Harrison Ford, Martin Scorsese e Ron Howard: gli “over 80” di Hollywood conquistano gli Emmy

  • Postato il 16 luglio 2025
  • Di Panorama
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Non è mai troppo tardi. E se c’è una storia che lo dimostra alla perfezione è quella di Harrison Ford, Martin Scorsese e Ron Howard. A 83 anni i primi due, e a 71 il terzo, hanno ottenuto per la prima volta in carriera una candidatura agli Emmy, gli Oscar della televisione, segnando un traguardo storico in una stagione che celebra il talento senza età.

Martin Scorsese e Ron Howard: l’esordio da attori agli Emmy

Uno dei momenti più emozionanti di questa edizione è stato immortalato in un fotogramma diventato virale: Martin Scorsese, seduto alla scrivania di un elegante salotto, si tiene la testa tra le mani, visibilmente commosso mentre ascolta le parole della figlia Francesca in videochiamata. È lei a dargli la notizia: il padre ha ricevuto la sua prima nomination agli Emmy come attore, grazie al suo cameo nella serie The Studio.

Harrison Ford, Martin Scorsese e Ron Howard: gli “over 80” di Hollywood conquistano gli Emmy

«Il piccolo attore» Martin, come l’ha affettuosamente definito Francesca (regista anche lei) in una storia Instagram, è una delle (poche) vere sorprese di quest’anno. Insieme a lui, infatti, anche Ron Howard ottiene la sua prima candidatura come attore, interpretando una versione esilarante di sé stesso nella stessa serie.

Howard, che ha iniziato la carriera davanti alla macchina da presa come Opie Taylor in The Andy Griffith Show e poi come Richie Cunningham in Happy Days, ha sempre trovato il suo spazio dietro la cinepresa, vincendo due Oscar come regista. Ma ora il cerchio si chiude. E la sua reazione è stata tutta da ridere: su Instagram ha postato un video ironico in cui scherza al telefono dicendo: «Sto ridendo perché sono nel mondo della televisione dal 1959 e questa è la prima volta che vengo nominato per la recitazione. Opie non è degno? Richie è una braciola di fegato? Sono rimasti sorpresi che mi sia ricordato le battute?».

Martin Scorsese in “The Studio”

La reazione di Scorsese, invece, è stata pubblicata “a tradimento” dalla figlia. Ma chi ha visto The Studio, la brillante serie creata e diretta da Seth Rogen ed Evan Goldberg, sa che quella commozione era perfettamente in character: Scorsese interpreta sé stesso alle prese con un’industria cinematografica sempre più votata al profitto, dove anche i grandi autori faticano a trovare spazio.

Nello show, composto da 10 episodi e già rinnovato per una seconda stagione, il regista di Taxi Driver e The Departed si ritrova coinvolto nella produzione del suo ultimo film, ma viene ingannato dal capo dello studio (interpretato da Rogen). Tra compromessi commerciali e marchi invadenti, perderà i diritti sulla sua sceneggiatura e finirà in lacrime a una festa di Charlize Theron, sconvolto dal declino dell’arte cinematografica. Una scena potentemente autoironica e drammatica.

Nonostante i numerosi premi, tra cui 3 Emmy (uno per la regia dell’episodio pilota di Boardwalk Empire) e vari riconoscimenti alla carriera, questa è la sua prima volta come attore. Ed è già un cult.

Harrison Ford, la prima nomination agli Emmy

Un discorso diverso ma altrettanto significativo riguarda Harrison Ford, che proprio il 13 luglio ha compiuto 83 anni e ha ricevuto il regalo perfetto: la sua prima candidatura agli Emmy, come Miglior attore non protagonista in una commedia, grazie al ruolo dello psichiatra Paul Rhoades in Shrinking.

Ford ha già ricevuto in passato una nomination all’Oscar (per Witness – Il testimone, nel 1986) e varie ai Golden Globe e ai People’s Choice Awards, ma mai un Emmy. Fino ad ora.

In Shrinking – 22 episodi disponibili su Apple TV+ e una terza stagione già in lavorazione – Ford interpreta un mentore ruvido e cinico, esperto ma malato di Parkinson, che guida un team di terapisti spesso sopra le righe. È il primo ruolo brillantemente comico della sua carriera, ma anche uno dei più profondi.

Come da sua abitudine, l’attore non ha commentato la nomination. Ma ha voluto chiarire un punto fondamentale sul personaggio: «Lo prendo dannatamente sul serio. Io non ci scherzo». Il motivo? Il personaggio è ispirato al padre dello sceneggiatore Brett Goldstein: «Non c’è l’intenzione di farne una barzelletta», ha detto Ford. «Ma ci sono persone che assorbono questo tipo di esperienze con grazia, coraggio e un po’ di saggezza. Paul è una persona particolarmente attrezzata per comunicare come ci si sente, e questo è qualcosa che credo valga la pena di condividere con il nostro pubblico».

Hollywood riscopre i suoi veterani

A segnare questi straordinari debutti televisivi è anche Apple TV+, che ha saputo valorizzare nomi giganteschi del cinema in produzioni fresche, brillanti e di qualità. La piattaforma, oggi tra le più competitive del panorama globale, punta al trionfo anche con Severance (Scissione), una delle serie più nominate dell’edizione.

Ford, Scorsese e Howard dimostrano così che il talento non ha scadenza. E che si può sorprendere, emozionare e fare la storia anche oltre gli 80. L’appuntamento per scoprire se porteranno a casa la statuetta è per la notte tra domenica 14 e lunedì 15 settembre, in diretta su Sky Atlantic e in streaming su Now da Los Angeles.

Autore
Panorama

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