Hamas annuncia intesa sul cessate il fuoco, ma Israele smentisce: “Solo disinformazione”
- Postato il 28 maggio 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni


Mercoledì, Hamas ha annunciato di aver raggiunto un’intesa di massima su un possibile accordo di cessate il fuoco, frutto di colloqui con Jason Greenblatt, ex inviato dell’amministrazione Trump, e con l’attuale rappresentante statunitense Steve Witkoff.
Secondo quanto riferito dal gruppo, l’accordo prevede il completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, l’apertura ai convogli umanitari, la creazione di un comitato tecnico per la gestione civile dell’enclave e uno scambio tra dieci ostaggi – alcuni vivi, altri deceduti – e prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Hamas ha precisato che l’intesa resta subordinata alle garanzie fornite dai mediatori internazionali e che al momento si è in attesa di una risposta ufficiale.
Un alto funzionario israeliano ha però ridimensionato l’annuncio, accusando il gruppo islamista di condurre una campagna di disinformazione e guerra psicologica.
«Come ha dichiarato due giorni fa l’inviato speciale americano Steve Witkoff, mentre Israele ha accettato il suo schema negoziale, Hamas continua a opporsi», ha affermato il funzionario, aggiungendo che «la proposta avanzata da Hamas non è stata accolta né da Israele né dagli Stati Uniti».
L’annuncio giunge all’indomani dell’apparente fallimento dei più recenti colloqui sul cessate il fuoco. Lunedì, Witkoff aveva smentito le indiscrezioni secondo cui Hamas avrebbe accettato la sua proposta per un’intesa sugli ostaggi e sulla tregua, criticando duramente l’atteggiamento dell’organizzazione.
«Quanto ho visto da parte di Hamas è deludente e del tutto inaccettabile», ha dichiarato Witkoff in un’intervista con il giornalista Barak Ravid di Axios. L’inviato ha però aggiunto che Israele ha dato il proprio consenso a una tregua temporanea e a un accordo che prevede il rilascio del 50% degli ostaggi ancora in vita e di metà dei corpi degli ostaggi deceduti. Un’intesa che, ha sottolineato, «aprirebbe la strada a negoziati concreti per raggiungere un cessate il fuoco permanente, che sono disposto a guidare personalmente».
«L’accordo è sul tavolo – ha concluso –. Hamas dovrebbe accettarlo».
Secondo quanto riportato da Reuters, domenica Hamas avrebbe dato il via libera al rilascio di dieci ostaggi, in due gruppi, in cambio di una tregua di 70 giorni. Anche fonti egiziane hanno confermato che l’intesa prevedrebbe un cessate il fuoco di almeno sessanta giorni, con la restituzione di dieci ostaggi israeliani e di sedici salme.
Il piano, nel dettaglio, stabilisce la liberazione di cinque ostaggi vivi nel primo giorno dell’accordo e di altri cinque al sessantesimo giorno. I sedici corpi sarebbero invece restituiti secondo una tempistica che consenta a Hamas di localizzare le sepolture delle vittime, alcune delle quali – sostiene il gruppo – non sono ancora state identificate nei luoghi di inumazione.
Hamas avrebbe inoltre richiesto la scarcerazione di tutti i militanti di Gaza detenuti in Israele, indipendentemente dalla data dell’arresto, compresi quelli catturati dopo l’attacco del 7 ottobre. Intanto L’Indonesia, il più popoloso paese a maggioranza musulmana del pianeta, si è detta pronta a riconoscere ufficialmente Israele e ad avviare relazioni diplomatiche bilaterali, a condizione che Tel Aviv accetti la creazione di uno Stato palestinese indipendente.
Lo ha dichiarato mercoledì il presidente indonesiano Prabowo Subianto durante una conferenza stampa congiunta a fianco del presidente francese Emmanuel Macron, in visita ufficiale a Giacarta.
«La sicurezza di Israele deve essere garantita», ha affermato Prabowo, sottolineando però che «l’Indonesia è fermamente convinta che la soluzione passi attraverso il riconoscimento di uno Stato palestinese sovrano».
Macron, da parte sua, ha ribadito il sostegno della Francia a un processo che porti all’indipendenza del popolo palestinese, riaffermando l’impegno di Parigi a favore della soluzione dei due Stati.