“Hanno servito le vongole crude quando erano già contaminate”: assolto in appello lo chef Marco Sacco dopo la condanna in primo grado per “commercio di alimenti nocivi”
- Postato il 30 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Si chiude con un’assoluzione piena la vicenda giudiziaria che, dal 2021, aveva coinvolto lo chef Marco Sacco e la moglie Raffaella Marchetti, titolari del ristorante Piccolo Lago di Verbania. La Corte d’Appello di Torino ha infatti ribaltato la condanna di primo grado per lesioni colpose e commercio di alimenti nocivi, emessa nel marzo 2024, stabilendo, su richiesta della stessa Procura generale, che “il fatto non costituisce reato”.
L’inchiesta era stata aperta dopo un matrimonio celebrato nell’estate del 2021 presso il ristorante sul lago di Mergozzo, durante il quale un risotto alle vongole aveva provocato casi di intossicazione tra gli invitati. Le analisi avevano accertato la presenza di norovirus nei molluschi, portando 53 ospiti a costituirsi parte civile.
Secondo la difesa, i titolari del ristorante non avevano alcuna responsabilità: “Le vongole arrivavano dalla Francia, distribuite da un’azienda italiana regolarmente autorizzata, e sono state servite crude come indicato in etichetta. Non c’è stata alcuna manipolazione in cucina”, ha spiegato uno degli avvocati. I Nas, incaricati dei controlli, non avevano riscontrato irregolarità nelle procedure di conservazione o somministrazione dei prodotti.
A chiedere che la sentenza venisse riformata perché il fatto non costituisce reato è stata la stessa procura generale. La vicenda, per la quale era stata condannata anche la moglie, la direttrice di sala Raffaella Marchetti, risale al luglio del 2021 e riguarda un banchetto nuziale organizzato nel locale affacciato sul lago di Mergozzo, che all’epoca vantava due stelle Michelin. A processo si erano costituite 53 parti civili. La difesa di Sacco e Marchetti sosteneva che le responsabilità non fossero da imputare ai titolari del locale perché le vongole, di origine francese e importate da una società italiana, erano state servite crude, così come indicato in etichetta, senza venire manipolate nel ristorante di Sacco.
L’avvocato della coppia ha aggiunto che “la sentenza di assoluzione restituisce dignità e credibilità a un professionista che ha subito conseguenze sproporzionate per un evento su cui non aveva alcun controllo diretto”. Dopo la condanna in primo grado, gli imputati avevano provveduto a risarcire oltre 20mila euro agli ospiti coinvolti, somma coperta dall’assicurazione, mentre le denunce per lesioni erano state successivamente ritirate.
Nonostante la decisione favorevole, il ristorante Piccolo Lago ha subìto pesanti ricadute sul piano professionale: ha perso le due stelle Michelin e, nell’edizione 2025 della guida, non figura più nemmeno tra i locali segnalati. “Il danno d’immagine rimane, ma la sentenza conferma l’assenza di responsabilità penale”, ha sottolineato un altro legale del team difensivo. Sacco e Marchetti hanno preferito non rilasciare commenti pubblici in attesa delle motivazioni della sentenza, che potrebbero chiarire eventuali profili di responsabilità esterni rispetto all’indagine iniziale
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