HEIMI: perché il lato positivo della salute può cambiare tutto
- Postato il 24 agosto 2025
- Di Panorama
- 2 Visualizzazioni


Mai soffiare il naso con entrambe le narici, camminare per 7000 passi ogni giorno per ridurre del 14% il rischio di diabete, fare “bubusettete” ai bambini piccoli, consumare più insalata mista per migliorare l’intimità. Questi sono solo alcuni consigli che un affiatatissimo gruppo di ragazzi (ma soprattutto professionisti) dispensa giornalmente dal proprio canale Instagram @heimi.saluteeprevenzione.
K J P V Z: queste le lettere che si leggono sui loro camici (di cui più avanti sveleremo l’arcano). Loro sono Camilla, Gianluca, Alice, Francesca e Pietro, un team multidisciplinare di professionisti della salute, ma prima di tutto un gruppo di amici, che grazie a una perfetta combinazione tra freschezza, competenzae scenette condite con divertimento e ironia, fanno passare messaggi fondamentali per tutti i giovani e non solo. La chiacchierata la facciamo con Alice Caimi, assistente sociale, ( e lettera V del profilo), che ci racconta com’è nato e come si è sviluppato questo giovevole progetto, capace di raggiungere oltre un milione e mezzo di followers.
Alice, ci racconti da chi è composto il gruppo?
“Siamo per prima cosa un gruppo di amici e ognuno nella propria quotidianità svolge una professione legata alla salute. Io sono un’assistente sociale, lavoro in un SerD di Milano, in ospedale. Mia sorella Camilla è un medico di base, Gianluca Baroni, il volto più noto del gruppo possiamo dire, è un medico di igiene e prevenzione, Pietro Pettenghi è un fisioterapista e FrancescaPivari nutrizionista e biologa, con una doppia laurea.”
Com’è nato il progetto?
“Io e mia sorella avevamo da sempre il sogno di lavorare insieme: volevamo sperimentare l’assistenza sociale negli studi di medicina di base. Insieme a Gianluca, Francesca e Pietro, è nata l’idea di portare le nostre conoscenze all’interno di un progetto.Ci siamo trovati a confrontarci rispetto alle nostre professioni e tutti avevamo (e continuiamo ad avere) in comune l’idea di voler apportare un cambiamento rispetto al tema della salute. Ci piace l’idea di parlare di salute piuttosto che di malattia: vogliamo portare sui social l’aspetto bello e positivo della sanità. All’inizio avevamo ipotizzato un progetto che non prevedesse i social; era più un’idea di creare un servizio nostro (idea che è ancora viva e speriamo di realizzare in un orizzonte di un paio d’anni). Ci serviva però un mezzo per comunicare le nostre idee: il progetto social è nato così, un po’ come prova, un po’ per gioco, e nel 2021 abbiamo pubblicato il primo video.”
E come tutte le belle storie che i content creator insegnano, il primo video nasce per gioco per poi dare il là a un progetto di successo, costruttivo e meritevole.
“Sì, in effetti a riguardarlo adesso, il nostro primo video è decisamente goffo. Noi tra l’altro siamo zero social nella vita quotidiana, quindi abbiamo dovuto imparare tutto, partendo dalle basi. Siamo sbarcati sui social e abbiamo subito avuto un buon seguito. Abbiamo proseguito su questa strada con uno stile comunicativo che all’inizio può sembrare un po’ bizzarro, soprattutto a chi è del mestiere.”
Appunto, come l’hanno vissuta i vostri colleghi, in particolar modo i medici?
“All’inizio, i nostri colleghi erano molto scettici e non approvavano questo nostro modo di comunicare, perché di primo acchito sembrava un po’ sminuire le nostre figure professionali. Con il tempo siamo riusciti a portarli dalla nostra parte. L’aver partecipato a numerosi eventi del sistema sanitario, convegni e altro, ci ha aiutato dimostrare la nostra competenza e la nostra serietà. Il nostro linguaggio è evoluto e con dei precisi obiettivi. Ci siamo un po’ scontrati con questo pregiudizio, abbiamo dovuto guadagnarci la fiducia dei nostri colleghi, dovendo spiegare anche il perché della scelta comunicativa. Il format dei nostri video è volutamente spiritoso, snello e amichevole. Vogliamo che il tema della prevenzione arrivi a tutti, e i messaggi semplici, sono i più efficaci.”
Da dove deriva il nome “Heimi”?
“Heimi in greco significa “io sono”: la nostra idea era sottolineare una sorta di “Io sono salute.”
Vogliamo anche svelare l’arcano delle lettere cucite sui vostri camici? Tu, per esempio, hai una V.
“Le lettere, spoiler, non hanno alcun significato! I nostri video sono molto veloci, e non avendo tempo di chiamarci con i nostri nomi, abbiamo pensato di usare una lettera. Lettera che… spoiler numero due, abbiamo pescato una sera da una sacchetto mentre mangiavamo una pizza! A Pietro è capitata la P in maniera del tutto aleatoria, per gli altri invece il destino ha scelto totalmente a caso! Insomma, un soprannome breve che fosse in linea con il nostro modo di creare video!”
Avete dei visi freschi, puliti e palesemente sani. Trasmettete che, in primis, state bene voi. C’è un tema a cui siete più attenti?
“La sessualità giovanile è un tema a cui puntiamo molto, perché c’è ancora molta incidenza relativa alle malattie che in realtà sono facili da prevenire. Anche il fumo è un argomento che ricorre spesso nei nostri video.”
Il post in cui spiegate che il fumo danneggia l’elastina, molecola responsabile della tonicità del seno, con il suo conseguente rilassamento, ha probabilmente fatto desistere molte donne prima di accendersi un’altra sigaretta.
“Gli spunti non mancano. Molto video si ripetono, secondo una precisa strategia: più volte tu dai lo stesso messaggio, anche in forma diversa, più è facile che i contenuti restino impressi. Il nostro approccio non vuole essere per nulla moralistico e punta agli aspetti positivi, cercando di tenere il più lontano possibile la malattia, che è un qualcosa che incupisce. In più, il nostro cervello è orientato a ricordare le informazioni positive.”
Quanto impegno richiede mantenere vivo e attivo il vostro profilo?
“Abbiamo parallelamente professioni piene e impegnative e questo, di fatto, è un altro lavoro. Dietro a ogni video, c’è molto altro che non si vede: ideazione e creazione di contenuti, realizzazione, selezione delle clip corrette, montaggio. Dietro un video di pochi secondi, ci sono ore di lavoro. Il livello di impegno è molto alto, anche perché noi facciamo questa cosa per pura passione, sostenendoci solo con bandi, non potendo assolutamente, per il nostro codice deontologico, pubblicizzare nulla. Anzi, dobbiamo stare molto attenti che non si veda, per errore, nemmeno la marca del nostro divano o della maniglia di un frigorifero. Nessuno di noi vuole rinunciare al proprio lavoro, e cechiamo di far crescere questo profilo con entusiasmo e la massima trasparenza. Verifichiamo anche la possibilità di ogni contenuto grazie a dei legali. L’anno prossimo aprirà la nostra casa Heimi, costi permettendo. È lo spazio che utilizziamo per i nostri video e che stiamo restaurando (nei video a volte si può vedere qualche cavo penzolante!). Vorremmo diventasse un luogo d’incontro con la cittadinanza: speriamo sempre più di poter parlare al fianco degli enti pubblici e del sistema sanitario. Al momento un progetto, un cantiere sia edile che di idee.”
Alice, Camilla, Gianluca, Pietro, Francesca: professionisti giovani ed entusiasti del proprio lavoro, lavoro che svolgono con passione, promuovendo la salute con un modo di comunicare che arriva a tutti. Perché la salute è di tutti. Perché fin da giovanissimi si possono adottare accorgimenti e buone abitudini che aiutano a stare meglio per tutta la vita.