Hamas espone gli ostaggi morti in 4 bare nere su un palco a Gaza: “Uccisi dal criminale Netanyahu”. Poi li consegna alla Croce Rossa
- Postato il 20 febbraio 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
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Quattro bare nere, due missili israeliani, in un grande striscione le facce dei quattro ostaggi israeliani morti che vengono riconsegnati allo Stato ebraico e sopra di loro un mezzo busto di Benjamin Netanyahu con la bocca da vampiro grondante sangue. È l’ultima messinscena di Hamas a Khan Younis, appena prima di riconsegnare i cadaveri di Shiri Bibas, dei suoi due figli Ariel e Kfir e di Oded Lifshitz. L’esposizione degli ostaggi, fino a oggi vivi, ha più volte scatenato l’ira del governo guidato da Benjamin Netanyahu, che promette vendetta. Questa volta, l’esposizione dei corpi, con la loro morte attribuita al premier di Tel Aviv, potrebbe di nuovo provocare una dura reazione da parte di Israele.
Le immagini che arrivano dalla Striscia di Gaza mostrano la solita folla che si è riunita in piazza, davanti al palco, sotto la pioggia. I miliziani con la bandana verde arrivano marciando in ranghi, alcuni di loro salgono sul palco. Alle loro spalle si legge il messaggio da recapitare al governo e al popolo d’Israele: “Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito di nazisti li ha assassinati con i missili degli aerei da guerra sionisti”. I media israeliani hanno deciso di non rilanciare le immagini in diretta trasmesse da Al Jazeera per rispetto dei defunti, ma questo non vuol dire che da Tel Aviv non arriverà una risposta.
I corpi sono stati poi consegnati a un convoglio di veicoli della Croce Rossa a partire dalle 9 di mattina. Dopo aver ricevuto i corpi, i soldati eseguiranno una breve cerimonia militare guidata dal rabbino capo dell’esercito israeliano Brig. Gen. Eyal Karim, prima di portare gli ostaggi all’istituto forense Abu Kabir per l’identificazione.
In quello che da ieri Israele annuncia come “un giorno di grande dolore”, il primo a prendere la parola è il presidente Isaac Herzog: “Questo è un momento di angoscia e dolore. Il cuore di un intero popolo è in frantumi. A nome dello Stato di Israele, chino la testa e chiedo perdono. Mi dispiace di non aver adempiuto al nostro dovere. Mi dispiace di non avervi protetti in quel giorno maledetto. Mi dispiace di non avervi riportato a casa sani e salvi. Che la loro memoria sia benedetta”.
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