Hennebique, la facciata a mare “liberata” dalle sovrastrutture: i detriti saranno riutilizzati
- Postato il 10 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. La facciata a mare dell’Hennebique, storico silos granaio del porto di Genova, è stata liberata dalle sovrastrutture aggiunte. Lo annuncia l’Autorità portuale. Le demolizioni, avviate alla fine dello scorso anno si sono concluse nei giorni scorsi e hanno permesso di svelare il volto originario dell’iconico edificio che, da anni, attende di essere riqualificato.
I lavori conclusi hanno riguardato lo smantellamento delle “superfetazioni”, quelle strutture aggiunte alla facciata a mare dopo il 1945 per scopi funzionali, ma che dal punto di vista della conservazione e valorizzazione del bene ne diminuiscono la coerenza e leggibilità stilistica.
Le demolizioni sono risultate particolarmente complesse a causa della loro posizione a strapiombo sul mare che ha richiesto l’utilizzo di misure e attrezzature specifiche per la movimentazione dei detriti, soprattutto per prevenirne la dispersione in mare.
A questo scopo sono state adottate specifiche precauzioni e l’allestimento di una piattaforma galleggiante che ha consentito di contenere le macerie impedendo la contaminazione dell’ambiente marino.
Nel corso delle operazioni di demolizione sono stati prodotti circa 3000 metri cubi di detriti e 150 tonnellate di materiale ferroso trattati con appositi procedimenti per massimizzarne il recupero e il riutilizzo.
Per quanto riguarda i detriti, è stato impiegato un frantoio mobile direttamente in cantiere che li ha trasformati in aggregati riutilizzabili per opere di riempimento nell’ambito degli interventi in corso nel bacino portuale, tra i quali la realizzazione del nuovo sistema viario di accesso ai terminal del porto di Genova.
Analogamente, anche la componente ferrosa è stata destinata al riutilizzo, contribuendo ulteriormente alla riduzione dell’impatto ambientale del cantiere. Grazie a queste procedure di gestione dei materiali, le operazioni di demolizione non hanno generato rifiuti da smaltire, ma risorse di recupero in linea con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
La prossima serie di demolizioni che riguarderà il lato nord dell’edificio inizierà nei prossimi mesi, mentre vanno avanti le ultime operazioni di bonifica riguardanti la copertura dell’edificio.
Il progetto di riqualificazione prosegue dunque per i circa 45mila metri quadrati, suddivisi in cinque piani più il tetto e i sotterranei, e che – stando alle ultime informazioni – dovrebbero ospitare in futuro uffici di Fincantieri e di Autostrade, con una quota rilevante di spazio destinato a nuovo terminal crociere.
Ad oggi risulta che a portare avanti l’operazione siano ancora la bergamasca Vitali e Roncello Capital tramite una newco, ma era emerso anche un possibile interesse di Cdp, mai confermato ma nemmeno smentito.
L’ultima stima dei costi per la riqualificazione si attestava a 143 milioni di euro, partendo da una cifra iniziale di 100 milioni ai quali si aggiungono 10 milioni di contributo pubblico dell’Autorità portuale. I privati hanno ottenuto una concessione di 90 anni a fronte della corresponsione di un canone annuo di 375mila euro.
Se si procedesse senza altri intoppi, date le tempistiche che erano state fornite, il nuovo Hennebique potrebbe essere pronto tra il 2026 e il 2027, pur con diversi anni di ritardo sulla tabella di marcia.