
Creativa.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti