Hamilton si sfoga: "Non mi mancheranno queste monoposto". Il sostegno al nuovo ciclo Ferrari

  • Postato il 27 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Che Lewis Hamilton abbia sofferto con la propria monoposto quest’anno è un dato di fatto. Ma in realtà il pluricampione del mondo di F1 ha faticato non poco a trovare la giusta quadratura con le vetture del ciclo regolamentare che si è concluso quest’anno e che iniziò nel 2022.

Cosa prevedeva il ciclo regolamentare delle monoposto di F1 appena conclusosi

Tra l’altro, un ciclo che non ha visto il britannico conquistare manco un Mondiale, al massimo arrivare terzo nel 2023 (va detto che il suo ultimo titolo, ad oggi, è datato 2020, ma nella stagione successiva comunque lottò sino all’ultimo contro Max Verstappen). Cosa è andato storto? Ricordiamo che il regolamento tecnico 2022-2025 prevedeva l’introduzione delle monoposto a effetto suolo, con l’obiettivo di aumentare lo spettacolo in pista con più sorpassi e duelli ravvicinati, diminuendo al tempo stesso l’effetto delle turbolenze sulle vetture.

Il diavolo però si nasconde nei dettagli e le vetture 2022-2025 hanno dato più di un grattacapo ai team e ai piloti, come il porpoising, frutto avvelenato dell’effetto suolo. Proprio Hamilton pagò questo difetto nel primo anno del nuovo ciclo: divennero virali le immagini dell’allora Mercedes uscire a fatica dall’abitacolo nel GP di Baku, a causa dei dolori alla schiena scatenati dai troppi zompi generati dalla sua auto.

Hamilton: “La peggiore generazione di auto, prego affinché non sia così la prossima”

Certo, le cose non sono andate sempre così catastrofiche. Ma quello che è sicuro è che il britannico non è più tornato ai livelli di campione a cui ci aveva abituato, neppure con la Ferrari dove è approdato (forse troppo tardi) quest’anno. Zero vittorie se escludiamo la Sprint Race della Cina, e un confronto con il compagno di squadra Charles Leclerc da cui spesso è uscito sconfitto. “Non mi mancherà nulla di queste auto”, ha sentenziato Hamilton, come riporta Motorsport.com.

Di tutti i cicli che ha vissuto da quando ha iniziato a correre in F1, ed era il 2007 (anno in cui era ad un passo dall’approdare in Sauber, come ha rivelato il fondatore del team Peter Sauber: poi l’accordo con McLaren saltò), questo è stato quello meno amato, per usare un eufemismo. “Questa generazione è stata la peggiore, e prego affinché la prossima sia migliore”. Dal 2026 entrerà in vigore il nuovo ciclo con le vetture meno possenti e più agili, una aerodinamica attiva, power unit riviste con l’eliminazione dell’unità MGU-H e motori ibridi equamente divisi tra parte elettrica e parte termica, e la scomparsa del DRS che verrà sostituito nella gestione dei sorpassi dalla modalità Override.

“Ho spinto affinché in Ferrari si lavorasse da subito sulla monoposto del 2026”

Tante novità su cui la Ferrari ha iniziato a lavorare da diverso tempo durante la stagione appena conclusasi. Anche a costo di sacrificare gli sviluppi della SF-25, sostanzialmente fermatisi già a giugno. Ma lo stesso Hamilton ha spinto il team a procedere in questo modo, sostenendo il team principal Frédéric Vasseur affinché non restassero indietro sulla cruciale monoposto 2026, banco di prova per molti degli attuali equilibri a Maranello (a partire dalla permanenza degli attuali piloti e dello stesso Vasseur).

“Continuerò a sostenere Fred su questo perché penso sia la decisione giusta, anche perché nella situazione in cui eravamo con l’auto 2025 non riuscivamo a lottare per il campionato”. Pur se tutto ciò ha comportato la difficoltà nel “mantenere le prestazione, almeno per quanto riguarda quelle che avevamo all’inizio della stagione”, ha proseguito il sette volte campione del mondo. Che spera di ritrova quel feeling che ebbe nel ciclo del 2014 e soprattutto quello del 2017, con una monoposto “più grande, più larga, più robusta e con più carico”.

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Virgilio.it

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